Alto Tirreno Cosentino, la doppia morale dei sindaci “borghesi” (di Saverio Di Giorno)

di Saverio Di Giorno

Sull’Alto Tirreno Cosentino le amministrazioni comunali nonostante il caldo o forse proprio per il caldo si danno da fare. Il Comune di Praia si costituirà parte civile contro l’uomo che ha affogato un cagnolino in mare, a San Nicola invece ci si organizza per assicurare alla giustizia chi ha bastonato un gattino. D’altra parte Diamante diffida le associazioni che parlano e pubblicano le foto del mare sporco (proprio ora che c’è Scalfarotto a Diamante non si può!). Quanto zelo e spirito di sacrificio verso le proprie comunità! Ecco questi episodi fanno emergere quanta morale alberga negli amministratori, talmente tanta da averne due: la doppia morale.

La doppia morale. Quella piccola e borghese. Quella descritta in maniera precisa e spietata (precisa proprio perché spietata) da Claudio Lolli nella sua “Borghesia”. È stato archiviato troppo in fretta e ricordato troppo poco per quello che ha lasciato. Eppure nel vedere tanto amministratori quanto comunità svegliarsi per questi pessimi episodi e sonnecchiare per altri, vengono proprio in mente i suoi versi. Naturalmente quello cui assistiamo è solo una versione locale di quello che avviene tutt’intorno in Italia.

E infatti Lolli cantava rivolgendosi alla borghesia “Sei contenta se un ladro muore o se si arresta una puttana, se la parrocchia del Sacro Cuore acquista una nuova campana” E poche righe più giù: “Ami ordine e disciplina, adori la tua Polizia Tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare”.

Ed è questa la bellezza della doppia morale borghese. Comoda, non richiede sacrifici perché capace di sostenere tutto e il contrario di tutto. Va bene Gesù in Chiesa, ma non se sta con immigrati, appestati e prostitute.

Ecco descritti in poche parole i tanti impegnati a tirare a lucido quel palazzo o quella strada, accanirsi contro i soliti ladruncoli che d’estate svaligiano appartamenti o vandalizzano strade e animali, salvo poi dimenticarsi di periferie e di chi svaligia direttamente i comuni, gli ospedali… e chi sversa o non pulisce il mare? Nemmeno a parlarne. È sempre il vicino e le strutture i depuratori sono sempre degli altri. E questo vale per tutto: forse che la vita dei ragazzi distrutte dalle droghe valgono meno di quella di un povero cagnolino? No, è che la droga è sempre altrove. La violenza e le armi anche. E che dire del silenzio imbarazzato che ci fu quando qualche estate fa si trovò senza vita una giovane prostituta in un appartamento? Quanti erano i professionisti padri di famiglia che sono pronti a punire la libertà sessuale e giudicare, salvo poi pagare per averla?

D’altra parte ogni comunità ha gli amministratori che merita. E se la nostra comunità è Sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto, ma mai poi a denunciare davvero e prendere posizione nettamente perché gli amministratori dovrebbero poi presenziare alle confische, adoperarsi i percorsi di recupero? I comuni si criticano per il taglio degli alberi non per le frequentazioni o per l’uso dei soldi pubblici. E che dire della solidarietà alla magistratura espressa in maniera alternata a seconda a chi tocca? Una volta solidali, una volta garantisti. Riuscirà mai Bruni a presentare un libro a Diamante o nel salotto c’è posto solo per Gratteri?

Si dirà: tutto questo perché si è vuole punire chi maltratta gli animali e per un po’ di melma? Sissignore. Si dirà ancora: benaltrismo, qualunquismo. No, è questione di morale. Il borghese invece è un moralista. È il moralista. Ma è amorale e perciò criminaloide. Dice di no agli altri sui vizi, i gusti e i comportamenti che a lui però piacciono, che invidia e magari pratica di nascosto. Avere una morale invece significa dire no solo a sé stessi. Utilizzare lo stesso sistema di valori per tutto è difficile, può comportare dire di no anche a frequentazioni, luoghi. Può far sentire il bisogno di dire no, e far sapere che non tutti appartengono a questo mondo. Si dirà, si dirà … pazienza Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia per piccina che tu sia il vento un giorno, forse, ti spazzerà via”.