Altomonte e Luxuria. Breve storia (triste) di un sindaco e un assessore regionale senzapalle. E Belluscio si sta rivoltando nella tomba

Altomonte è da sempre un borgo legato alla cultura, alla musica, agli spettacoli e anche alla gastronomia. Il celeberrimo Festival Euromediterraneo ha una tradizione che ormai affonda le sue radici nella notte dei tempi e riporta inevitabilmente alla memoria la figura illuminata di Costantino Belluscio, già parlamentare, sindaco di Altomonte, deus ex machina e “inventore” del Festival, al quale è intitolato lo stesso teatro sul quale per decenni si sono alternati grandissimi artisti.

Oggi Altomonte è salita alla ribalta perché qualcuno ha dato l’ordine di annullare lo spettacolo di Vladimir Luxuria, che pure era stato inserito nel cartellone di questa edizione del Festival con tanto di battage pubblicitario. Non se ne capiscono ancora le effettive ragioni perché dapprima si è parlato di indisponibilità dell’artista ma poi l’artista ha categoricamente smentito e allora l’organizzazione ha parlato di non meglio precisati “problemi”. Facendo una figuraccia nazionale…

Ora, ci rendiamo conto che questi mentecatti di organizzatori hanno pagato fior di quattrini a tutti i media di regime che pubblicizzano gli spettacoli itineranti, che quindi non possono fare i nomi e i cognomi di chi ha “organizzato” anche l’epurazione di Luxuria ma noi non possiamo permettere che i veri responsabili continuino a giocare a nascondino e a “salvarsi” dalla gogna mediatica che invece si meritano ampiamente.

Il sindaco di Altomonte – peraltro al secondo se non al terzo mandato… – si chiama Giampietro Coppola ed è un piccolissimo faccendiere politico destrorso che di mestiere fa il “portaborse” (è inserito nella sua “struttura speciale”) a un altro faccendiere, indubbiamente più “grosso” (dall’alto dei suoi 20mila voti della borghesia mafiosa), che fa l’assessore regionale nella giunta del parassita Occhiuto e si chiama Gianluca Gallo, appartenente al partito della mafia ovvero Forza Italia. Gallo comanda a bacchetta il suo sottoposto e Coppola, con decenza parlando, deve chiedergli il permesso anche per andare a pisciare…

Non c’è’ dubbio che la decisione di “eliminare” Luxuria per una pura e purtroppo semplice scelta discriminatoria, omofoba e oscurantista sia stata presa da questo gran “coglionazzo” (alla Fantozzi) di Gallo, che evidentemente ha avuto timore di quanto potesse essere rappresentato da Luxuria per la sua reputazione di uomo (?!?) di destra. Avrebbe portato in scena la storia vera di Fernanda Farias de Albuquerque (la “Princesa” della canzone di De Andrè) e per quanto la storia fosse stata pubblicizzata, alla fine il “capo” ha avuto paura che su quel palco potesse accadere qualcosa di “poco ortodosso” per usare un eufemismo.

Non può esserci altra spiegazione, conoscendo le dinamiche e i soggetti. In estrema sintesi: un sindaco e un assessore regionale senzapalle. O se preferite senza il coraggio delle proprie azioni. A Cosenza, per semplificare ancora di più, si dice “tira a petra e ammuccia a mano”; è evidente che la “politica” deve essersi accorta che non sarebbe stato un bene consentire a Luxuria di esprimersi e allora è partita la censura. Di questo stiamo parlando… E Coppola, da perfetto e utile idiota qual è, ha dato l’ordine all’altro idiota del suo direttore artistico, tale Blandi, di comunicare la “novità”. Probabilmente non pensavano che la questione poi esplodesse mediaticamente ma questa è la pura e semplice verità.

Costantino Belluscio

Ci dispiace che anche il buon Fernando Pignataro, che è di Altomonte, che è stato parlamentare e rappresenta l’opposizione politica del paese, lasci soltanto intuire chi sono i responsabili e non faccia i nomi e i cognomi ma in ogni caso la sua nota – che riportiamo – è certamente quella più “onesta” uscita fuori dai canali ufficiali. Nel frattempo Costantino Belluscio si sta rivoltando nella tomba. Come minimo…

Che figura di merda. Dilettanti allo sbaraglio che stanno nuocendo all’immagine di Altomonte e al buon nome del Festival. Luxuria è persona seria, lo è in qualità di artista e lo è stata da parlamentare e impegnata in politica. Se poi dietro c’è una scelta oscurantista, vorrei sommessamente ricordare che la Cultura è apertura, non aver paura della realtà e delle diversità, anche se queste a volte sono drammatiche. Princesa, storia vera di debolezze e violenze, portata alla ribalta già 18 anni fa da una stupenda ballata di Fabrizio De André, sarebbe stata utile a fare riflettere su quotidianità drammatiche che si vivono nella società in cui c’è sempre più bisogno di una nuova umanità.
Questa vicenda è la riprova di un flop annunciato, di pochezza culturale, di incapacità amministrativa. Due erano le eccellenze e novità di questa stagione: un grande artista, Sergio Rubini, sparito improvvisamente dal cartellone e Luxuria col suo spettacolo, che dalle dichiarazioni sui social suscitava, e come, grande interesse.
Insomma, la storia di un imbroglio e di imbroglioncelli di paese.