Amantea, piove sul bagnato. Ecco cosa prevede la legge per la Commissione d’Accesso

Ad Amantea si vivono giorni di grandissima confusione e fibrillazione politica. Come se non fossero bastati gli arresti per voto di scambio di Franco La Rupa e Marcello Socievole, da ieri sera è ufficiale un’altra brutta storia che coinvolge la Giunta del malcapitato sindaco Pizzino. Si tratta della denuncia per truffa della procura di Paola nei confronti dell’assessore al Bilancio Rocco Giusta, che correttamente ha rassegnato le dimissioni.

Nonostante le pietose dichiarazioni del segretario provinciale del PD Luigi Guglielmelli, che incita Pizzino ad andare avanti, la situazione diventa sempre più catastrofica e forse sarà il caso che il segretario e i suoi padrini si ripassino la legge e prendano atto di quello che molto presto succederà.

In Italia nel 1991, dopo un efferato delitto di natura mafiosa compiuto a Taurianova (Rc), il Parlamento italiano ha approvato la legge 22 luglio 1991, n. 221, la quale prevede la possibilità di sciogliere un’amministrazione comunale o provinciale sulla quale grava il sospetto di una infiltrazione o un condizionamento di carattere mafioso.

Dal 1991 ad oggi, in Italia sono stati sciolti centinaia di consigli comunali, in particolare di piccole e medie città del Mezzogiorno. Il fenomeno si concentra principalmente in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. Alcuni comuni sono stati sciolti anche più di una volta.

L’iniziativa investigativa sulle presunte infiltrazioni e condizionamenti mafiosi spetta al Prefetto, che nomina una commissione, denominata Commissione d’Accesso. Quest’ultima svolge una debita attività di indagine al termine della quale trasmette i risultati al Prefetto, il quale, a sua volta, informa con una relazione dettagliata il Ministro degli Interni. Quest’ultimo, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, propone la disposizione dello scioglimento dell’ente locale al Presidente della Repubblica, che ha il potere di firma del decreto di scioglimento stesso.

Il provvedimento di scioglimento deliberato dal Consiglio dei Ministri è contestualmente trasmesso alle due Camere. Insieme al decreto di scioglimento, viene nominata una Commissione Straordinaria composta da tre persone scelte tra funzionari dello Stato e magistrati della giurisdizione ordinaria o amministrativa. I poteri della Commissione sono identici a quelli del Consiglio, della Giunta e del Sindaco.

La normativa in materia di scioglimento di consigli comunali e provinciali per sospetto di infiltrazione mafiosa ha rappresentato sicuramente un elemento importante nel contrasto alle mafie, in particolare rispetto al concreto tentativo di incidere sul rapporto tra mafia e politica.

Tuttavia, la legge ha dimostrato alcuni limiti evidenti che, nel corso della presente legislatura, sono stati evidenziati anche all’interno della Commissione parlamentare antimafia e della Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati. Tra questi limiti va menzionato quello per cui non sempre la gestione commissariale e l’indizione di nuove elezioni hanno significato una svolta radicale verso la legalità dell’ente sciolto.

In ogni caso, Amantea è ad un passo dal ricevere la Commissione d’Accesso. E Pizzino dovrebbe pensare seriamente a dimettersi, a meno che non voglia rimanere con il cerino in mano.