“Arrestate Iacchite'”: L’Inquisizione è terminata qualche secolo fa (di Franco Laratta)

Franco Laratta

Dico qualcosa controcorrente. Lo dissi già qualche tempo fa. Non mi piace l’informazione urlata, sguaiata, volgare, violenta. Non mi piace, perché sono giornalista sin da bambino, vedere la libera stampa ridotta ad un delirio di attacchi, accuse, illazioni. Mi fa pena considerare giornali quelle testate che fanno lotta politica volgare e sfacciata, e non informazione.

Non sopporto i toni volgari e le accuse infamanti sparate con eccessiva violenza. Questo non è giornalismo, non è informazione. Ma detto questo, io non direi mai: arrestateli quei giornalisti. Chiudeteli quei giornali. Fermate le rotative. Lo dovremmo forse dire per Il Fatto, Il Giornale, Libero, il Blog di Grillo e tanti di quei giornalacci di carta stampata on line?

Dovremmo dirlo per Iacchitè e per Carchidi che spesso ti viene voglia di prenderlo a sberle per i toni eccessivi e la volgarità che usa? No, assolutamente no. Io non lo direi. Fossi un giudice li condannerei a scrivere il nome delle persone diffamate, per tutte le pagine del giornale, dal primo all’ultimo rigo, dalla prima all’ultima pagina. Con un gigantesco titolo in prima: CHIEDIAMO SCUSA, ABBIAMO DIFFAMATO UNA PERSONA PERBENE! Tutto qui? Tutto qui.

Ma poi mi chiedo: ma com’è possibile che possa saltare da un programma TV all’altro, quotidianamente e impunemente, addirittura applauditi, gente come Grillo, Salvini, DI Maio, Di Battista, che sono specializzati nel diffondere odio e veleni, fandonie e falsità, davanti a milioni di persone?

Ma quanti danni hanno fatto negli ultimi 20/30 anni, uomini di governo che hanno portato il paese alla rovina , amministratori regionali e locali incapaci e corrotti, dirigenti e amministratori di società pubbliche e private portate al fallimento? Quasi nessuno di questi ha mai pagato. Eppure i danni fatti sono enormi. Vorrei vedere i giornalisti che infangano (ma quando un giudice dirà che veramente infangano) costretti alla pena peggiore per chi fa questo mestiere: ammettere pubblicamente e poi scriverlo sulla prima pagina del giornale, di avere diffamato e disinformato! Non esiste pena peggiore. La galera è una volgarità estrema, e del tutto inutile, in un’epoca in cui nessuno paga per colpe assai più gravi. Ancora di più è insopportabile chiudere un giornale o oscurare un sito. L’inquisizione è terminata qualche secolo fa, grazie a Dio!

Franco Laratta

già deputato PD