“Asp Cosenza, concorso autisti 118. Il vero problema? Gli attestati fasulli delle associazioni di volontariato”

La procura di  Cosenza ha aperto un’inchiesta per presunte irregolarità nel concorso per il reclutamento di 115 autisti del 118 bandito dall’Asp di Cosenza. Il concorso è stato bandito a luglio 2023 ed è in graduatoria definitiva. È stato gestito dall’Asp di Cosenza su delega di Azienda zero in quanto i posti disponibili riguardavano l’intera regione. Secondo quanto denunciato nell’esposto, alcuni vincitori sarebbero sprovvisti dei requisiti minimi previsti dal bando. Tra i requisiti richiesti infatti c’era un’esperienza quinquennale o stretti legami con i vertici del 118 regionale. Tra le contestazioni inoltre, pare ci sia l’assenza di controlli durante le prove, una prova pratica svolta attraverso un quiz e svariate presunte raccomandazioni. 

Nel corso di questi 16 mesi abbiamo pubblicato una lunga serie di denunce da parte dei candidati a questo concorso-farsa e anche oggi pubblichiamo una testimonianza disarmante per chi crede ancora nella “giustizia”.

Volete sapere il perché di tanta confusione intorno al concorso svolto dall’Asp di Cosenza per autista-soccorritore del 118? Ve lo spiego io…

Sono uno di quelli che ha partecipato al concorso ma per sfortuna non sono risultato né vincitore e né idoneo in graduatoria, sicuramente per colpa mia, che per il poco tempo a disposizione non ho potuto studiare “grazie” ai turni massacranti che svolgo nella mia associazione di appartenenza, o, visti i risultati di tanti articoli…, può essere che sia stato eliminato perché figlio di nessuno.

Il vero problema tuttavia sta nella dichiarazione dei titoli dove per legge bisognava fornire i 5 anni di assunzione in un ente pubblico o privato. Questo è il vero problema: clausola non rispettata perché su Cosenza sono poche le associazioni che fanno i contratti di lavoro e tante quelle dove il lavoro in nero è esorbitante.

L’Asp di Cosenza, essendo a conoscenza di ciò, non ha potuto a mio avviso rispettare la legge perché si sarebbero presentate almeno la metà delle persone che hanno fatto domanda e soprattutto si sarebbe presentato chi realmente aveva i requisiti.

Così è più facile presentare un attestato di 5 anni come volontariato e a sua volta le persone possono chiedere la cortesia alle associazioni e a chiunque viene fatto il codesto certificato… Questo è il vero problema, in questo caso le associazioni possono fare ciò che vogliono senza dare conto a nessuno e favorire tutti quelli che si vuole favorire.

Le associazioni purtroppo prima ti sfruttano per bene facendoti lavorare come schiavo a una retribuzione minima in nero ma coperti dalla famosa figura del volontariato e del rimborso spese e poi ti ringraziano facendo certificati a cani e a porci.

E il risultato è ciò che leggiamo ogni santo giorno: persone che l’ambulanza l’hanno solo vista passare dentro Cosenza… e non hanno fatto mai un giorno di lavoro ops ho sbagliato un giorno di… volontariato.

Lettera firmata