Tutto comincia con una gara di appalto, risalente al 2023. L’Asp di Cosenza cerca ambulanze nuove perché in precedenza ne aveva preso una serie (con l’aggiunta pure di qualche auto medica)… usate dalla Lombardia e non ci aveva fatto per niente una bella figura. Al punto tale che la “voce” è arrivata persino alle Iene, che avevano fatto una capatina in Calabria, giusto qualche mese fa, a settembre dell’anno appena trascorso.
Era stato il prode Gaetano Pecoraro ad accorrere nei mitici corridoi di via Alimena per cercare qualche risposta e qualche appiglio. E così si era messo addirittura al volante di uno dei “catorci”. “Mi trovo su una delle auto mediche – esordisce trionfante Pecoraro – acquistate dalla Regione Calabria… un catorcio da 250.000 chilometri”. E poi spiega che quell’auto fa parte di un lotto di 20 auto mediche usate (sì insomma di… seconda mano) acquistate dalla Regione Lombardia al “modico” prezzo di 558.000 euro. Erano state dichiarate in obsolescenza programmata ovvero la Regione Lombardia le doveva buttare. E queste ambulanze e auto mediche sono state consegnate senza l’equipaggiamento sanitario di bordo specifico.
“Oggi – riattacca Pecoraro – alcune di quelle ambulanze sono in manutenzione, altre sono nei parcheggi degli ospedali, un’altra auto la scoviamo a Catanzaro…”. E dopo l’ironia inevitabile sullo stato nel quale l’aveva trovata, Pecoraro si chiede: “Ma se le ambulanze sono in queste condizioni e le auto mediche sono addirittura da rottamare perché l’Asp di Cosenza le ha volute comprare?”. La iena Pecoraro gira la domanda allo “scienziato” responsabile del 118 di Cosenza, al secolo Riccardo Borselli, il quale prova ad arrampicarsi sugli specchi: “Sapevamo che erano mezzi da non adibire a emergenza sanitaria, tant’è che sono in arrivo 40 auto mediche nuove…”.
Tuttavia più di lui si “arrampica” sia sugli specchi ma anche sulla lingua “idaliana” il fantasmagorico presidente della Regione Calabria Occhiuto in collegamento telefonico dalla sua control room alla Cittadella di Catanzaro. E per non venire meno al suo “personaggio” la spara subito grossa: “Abbiamo fatto questo accordo con la Regione Lombardia per impedire che le persone morissero per strada…”.
Ascoltata oggi questa grandissima cazzata suona anche irrispettosa per quei poveri cristi che continuano a morire per strada nonostante le chiacchiere di ‘sto parassita sociale che si atteggia pure a politico. E non è tutto, perché Robertino, sempre nel suo solito stile, esagera: “Il sistema sanitario calabrese non è ancora un sistema degno di un paese civile…”. E qui le Iene giustamente gli stoppano il comizio, lo tagliano senza pietà e Pecoraro strappa la promessa che di quelle auto la Regione se ne sarebbe liberata al più presto…
Ma Gaetano Pecoraro non era arrivato a Cosenza solo per la pagliacciata delle ambulanze e delle auto mediche usate. Le Iene cercavano decisamente altro. Che cosa cercavano? Beh, per farvi capire di che cosa parliamo dobbiamo ritornare indietro di qualche tempo, precisamente al 31 ottobre 2023. Quella mattina, davanti alla Cittadella di Catanzaro, va in scena uno spettacolo agghiacciante. Robertino Occhiuto insieme al direttore generale dell’Asp Antonio Graziano e al capo del 118 di Cosenza Riccardo Borselli chiama i media a riprendere 60 (sessanta!) ambulanze che definisce “nuove” e che vengono schierate senza vergogna nel piazzale della Cittadella. Poi, non ancora contento della sua squallida propaganda, era salito anche a bordo di una delle ambulanze per far vedere quanto era bella e persino equipaggiata. Un trionfo!
Ed eccoci tornati al punto di partenza, ovvero alla delibera della gara di appalto per prendere queste benedette 60 ambulanze nuove. Eh sì, perché in realtà Gaetano Pecoraro sta cercando proprio quelle ma all’Asp e all’Azienda Ospedaliera gliele occultano con grande abilità e la iena si deve accontentare di quei due “catorci” che fanno decisamente poca notizia. A Pecoraro qualcuno aveva giustamente spifferato che anche quelle sedicenti 60 ambulanze nuove non sono “nuove” proprio per niente e addirittura non sono neanche a norma. Insomma, un disastro che si aggiunge a un altro disastro: un delirio… Mancano gli airbag dal lato passeggero, mancano i ventilatori per i pazienti con insufficienza respiratoria e che sono costretti a far ricorso all’ossigeno: in sostanza, sono furgoni adattati ad ambulanze e pare che due medici abbiano già fatto causa all’Asp, attenzionando anche la procura. Sì, certo, anche in tutta Italia ormai sanno che a Cosenza non c’è una procura ma un porto delle nebbie, tuttavia stavolta siamo davvero in presenza di una truffa pacchiana e maldestra che non può proprio passare inosservata.
La gara di appalto per queste 60 ambulanze la vince una ditta che si chiama “Orion Srl” e opera di base a Bari. La vince perché in pratica è l’unica che ha i requisiti richiesti dal bando (e non dev’essere certo una coincidenza) e dunque ha partecipato… da sola a questa imbarazzante gara dall’importo non certo irrilevante di circa 20 milioni di euro. Sì, avete letto bene: circa venti barbettoni.
Ora, a parte le magagne che abbiamo già denunciato sopra – mancano gli airbag dal lato passeggero, mancano i ventilatori per i pazienti con insufficienza respiratoria e che sono costretti a far ricorso all’ossigeno… – e che già basterebbero per concludere che si tratta veramente di furgoni adattati ad ambulanze, ci sono ancora altri aspetti disarmanti che vanno evidenziati.
Sul capitolato di gara c’è scritto che la richiesta di assistenza meccanica va fatta solo a centri autorizzati aventi per telaio e motore la casa costruttrice del veicolo. Esempio: se il veicolo è Fiat, va portato in assistenza solo presso centri autorizzati Fiat. I centri Fiat sono stati indicati da Orion in fase di relazione tecnica “contratto e criteri di valutazione offerta”… Ogni lavoro svolto sul veicolo va certificato e consegnato all’Asp. I veicoli possono rimanere in officina da 2 o al massimo 3 giorni. Dopo i 3 giorni scatta una penale di 230 euro al giorno.
Questo è quanto si legge sul capitolato di gara ma nella realtà accade ben altro. I veicoli vengono portati – al contrario di quanto è previsto – in officine private e non in centri autorizzati Fiat; le certificazioni dei lavori svolti non vengono consegnate all’Asp. L’Azienda non solo sa perfettamente che i veicoli non vengono portati in centri autorizzati Fiat ma non controlla nulla, non richiede le certificazioni dei lavori svolti e non applica nessuna penale, visto che i veicoli rimangono fermi ben oltre i tre giorni…
Come richiesto espressamente dal capitolato di gara, ogni volta che un veicolo ha bisogno di essere riparato va ritirato da un addetto indicato dalla Orion, il quale contestualmente deve consegnare un’altra ambulanza in sostituzione in attesa della riparazione di quella ritirata. Ma questa ambulanza di “sostituzione” non s’è mai vista… E nessuno si preoccupa di sospendere la gara!

A questo punto entra in scena l’altro indiscusso protagonista della truffa. Tutta l’operazione è gestita da un faccendiere cosentino, Francesco Armentano, già noto alle cronache per i suoi tragicomici trascorsi di editore dei quotidiani “Cronache delle Calabrie” e “Il Garantista” per non parlare di altri “piccoli” precedenti, strazza…
Armentano fa da intermediario tra la ditta Orion che si aggiudica l’appalto e l’Asp di Cosenza. In sostanza, è lui che “trova” le ambulanze e si pone come supporto per la Orion, costituendo appena una settimana prima della gara (!) una società, la Ema Srl, nel cui oggetto sociale si legge che lui faceva già (!) l’intermediario per situazioni del genere. E di conseguenza prende in mano la gestione dell’affare delle ambulanze e delle auto mediche, ovviamente con tutti i benefit e i “regalini” del caso, per non usare un altro termine… Anche lui in perfetta solitudine come i “compari” della Orion: tutto su misura, non c’è che dire.
E così la Orion, tramite questo intermediario cosentino, fornirà all’Asp di Cosenza non solo le 60 ambulanze previste nella gara ma anche altre 30 senza partecipare ad un’altra gara ma rifacendosi solo alla delibera 2299 del 30 ottobre 2023 fornirà anche diversi veicoli pick-up allestiti per la disinfestazione e altre 40 auto mediche (quelle preannunciate da Borselli nell’intervista a Le Iene…) per un totale di 135 veicoli per un valore totale di circa 20 milioni di euro. Un “colpaccio” senza precedenti per la Orion e soprattutto per il faccendiere intermediatore.
Ovviamente, come nelle migliori truffe che si rispettano, l’Asp di Cosenza ha pagato in anticipo sia l’acquisto che una grossa somma per l’assistenza tecnica su questi veicoli per 5 anni, nonostante gli stessi siano coperti per i primi 2 anni di garanzia dalla casa costruttrice, in questo caso la Fiat.
Quanto agli anni a seguire, godono anche di una estensione di garanzia, ragion per cui sono in garanzia per tutta la durata dell’appalto e per tutti gli anni nel corso dei quali Orion deve garantire i veicoli.
Già, ma allora se questi veicoli non sono a norma, dove cacchio si trovano adesso ‘ste benedette ambulanze? Beh, voi non ci crederete ma sono state certamente nascoste per un periodo in un terreno nel territorio del comune di Montalto Uffugo, che deve appartenere per forza a qualcuno della “combriccola” e che sono state clamorosamente visibili a tutta la popolazione, tanto che non ci è risultato per niente difficile poterle immortalare nella loro inquietante… bellezza.
Si trovano a Montalto Uffugo perché, a settembre, una volta che era stato annunciato l’arrivo della troupe de Le Iene, i soliti noti in fretta e furia hanno provveduto al trasferimento dei catorci per evitare di farli trovare a Pecoraro, al quale sono stati propinati altri catorci… innocui. Capito che geni? E probabilmente adesso sono state “spostate” da qualche altra parte.
Ci si chiede, a questo punto, cosa stia aspettando la procura di Cosenza – che sa benissimo dove si trovavano prima e dove si trovano adesso le ambulanze – a metterle sotto sequestro. Anche perché queste fotografie ormai dilagano dappertutto e la “cartellina” con i dati della truffa viene dispensata allegramente nei leggendari corridoi dell’Asp a via Alimena.
E’ del tutto evidente che Asp di Cosenza e Orion di Bari sono palesemente d’accordo sin dall’inizio di questa pacchiana truffa sia nell’impostazione del bando di gara sia per la successiva manutenzione e sia per i controlli clamorosamente mancati da parte dell’Asp. Di conseguenza, non serve uno “scienziato” per capire chi sono i responsabili del “colpaccio” che andrebbero immediatamente perseguiti a rigor di legge e sputtanati per la loro sfacciataggine degna di miglior causa. A partire dal direttore generale di questo carrozzone ovvero Antonio Graziano detto Strafalaria, per continuare con Martino Maria Rizzo, nella sua qualità di direttore sanitario, con Antonio Capristo, responsabile degli acquisti e della logistica, con il dipendente Asp Giuseppe Sabatino (quest’ultimo collegato alla Orion per conoscenza personale), e per concludere con il faccendiere Francesco Armentano, con il suo stretto collaboratore Antonio Pisa, addetto alla consegna dei veicoli e con l’amministratore unico della Orion, Massimiliano Meoni.
Scommettiamo che anche Robertino Occhiuto sarebbe felice di “festeggiare” la fine di questa squallida truffa? Quando si tratta di salvare il culo, non c’è niente di meglio che trovare qualcuno che paghi al posto tuo. Parola di… Occhiuto!