Autobomba a Limbadi, 6 arresti nel clan Mancuso: operazione della Dda

Il fermo immagine tratto dal Tg1 mostra vigili del fuoco e inquirenti sul luogo dove un uomo di 42 anni, Matteo Vinci, è morto a Limbadi, nel Vibonese, nello scoppio dell'auto che stava guidando, 09 aprile 2018. Ferito gravemente il padre di Vinci, Francesco, di 70 anni. L'ipotesi che viene fatta dai carabinieri è che a provocare lo scoppio sia stata una bomba collocata nel vano portabagagli della vettura. ANSA/FERMO IMMAGINE TG1

‘Ndrangheta – E’ in corso dalle prime luci dell’alba a Limbadi un’operazione antimafia dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia e del ROS che stanno eseguendo 6 provvedimenti di fermo a carico di altrettanti esponenti della famiglia Mancuso di Limbadi. I fermi sono scaturiti dalle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, a seguito dell’omicidio di Matteo Vinci avvenuto il 9 aprile scorso a Limbadi, mediante la deflagrazione di un ordigno esplosivo dell’auto su cui era a bordo assieme al padre rimasto gravemente ferito. Riguardano i Di Grillo-Mancuso, vicini dei Vinci, che con la famiglia della vittima hanno da tempo un contenzioso per alcuni terreni confinanti.

La resistenza da parte della famiglia Vinci nel non volere cedere i terreni, prolungatasi per anni ed accompagnata da varie minacce ed intimidazioni, sarebbe stata la causa scatenante della reazione da parte della famiglia Mancuso-Di Grillo, con la messa in atto dell’attentato compiuto la sera del 9 aprile

I NOMI DEI FERMATI

Si tratta di Rosaria Mancuso, 63 anni, del marito Domenico Di Grillo, 71 anni, di Lucia Di Grillo, 29 anni (figlia di Rosaria Mancuso) e del marito Vito Barbara, 28 anni, tutti di Limbadi. Fermati anche Rosina Di Grillo, 38 anni, di Limbadi, sorella di Lucia, e Salvatore Mancuso, 46 anni, di Limbadi, fratello di Rosaria Mancuso.