Quando Baglioni sbaragliava Sanremo anche senza andarci

di Paola Italiano

Fonte: La Stampa

Nel 1973 Claudio Baglioni è nei primi 10 posti dei singoli più venduti con due canzoni: Questo piccolo grande amore, uscito nel 1972, e Amore bello, che invece uscì proprio nel ’73. A Sanremo quell’anno vinceva Peppino Di Capri con Un grande amore e niente più, che nella classifica dei singoli più venduti è al 29° posto. La sanremese più venduta di quell’anno fu in realtà Tu nella mia vita di Wess e Dori Ghezzi, sesta al Festival. Ma ben dietro Baglioni.

È l’inizio di una supremazia che dura a lungo: Baglioni non va mai a Sanremo, ma negli Anni 70 continua a sfornare album che sbaragliano nelle vendite tutte le canzoni del Festival. Nel 1974 esce E tu. E non ce n’è per nessuno: è il singolo più venduto di quell’anno, la prima classificata di Sanremo, Iva Zanicchi con Ciao, cara, come stai? è al 45esimo posto. Modugno – secondo al Festival – è al 70esimo. Curiosità: Baglioni in quell’anno ha un suo brano in gara: A modo mio, cantata da Gianni Nazzaro, che Claudio incide anche nell’album E tu. Passerotto non andare via: Baglioni non se ne va dalla classifica neppure nel 1975, Sabato pomeriggio è il singolo più venduto. La vincitrice di Sanremo, Gilda con Ragazza del Sud, è settantacinquesima. Non c’è più partita, anche perché sono gli anni del declino di Sanremo. Finalmente Baglioni salta un anno e torna nel 1977 con Solo: nei singoli più venduti è settimo. A Sanremo vincono gli Homo Sapiens, che con Bella da Morire sono diciannovesimi nella classifica generale dei singoli. Alla fine del 1978 esce E tu come stai. Nonostante a marzo del 1979 l’album venga ritirato dal commercio per un contenzioso poi risolto con la casa discografica, è il 33esimo più venduto. Il primo classificato a Sanremo è Mino Vergnaghi, lo ricordate? (la risposta giusta è no): il singolo è il 99esimo più venduto.

Quando tutti lo danno per spacciato, Sanremo attraversa la buriana e risale la china. L’edizione del 1981 è ricca di successi che hanno fatto la storia della musica italiana, e vendono molto. Più di tutti i quinti classificati Ricchi e PoveriSarà perché ti amo, sesti tra i singoli di quell’anno. La seconda classificata, Loretta Goggi con Maledetta Primavera è ottava nelle vendite, la vincitrice Alice con Per Elisa, scritta per lei da Battiato è 22esima, e poi c’è Eduardo De Crescenzo – la mitica Ancora. E Baglioni? È tornato alla grande, è nella classifica degli LP: Strada facendo è il secondo più venduto (tra Dire Straits e Barbra Streisand), vende 800 mila copie, è primo in classifica per 16 settimane. Un successo ormai così vasto che nel 1982 esce il primo live nel quale l’unico singolo in studio, la mitica Avrai dedicata al figlio Giovanni, è il quinto singolo più venduto dell’anno, lasciando indietro i sanremesi Al Bano e Romina con Felicità e il vincitore Riccardo Fogli con Storie di tutti i giorni: 12esimi e 14esimo.

Ma è il trionfo di Baglioni è del 1985. Re Claudio è incoronato da Pippo Baudo proprio sul palco dell’Ariston: è il superospite premiato per Questo piccolo grande amore, eletta a Fantastico 5, la trasmissione del sabato sera di Rai 1 che si era da poco conclusa (condotta sempre da Pippo), canzone d’amore del secolo. Mancano alcuni mesi all’uscita di La vita è adesso: che non è solo l’album più venduto dell’anno, ma quello più venduto di sempre nella storia della musica italiana. L’incoronazione a Sanremo è significativa, perché intanto il festivalone targato Baudo si è ben ripreso: e le canzoni del Festival vanno bene in classifica, dalla meteora memorabile Luis Miguel (Noi ragazzi di oggi) ai giovani Eros Ramazzotti e Zucchero.

Arrivano gli anni 90 e, e Baglioni ha una battuta d’arresto (se così si può chiamare) proprio con l’album più lodato dalla critica, Oltre, che però è ventesimo tra quelli più venduti: viene superato da vari album Sanremesi, da Masini, che vince nelle nuove proposte con Disperato, e Mietta e Minghi e la celeberrima Vattene Amore. Dai 90 in poi la situazione diventa più equilibrata, anche perché Sanremo cresce e lancia tanti big da milioni di copie in tutto il mondo – Pausini, Giorgia, Bocelli – e Baglioni sforna soprattutto raccolte e live (che comunque vanno sempre benissimo).

Nei Duemila, val la pena notare che Baglioni se la gioca con il primo classificato a Sanremo proprio con Questo piccolo grande amore: nel 2009/2010 la versione con i nuovi arrangiamenti segue di poco nella classifica degli album più venduti quello del vincitore Marco Carta. Ma ecco, è già un’altra stagione: quella dei talent che fanno concorrenza all’Ariston nel lanciare i cantanti, ma anche quella della musica che ormai si vende sempre meno e si ascolta online e si compra sul web. Eppure, Baglioni, è ancora qui: il bambino di Monte Sacro che saliva sulla sedia per cantare La casetta in Canada e interpretava Paul Anka al concorso canoro di Centocelle, ha resistito a più di mezzo secolo di cambiamenti, e oggi è la grande star di Sanremo: e dire che l’unico Festival a cui abbia mai partecipato è quello degli sconosciuti di Ariccia.