‘Basso profilo’, chiuse le indagini: oltre a Talarico c’è anche Cesa

Cesa e Talarico

(ANSA) – CATANZARO, 11 MAG – La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini dell’inchiesta “Basso profilo” nei confronti di 83 persone tra le quali il leader dell’Udc Lorenzo Cesa e l’ex segretario regionale del partito e attuale assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico, accusati entrambi di associazione mafiosa. L’inchiesta, che ha portato ai domiciliari, poi rimodulati in obbligo di dimora, per Talarico, riguarda i presunti intrecci tra le cosche del crotonese e politici, imprenditori, pubblici amministratori.

Tra gli indagati figurano anche l’ex presidente di Confindustria Giovani di Crotone Glenda Giglio e Rocco Guglielmo, notaio di Catanzaro.

    Nel filone politico affaristico sono coinvolti Tommaso e Saverio Brutto (padre e figlio; il primo ex consigliere comunale di Catanzaro), Ercole e Luciano D’Alessandro (anche loro padre e figlio; il primo ex militare della Guardia di finanza), Antonio Gallo (ritenuto imprenditore di riferimento dei clan del Crotonese), l’imprenditore Antonio Pirrello, l’avvocato Claudio Larussa.

I NOMI DEGLI INDAGATI

1) Alecce Luigi
2) Andreoli Bruno
3) Antonelli Annarita
4) Baci Edmond
5) Bagnato Antonio Santo
6)Banu Elena
7) Basile Luciano
8) Bonofiglio Giuseppe
9) Bonofiglio Rosario
10)Brutto Tommaso
11) Brutto Saverio
12) Caliò Maria Rosaria
13) Caloiro Peirpaolo
14) Cannarozzi Simona
15) Carduccelli Eliodoro
16) Cerenzia Ilenia
17) Cesa Lorenzo
18) Cirillo Nicola
19) Comberiati Monica
20) Curcio Eugenia
21) D’Alessandro Ercole
22) D’ Alessandro Luciano
23) De Luca Vincenzo
24) Di Noia Concetta
25) Docimo Giulio
26) Docimo Stefano
27) Drosi Antonella
28) Drosi Valerio Antonio
29) Errigo Natale
30) Esposito Mario
31) Falcone Carmine
32) Faldella Santo
33) Femia Matteo
34) Formica Antonello
35)Gallo Antonio
36) Gallo Francesco
37) Giglio Glenda
38) Gigliotta Umberto
39) Grillone Antonio
40) Guglielmo Rocco
41) Odeta Hasaj
42) Hoxa Bilar
43) Iaquinta Domenico
44) Keta Alban
45) Koci Bledar
46) La Bernarda Giuseppe
47) La Bernarda Rodolfo
48) Baci Henrick
49) Lamanna Giuseppe
50) Larussa Claudio
51) Leone Andrea
52) Lerose Francesco
53) Luzzi Francesco
54) Mancuso Santo
55) Mangone Giuseppe
56) Mantella Francesco
57) Mari Roberto
58) Marinaro Ieso
59) Mazzei Giovanni
60) Melino Antonio
61) Paciullo Liberato Giuseppe
62) Paonessa Daniela
63) Pazieva Rositsa
64) Pirrello Antonino
65) Posca Raffaele
66) Rosa Andrea
67) Rosa Tommaso
68) Rosa Victoria
69) Rotundo Umberto
70) Russo Rolando
71) Servidio Giovanni Lorenzo
72)Silipo Maurizio
73) Sinopoli Maria Teresa
74) Sollecchia GIoriga
75) Stranges Tommaso
76) Talarico Francesco
77) Talarico Rosa
78) Tarantino Matteo
79) Torcia Luca
80) Torcia Rosa
81) Truglia Giuseppe
82) Voci Memlin
83) Volpe Pino
84) Zavatta Alberto
85) Zavatta Claudio

Per tutti l’accusa è di associazione mafiosa. Cesa, all’epoca dei fatti eurodeputato, per l’accusa, “d’intesa con Talarico” si sarebbe impegnato “ad appoggiare il gruppo per soddisfare le mire dei sodali nel campo degli appalti, proponendosi di fornire indicazioni su soggetti incardinati in enti pubblici, in società in house e anche in Albania”, dove Gallo avrebbe voluto trasferire e ampliare il proprio business.
Talarico, da parte sua, come candidato alle elezioni politiche del 2018, avrebbe offerto il suo appoggio, “in cambio di un consistente pacchetto di voti, per introdurre Gallo e Pirrello in ambienti politico-istituzionali nazionali”: sarebbe stato lui a presentare gli imprenditori e i Brutto a Cesa.
A Talarico viene contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso sempre in relazione alla candidatura alle politiche del 2018. In quella occasione, per l’accusa, si sarebbe incontrato con alcuni referenti reggini di Gallo, “dichiaratamente vicino all’ex senatore Antonio Caridi”, “in particolare Natale Errigo (anch’egli indagato, ndr) – imparentato con esponenti della cosca De Stefano-Tegano di Archi”. (ANSA).