Belvedere, la farsa è servita. La Filicetti (senza vergogna) presidente del Consiglio tra le polemiche

Come avevamo annunciato ormai da mesi, Maria Rachele Filicetti è il nuovo presidente del consiglio comunale di Belvedere Marittimo. Si concretizza così il famigerato patto della sanità privata, siglato in virtù dell’accreditamento riconosciuto dal sindaco don Cascini (a sua volta titolare di clinica…) alla clinica del marito della Filicetti, l’altrettanto famigerato Maurizio Arci. Con la benedizione del presidente-parassita della Regione e del suo assessore Gallo-cedrone.

La Filicetti è stata eletta con sei preferenze. Lei ha votato scheda bianca ma era tutto programmato perché il voto mancante è puntualmente arrivato da un’altra consigliera “venduta”, tale Emanuela Arnone, che è stata espulsa dal gruppo di Impegno Comune dal quale si è staccata per fare da ulteriore stampella al sindaco Cascini.
La “venduta” ha biascicato di coerenza politica ma lo sanno tutti che tra qualche mese passerà anche lei come la Filicetti in maggioranza.
Francesco Cauteruccio di Impegno Comune le ha dato una lezione di coerenza rifiutando la sua candidatura avanzata astutamente dal gruppo Futura.
Consumatasi la prima parte della farsa, è andata in scena puntualmente anche la seconda ovvero la votazione sul Dup, il famoso piano per le assunzioni, passato come da scontatissimo copione con sette voti contro sei.
Il consigliere Martucci aveva chiesto che la Filicetti uscisse dall’aula e non partecipasse alla discussione e alla votazione sul Dup ma non c’è stato verso.

La Filicetti ha votato il Dup nonostante il consigliere Martucci avesse evidenziato -citando sentenze ed altra giurisprudenza – la chiara incompatibilità della Filicetti con la pratica in questione. Il sindaco ha fatto allegare un parere dell’avvocato Morcavallo, che sostiene la tesi di don Cascini e cioè che la Filicetti è compatibile altrimenti ci sarebbero altri consiglieri nella sua stessa condizione. Martucci ha ribadito al sindaco che sbaglia in quanto si tratta di situazioni diverse perché per altre categorie portando dalla A alla B i pretendenti sono 29 dipendenti mentre per quello che riguarda il marito della ragioniera Grosso Ciponte si parla dello scorrimento della graduatoria. A questo punto la Filicetti ha chiesto al segretario comunale un suo parere. Il segretario ha ribadito di una sua potenziale incompatibilità ma si è andati avanti ugualmente.

La minoranza presenterà esposto alla Corte dei Conti. Sostiene che la Filicetti ha commesso danno erariale votando il Dup a maggior ragione perché anche il segretario comunale lo ha lasciato intendere. In tutto questo don Cascini era rosso paonazzo in faccia. Adesso lo hanno capito anche le pietre di che pasta è fatto. Povera Belvedere.