Berardi, 100 di questi gol

di Andrea Melli

Fonte: La Stampa

REGGIO EMILIA. Un talento cristallino, un caratterino per nulla facile e smussato negli anni (grazie anche alla compagna Francesca che gli ha regalato la gioia più grande, il piccolo Nicolò), un mancino in grado di cantare e di permettergli, con la doppietta di ieri sera, di arrivare a quota 100 in serie A: una roba da “uno su mille ce la fa”. C’è tutto nel magico venerdì di Domenico Berardi. Non che Sassuolo-Spezia sia gara da consegnare alla storia, ma per Berardi la notte del Mapei Stadium vale tanto, tantissimo.

Non logicamente quanto l’Europeo che ha vinto con gli azzurri a luglio, ma sostanzialmente rappresenta la consacrazione, numerica e non solo, del 27 enne calabrese. Nota ai più la sua storia, emigrato dalla Calabria (Bocchigliero, Sila Greca, provincia di Cosenza) nel modenese a 14 anni, di maglie Domenico nella sua ancora giovane carriera ne ha vestita soltanto una. Quella del Sassuolo, con cui ha debuttato in B il 28 agosto 2012: era Cesena-Sassuolo, in panchina Eusebio Di Francesco a lanciarlo nei professionisti.

Con Di Francesco, Berardi ha conosciuto la A, ha vissuto picchi altissimi (il poker al Milan a 19 anni nel primo anno di A del Sassuolo), e periodi di buio completo. Trentuno reti nei primi due anni, quindi una sorta di montagne russe che lo avevano fatto uscire dai radar dei migliori prospetti italiani. A 24 anni pareva uno dei tanti che avrebbe potuto fare, perdendosi nei ripidi sentieri di un calcio che non ti permette di sbagliare. Eppure, nell’oasi felice sassolese e grazie al lavoro sia tecnico che soprattutto psicologico di Roberto De Zerbi, Berardi ha riannodato il filo col passato. Segnando, mettendosi a disposizione dentro e fuori dal rettangolo verde e diventando quindi leader. Con tanto di certificazione da big nella stagione in corsa: 14 reti e 10 assist portano il computo a ventiquattro reti a cui ha preso parte. Ne gode Alessio Dionisi che se lo coccola, e ne fa affidamento anche Roberto Mancini. C’è un Mondiale da conquistare dopo l’Europeo vinto a sorpresa in estate anche grazie a Mimmo e questo Berardi da “centenario” può marcare la differenza.