Bisignano campo di imbrogli: il Cinghiale, Umilicchio e quei dieci mazzi di carte

Umile Bisignano

E’ noto che il Cinghiale prenda sollazzo nelle pozzanghere e quella di Umile Laqualunque a Bisignano è sempre stata una delle sua mete predilette perché c’è l’acqua bella sporca.

“Umilicchio”, cosi come lo chiama il Cinghiale, alla chiamata di solito quasi sempre risponde con i voti. Laqualunque però tra un Pirillo e un Occhiuto ogni tanto si dà alla macchia: ingrato che non è altro!

Salvato da mille denunce con il sempre compiacente Granieri (il buffone, ex procuratore capo della Repubblica di Cosenza) che ha sempre risposto alla chiamata del Cinghiale, che come si sa ha mani (di regola zampe, ma fa lo stesso) ovunque e dovunque.

Il Cinghiale è così potente che nonostante la Corte d’Appello di Catanzaro, su richiesta della Suprema Corte di Cassazione, abbia appioppato a Bisignano una condanna definitiva per concussione e violenza privata a 2 anni e 8 mesi, il Nostro Eroe è stato sospeso dalla Prefettura per soli 4 mesi e a marzo è tornato in sella per gestire la prossima campagna elettorale di giugno. Vi rendete conto?

Ma torniamo alla città di Bisignano.

Beh, Bisignano è un bel campo di imbrogli, non c’è che dire: piattaforme e depuratori timbrati dallo scandalo dell’Eni o da Tempa Rossa se vi piace di più. Della serie: tutto si ricicla e ci si guadagna tutti.

p004_1_02 Il territorio è tutto coperto o se preferite “marchiato”: dal sindaco al responsabile dell’ASP è tutto sotto controllo del Cinghiale. A Umilicchio Laqualunque però gli piace tradire e così ogni tanto devia, anche se Gentile il furbo lo salva dalla procura è più forte di lui, non ci può fare niente. Alle ultime elezioni in molti ricordano che Laqualunque era diventato nientepopodimenoche pirilliano: alto tradimento! Come mai?

La risposta (non la domanda, attenzione perché qui da noi funziona tutto al contrario, ara mmersa) viene spontanea: il Cinghiale, quel brutto cattivone, non gli ha sistemato i figli. Umilicchio è nero di rabbia e lo tradisce.

Ma dura poco, il tempo di una condanna subita (in primo grado) e Umilicchio è rientrato all’ovile giurando eterna fedeltà al Cinghiale.

gentileMa Umilicchio oramai è diventato uomo di potere e quindi ha imparato a giocare con dieci mazzi di carte. Corteggia addirittura il rivale più acerrimo di Tonino il furbo ossia Occhiuto dandogli incarichi pesanti, ricordiamo per esempio l’opera incompiuta del museo e manda il messaggero, suo fratello Franco, a stargli più vicino. Pensava di poter entrare in ballo alla Provincia e magari poteva anche intrufolarsi nei discorsi per la Regione.

Laqualunque è sempre in agguato e bramava addirittura un posto in lista con gli Occhiuto alla Provincia alla faccia del Cinghiale che l’ha salvato, ingrato che non è altro.

Nemmeno il regalo di 1.800.000,00 € della piattaforma (che non si sarebbe mai fatta e che la Regione Calabria ha elargito al comune) che l’ha salvato dal dissesto gli era bastato, perché Umilicchio era diventato furbo e traditore.

Ora si dice in giro che il provvidenziale intervento del Cinghiale in Prefettura per salvare ancora una volta Bisignano lo abbia tranquillizzato e rabbonito. E lo abbia convinto a candidare la figlia sindaco e lui… vice. Roba che neanche Cetto avrebbe osato pensare!