Bisignano, ma che aspettate a staccare la spina a quel che resta del Comune?

Il 9 maggio 2016 potrebbe essere stato un giorno memorabile per la cittadinanza cratense. Otto giorni fa si è svolto infatti il consiglio comunale durante il quale il sindaco facente funzioni ha relazionato dedicandosi particolarmente ai conti economici di questo ente.

Il dottore Damiano Grispo (sindaco facente funzioni) ha una serie di problemi giudiziari che farebbero cadere le braccia anche al Padreterno.

Già rinviato a giudizio presso la sezione distaccata di Acri del tribunale di Cosenza per aver ingiuriato senza motivo un cittadino, è oggi sotto le luci della ribalta per essere stato coinvolto nell’inchiesta denominata “Fentanil” ed attualmente sottoposto insieme ad altri cinque medici di base alla sospensione di tre mesi dall’esercizio di pubblico ufficio di medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale in relazione al presunto spaccio non convenzionale di farmaci psicotropi contenenti oppiacei, e alla truffa ai danni dello stato per oltre 130.000€.

Damiano Grispo
Damiano Grispo

E non è tutto: voci di corridoio danno per certo il coinvolgimento di Damiano Grispo in un’altra vicenda di false certificazioni mediche, e pare che proprio nei giorni scorsi sia stato ascoltato dalla procura di Genova…

Grispo risulta inoltre indagato per assenteismo sul lavoro presso la guardia medica di Santa Sofia d’Epiro.

Il 9 maggio scorso, per la prima volta nella storia amministrativa di Bisignano, non è stato approvato il bilancio di previsione con conseguente rischio di commissariamento dell’ente, le opposizioni perciò hanno chiesto a gran voce le dimissioni dell’amministrazione comunale.

In un comunicato stampa il consigliere capogruppo del movimento “Bisignano al centro” Francesco Fucile mette in evidenza l’incapacità politico-amministrativa che determinerà in tempi brevi una situazione di dissesto finanziario, inoltre il circolo del PD di Bisignano  tramite l’affissione di un manifesto denuncia sinteticamente la situazione catastrofica dei conti del Comune.

Umile Bisignano
Umile Bisignano

Altra data storica per Bisignano è il 7 maggio 2012, giorno in cui si proclamava a sindaco Umile Bisignano che a luglio 2014 fu sospeso dalle funzioni pubbliche a causa di una condanna a tre anni e sei mesi di detenzione per concussione e violenza privata ai danni dell’imprenditore Ivan De Bonis all’epoca gestore della casa di riposo “Vincenzo Giglio”.

In merito a questa vicenda dopodomani, giorno 19 maggio, la Corte suprema di Cassazione al vertice della giurisdizione ordinaria italiana emetterà la sentenza che metterà la parola fine al procedimento.

BISIGNANO-CONSULECO1

Altra tegola per Umile Bisignano è il coinvolgimento nell’affaire centro olio Val d’Agri di ENI/ CONSULECO, vicenda che coinvolge oltre al cane a sei zampe (l’Eni, per chi non avesse capito la metafora), anche questo Comune che è proprietario del depuratore affidato in gestione alla società Consuleco, accusati dai magistrati di Potenza di disastro ambientale, traffico e smaltimento di rifiuti pericolosi.

Il 14 febbraio 2010 sempre a Bisignano si verificava un’episodio di dissesto idrogeologico presso il Santuario di sant’Umile con conseguente chiusura del luogo di culto che dovrebbe rappresentare per questa cittadina il motore pulsante dell’economia e del turismo religioso. Ad oggi dopo oltre sei anni il santuario si presenta come un cantiere aperto ed abbandonato a sé stesso.

Si pensava poi di attrarre il turismo con l’apertura di due musei, il Museo diocesano di arte sacra ed il museo della liuteria progettato dall’architetto Mario Occhiuto.

Altre due eterne incompiute degne di un servizio per “Striscia la notizia” in passato anche oggetto di atti vandalici che denotano il “senso civico” di qualche cittadino.

In buona sostanza a Bisignano l’immobilismo regna sovrano, e pensare che proprio il dottor Grispo è stato nominato coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi…

Ultimo capitolo che trova similitudini con quello che è accaduto a Cosenza sono le consulenze d’oro agli studi legali incaricati  a gestire una marea di contenziosi affidati con prevalenza allo studio Carratelli di Cosenza. Che è diventato ormai una specie di piovra dai mille tentacoli.

Il quadro che abbiamo delineato è realmente al limite del paradosso: non si capisce davvero come sia mai possibile che Bisignano abbia ancora una giunta e un governo quando dovrebbe essere stato commissariato già da tempo.

Un appello alla procura della Repubblica di Cosenza, e direttamente al procuratore Mario Spagnuolo appena insediato, nonché a sua eccellenza il prefetto Giancarlo Tomao, per verificare se questi amministratori hanno operato in trasparenza nel rispetto della legalità.

Non serve un grande lavoro, basterebbe soltanto un pizzico di responsabilità.

Speriamo bene.