Bisignano, spaccio di farmaci psicotropi: 6 misure cautelari. Coinvolto l’ex vicesindaco

Oltre 80 carabinieri del comando provinciale di Cosenza, supportati dai Nas, dai militari dello squadrone eliportato cacciatori e dal nucleo cinofili sono impegnati dalle prime luci dell’alba per l’esecuzione di sei misure cautelari emesse dal Gip di Cosenza nei confronti di altrettante persone residenti nel comune di Bisignano.

L’operazione, denominata Fentanyl, ha disarticolato una rete di soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, truffe in danno del sistema sanitario, ricettazione e falsità in atti pubblici. Contestualmente sono in corso numerose perquisizioni domiciliari a carico di altri soggetti indagati in stato di libertà, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Cosenza.

In carcere sono finiti: Vittorio Conte, 35 anni; Tancredo Ferraro, 40 anni; Dante Cardillo, 49 anni; Matteo Martinez, 25 anni. Domiciliari per Alex Nicoletti, 21 anni e obbligo di dimora per M.M., 34 anni.

Nell’operazione è stato coinvolto Damiano Grispo, ex vicesindaco di Bisignano all’epoca in cui era primo cittadino Umile Bisignano detto Cetto Laqualunque. Damiano Grispo era soprannominato lo straniero perché proveniente da Corigliano Calabro, nominato vicesindaco all’indomani della vittoria elettorale del 2012, titolare di postazione di guardia medica nel limitrofo comune di Santa Sofia d’Epiro (dove per la verità è poco conosciuto), era rimasto appunto coinvolto nelle indagini della maxi operazione della Procura di Cosenza denominata “Fentanyl” riguardante una presunta truffa ai danni del sistema sanitario nazionale per la prescrizione impropria di farmaci oppiacei. La procura ne aveva disposto la chiusura dello studio e il sequestro di alcune somme in via precauzionale.

Il gip del Tribunale di Cosenza a maggio 2016 aveva sospeso per un periodo di tre mesi dalle loro funzioni i sei medici di base che erano stati coinvolti nell’inchiesta su una presunta truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale scoperta dai carabinieri della Compagnia di Rende e messa in atto attraverso un’attività di prescrizione abusiva e spaccio “non convenzionale” di farmaci psicotropi contenenti oppiacei.

Secondo quanto era emerso dalle indagini, i medici, pur essendo a conoscenza dell’uso fatto dai pazienti, che non presentavano patologie per le quali fosse necessaria una specifica terapia del dolore con oppiacei, redigevano certificazioni false che attestavano condizioni patologiche non veritiere inducendo il servizio sanitario nazionale alla consegna di medicinali a persone che in realtà non ne avevano diritto.

I medici sospesi, che hanno un’età compresa tra i 61 ed i 56 anni, sono tutti residenti a Bisignano, nel cosentino. Nei confronti dei sei sanitari, il 5 maggio 2016, era stato anche disposto il sequestro preventivo per equivalente di somme che vanno da poche migliaia ad un massimo di quasi 50 mila euro. Tra i sei medici c’era anche Damiano Grispo, all’epoca vicesindaco facente funzioni del Comune di Bisignano.