Blitz della DDA a Rende: il ruolo del clan Lanzino

Il boss Lanzino

Si apprendono maggiori particolari sul blitz a Rende della DDA di Catanzaro che ha riportato alla luce i rapporti tra Sandro Principe e il clan Lanzino.

La DDA ha tratto in arresto gli ex sindaci di Rende Sandro Principe ed Umberto Bernaudo, l’ex consigliere provinciale ed ex assessore rendese Pietro Ruffolo e ancora altre tre figure di spicco della politica rendese (di cui uno ex consigliere regionale) delle quali non sono stati finora resi noti i nomi.

Secondo la DDA le assunzioni al Comune di Rende erano il frutto di patti elettorali stipulati in occasione delle varie competizioni politiche e che vedevano costantemente coinvolta la cosca “Lanzino/Rua’”, i cui esponenti non si adoperavano nelle attività di procacciamento di voti per motivi politici, ma per il solo perseguimento di interessi della cosca, dando quindi appoggio a candidati diversi o di differenti fazioni.

L’attività d’indagine, inoltre, ha fatto emergere come, anche in occasione della campagna elettorale del 2014, per il rinnovo del consiglio comunale di Rende, sia stato “interessato”, benché detenuto, uno dei quattro sodali raggiunti da misura cautelare, oggi al 41 bis, per ottenere il suo assenso e le indicazioni alla cosca per fornire l’appoggio elettorale.

L’uomo, intercettato durante un colloquio in carcere poneva come condizione insuperabile il pagamento di una cospicua somma di denaro, lamentando gli scarsi benefici ottenuti dalla cosca nel recente passato, nonostante si fosse occupato di monitorare l’attività politica dai principali candidati.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alla Procura della Repubblica di Catanzaro, alle ore 11 alla presenza dei vertici della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.