Boccia & De Girolamo, «House of Cards» all’italiana: penoso lui, penosa lei

di Francesco Prisco

Fonte: Il Sole 24 Ore

Ve li immaginate Di Maio e Zingaretti che, rinchiusi nelle segrete stanze di gestazione degli equilibri politici prima giallorossi oggi “arlecchini”, si dicono: «Fatta la nuova maggioranza, dobbiamo fare il governo dei record»? Perché, a giudicare dalla composizione sia del Conte bis, sia del mucchio selvaggio con Draghi, pare quasi che ci fossero dietro intenzioni di questo tipo. Giudicate voi: il governo giallorosso è stato il più giovane di sempre, addirittura 17 volti nuovi, ministro dell’Economia che suona benissimo la chitarra classica, ministra dell’Agricoltura che ha fatto esperienza sul campo nel vero senso della parola. E persino ministro per gli Affari regionali marito di una ex ministra dell’Agricoltura prestata ai talent televisivi.

«House of Cards» delle Due Sicilie
Stiamo parlando di Francesco Boccia e Nunzia De Girolamo: lui che si fa notare il giorno stesso dell’insediamento impugnando la legge regionale del Friuli Venezia Giulia (poi lo avrebbe fatto anche con la Calabria ai tempi della povera Jole Santelli) giudicata discriminatoria, lei che dice di aver definitivamente lasciato la politica per la televisione. Sia chiaro: non è la prima volta in assoluto nella storia repubblicana che un marito e una moglie ricoprono, in momenti diversi, la carica di ministro. A Franco Bassanini, ministro per la Funzione pubblica del primo governo Prodi (1996-1998) e del governo D’Alema (1999-2001), farà seguito qualche anno più tardi sua moglie Linda Lanzillotta, ministro per gli Affari regionali del secondo governo Prodi (2006-2008). Ma la particolarissima staffetta domestica De Girolamo-Boccia è unica nel suo genere, data la provenienza politica molto diversa dei due coniugi e la altrettanto varia composizione dei governi di cui hanno fatto/fanno parte. Più che il personale e il politico che si sovrappongono nella storia d’amore tra Palmiro Togliatti e Nilde Iotti, qui sembra di assistere a una curiosa «House of Cards» delle Due Sicilie. Serie pop politica che non disdegna la cifra della leggerezza.

Il «pizzino» di Silvio
Cinquantasette anni lui, 50 lei, provengono entrambi dalla provincia meridionale: Boccia è pugliese di Bisceglie, De Giorolamo sannita. Lui si forma all’Università di Bari, dove consegue una laurea in scienze politiche, poi si specializza alla Bocconi; laurea in giurisprudenza alla Sapienza per lei. Il debutto in Parlamento avviene per entrambi nel 2008 con la XVI legislatura: lui è espressione del Partito Democratico, fondato un anno prima da Walter Veltroni dopo un lungo lavoro assembleare che coinvolge gli eredi delle tradizioni comuniste e cristiano sociali; lei è eletta con il Popolo delle Libertà, costituito qualche mese prima da Berlusconi. Sul predellino, quella notte davanti a San Babila. È Silvio a regalare a Nunzia il primo scampolo di popolarità, con il famoso pizzino indirizzato a lei e alla collega Gabriella Giammarco: «Gabri, Nunzia, state molto bene insieme! Grazie per restare qui, ma non è necessario. Se avete qualche invito galante per colazione, vi autorizzo ad andarvene! Molti baci a tutte e due!!! Il “Vostro” presidente».

Dal ministero a «Ballando con le Stelle»
Verrà il giorno in cui Nunzia se ne andrà per davvero, ma in mezzo ci sono proprio il matrimonio con Boccia, celebrato in sede civile il 23 dicembre 2011, la nascita della loro figlioletta Gea l’anno successivo, un’altra legislatura e la rottura tra Berlusconi e Alfano: la De Girolamo, in quota Nuovo Centrodestra, si ritrova così ministro delle Politiche agricole del governo Letta. Per nove mesi: si dimetterà dopo le polemiche per il suo presunto coinvolgimento nello scandalo che travolge l’Asl di Benevento. L’esperienza politica di Nunzia si ferma a due legislature: rientrata in Forza Italia nel 2015, alle Politiche del 2018 viene candidata senza paracadute nel collegio Bologna-Imola ma senza successo. Il marito alla Camera ci entra pure per la XVIII legislatura. La moglie, a marzo del 2019, stupisce tutti partecipando alla 14esima edizione di «Ballando con le stelle» dove, in coppia con Raimondo Todaro, rimedia un onorevolissimo quinto posto. Per gli appassionati della Tv generalista diventa subito «Nunziatina». Mica per caso giovedì 5 settembre in Quirinale, alla cerimonia d’insediamento del Conte bis, era osservata speciale.

Cosa diceva l’ex ministra del neoministro? «Me lo auguravo per Francesco. È competente e perbene. Oggi mi sono divertita. Ho guardato da moglie, non da politico o da persona che fa la Tv. Ero emozionata. Osservavo». Tornerà a fare politica? «No, adesso faccio Tv», ha sottolineato, augurandosi che la Rai possa dimostrarsi un po’ più indipendente dalla politica. Con lei e il marito c’era la figlia, di sette anni. «Speravo fosse più Boccia, invece è una De Girolamo», scherza Nunzia, spiegando che la bambina ha preteso di scegliere cosa indossare in occasione della cerimonia di insediamento. La figlioletta era al centro anche del discorso delle dimissioni pronunciato in Parlamento nel 2014: «Voglio che mia figlia possa andare a testa alta e sapere che sua madre mai e poi mai ha abusato del suo ruolo di deputato e mai e poi mai ha calpestato la bandiera cui si inchina ogni mattina quando entra nel suo uffici». Chi presentò la mozione di sfiducia nei suoi confronti? Il Movimento 5 Stelle. Roba che manco «House of Cards». Povera Italia nostra!