Due forti esplosioni all’aeroporto principale di Bruxelles. Poco prima delle otto, nella tranquilla confusione della settimana che prelude alle vacanze pasquali, lo scalo di Zaventem è stato scosso da una doppia detonazione. Secondo i pompieri ci sarebbero almeno 11 morti e venticinque feriti. Alcuni testimoni raccontano che prima delle detonazioni ci sarebbero state «raffiche di mitra e urla in arabo».
«Ci è sembrata una bomba» ha dichiarato Massimo G., un italiano che con la famiglia era in partenza alla volta di Roma. I passeggeri sono stati subito radunati in area considerata sicura e chiusi nell’aeroporto per sicurezza. Subito la polizia ha cominciato ad arrivare in massa. L’evacuazione è in corso. «Si sentono le sirene, senza sosta», racconta Massimo. Sullo scalo una alta colonna di fumo nero. Ancora nessuna conferma ufficiale sulle cause dello scoppio.
«C’è stata un’esplosione ed è scattato il piano di emergenza», ha confermato a Rtl Rudi Vervoort, presidente della regione Bruxelles-Capitale. Un testimone racconta: «Ero in fila per il check in e ho sentito una deflagrazione. Ho visto il fumo e la gente che correva terrorizzata verso la porta. Poco dopo c’è stata una seconda esplosione qui vicino». Tutto si è svolto nell’atrio A, al piano terra del grande scale, dove sono schierati i banchi delle compagnie.
«Seguiamo la situazione minuto dopo minuto, la priorità assoluta va alle vittime e alle persone che si trovavano sul posto». Questo il tweet con cui il primo ministro belga Charles Michel è intervenuto pochi minuti fa sulle esplosioni a Zaventem.
La Stampa