Calabria, 10 cose da sapere sugli incendi che distruggono i nostri boschi (di Matteo Olivieri)

Dieci cose da sapere sugli incendi che stanno distruggendo la Calabria

di Matteo Olivieri

1) Perennemente in ritardo. Il Piano Antincendi boschivi (AIB) 2021 della Regione Calabria è stato licenziato lo scorso 8 maggio, con la stagione estiva praticamente alle porte. Giusto a titolo di confronto, nel 2019 lo stesso piano era stato approvato l’11 aprile. Tale ritardo ha influito sulla capacità di formare adeguatamente le squadre da destinare alla prevenzione degli incendi, e di sottoscrivere protocolli di intesa con Vigili del Fuoco e le associazioni di volontariato da adibire alla lotta agli incendi boschivi.

2) Tempistiche incongruenti. Entro novanta giorni dalla data di approvazione del piano AIB regionale, i Comuni devono provvedere al censimento annuale delle aree percorse dal fuoco, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Successivamente, tale elenco deve essere esposto per trenta giorni all’albo pretorio comunale, per eventuali osservazioni. Decorso tale termine, i Comuni hanno sessanta giorni di tempo per valutare le osservazioni presentate ed approvare gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni. Questo significa che dall’8 maggio ad oggi, molti Comuni non hanno ancora censito le aree percorse dal fuoco nel 2020, né hanno potuto implementare alcuna azione preventiva contro gli incendi verificatisi nel 2021, anche in zone facilmente prevedibili perché già interessate da incendi.

3) Catasti non aggiornati. Sebbene la legge-quadro in materia di incendi boschivi n. 353/2000 imponga ai Comuni l’obbligo di aggiornare annualmente il catasto delle aree percorse dal fuoco, non tutti lo fanno e, a quanto pare, tale pratica viene tollerata dalle altre articolazioni statali, creando gravi problemi nella corretta pianificazione degli interventi di antincendio boschivo. In particolare risulta impossibile predisporre le apposite planimetrie relative alle aree a rischio di incendio boschivo su tutto il territorio regionale e, quindi, attuare una efficace sorveglianza del territorio.

4) Personale insufficiente e spesso inadeguato. Nel Piano AIB 2021 si legge che nell’ultimo anno c’è stata una riduzione del numero di addetti alle operazioni di avvistamento, spegnimento e pronto intervento di circa il 10% rispetto al
2020. Come se non bastasse, “la problematica dell’insufficienza del personale è aggravata dal fatto che l’età media del personale impiegato nella lotta agli incendi boschivi è molto elevata e diverse unità ogni anno sono giudicate inidonee alla mansione da svolgere dal medico competente”.

5) Risorse finanziarie tagliate. Nell’estate di fuoco 2017, il Piano Antincendi boschivi della Regione Calabria prevedeva uno stanziamento di risorse finanziarie pari a 4 milioni di euro. Quest’anno lo stanziamento di risorse previsto dalla giunta regionale è di 2,9 milioni di euro. Un taglio di quasi il 30% in meno di cinque anni, un controsenso rispetto al fabbisogno regionale.

6) Cantieri forestali fermi. La concreta attuazione delle azioni previste nel Piano AIB è affidata agli operai di Calabria Verde nonché a quelli dei Consorzi di Bonifica. In entrambi i casi, i lavoratori sono scesi ripetutamente in piazza nell’ultimo anno per protestare contro la mancata corresponsione degli stipendi e, nel caso di Calabria Verde, addirittura contro la cassa integrazione per tutti i dipendenti dei cantieri forestali durante la pandemia.

7) Territori sguarniti. Nel Piano AIB si legge che “nel corso degli ultimi anni tutto il servizio ha risentito sia della mancanza del numero necessario di autobotti per sopperire all’intera richiesta progettuale, sia della mancanza di un idoneo numero di mezzi di trasporto collettivo, preferibilmente dotati di modulo antincendio, per garantire gli
interventi degli addetti nelle svariate circostanze. In alcuni casi tale carenza non ha consentito l’attivazione del presidio esponendo l’intera area di
“pertinenza” ad un rischio elevato. È bene mettere in evidenza che l’integrazione del personale addetto
all’AIB e del numero delle postazioni non può prescindere dall’incremento del parco mezzi disponibile.”

8) Comuni inadempienti. Ai Comuni è demandata la promozione di campagne di sensibilizzazione della popolazione sui fattori predisponenti il rischio di innesco di incendi sul proprio territorio (p.e. divieto di inoltrarsi con le auto nel bosco o divieto di accendere fuochi o di utilizzo di fuochi d’artificio), ma spesso queste campagne di informazione sono assenti e i controlli sui territori addirittura inesistenti.

9) Il ruolo dei fondi europei PSR Misura 8. Curiosamente si può osservare una elevata frequenza di incendi abbinati alla elargizione di fondi europei connessi alla riforestazione. Per esempio, in occasione degli spaventosi incendi della Sardegna in questa estate del 2021 si è potuta verificare nuovamente la presenza dei famigerati bandi “Misura 8” del Piano di Sviluppo Rurale 2014/20 (prorogati al 31 ottobre 2021 causa Covid19) volti alla riforestazione di aree danneggiate da incendi. Si tratta degli stessi bandi accusati in Calabria – nell’estate del 2017 – di aver armato la mano di piromani, pronti a mettere in pratica comportamenti opportunistici distruttivi, motivati dalla sola possibilità di guadagni facili. Una curiosa e macabra coincidenza…

10) Il ruolo dell’assessore regionale Gianluca Gallo. Come se nulla avesse appreso dal 2017, ecco che – ancora una volta – la Regione Calabria ad aprile 2021 si fa promotrice di bandi a valere su fondi comunitari volti al rimboschimento di aree danneggiate dal fuoco. In particolare, sono Stati annunciati “tre trascinamenti delle passate programmazioni dei fondi comunitari, ovvero la ex 221 del Psr Calabria 2007/2013 “Primo imboschimento dei terreni agricoli” (anno d’inizio impegno 2016, anno di fine impegno 2030); la ex 223 “Imboschimento di terreni non agricoli” (anno d’inizio impegno 2016, anno di fine impegno 2021); la Reg. 2080/92 “Primo imboschimento di terreni agricoli” (anno d’inizio impegno 2002, anno di fine impegno 2021).

Inoltre, rispetto al cicli di programmazione 2014/20 (prorogato causa Covid19), è nuovamente possibile “chiedere il sostegno per la misura 8 “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”, intervento 8.1.1 “Imboschimento e creazione di aree boscate” (inizio impegno 2021, fine impegno 2025)”. Il termine di presentazione delle domande è fissato nominalmente al 17 giugno 2021, “oppure comunque nell’arco dei successivi venticinque giorni di calendario, in tal caso con l’applicazione delle penalità fissate nella circolare Arcea n. 5 del 24 marzo 2021”.
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