Calabria 2019, la candidatura di Occhiuto è una fake news: tutte le bugie di Jole

Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare e chi va con Occhiuto, impara ad occhiutare. Che tradotto significa: a frequentare un bugiardo cronico come Occhiuto, si impara, inevitabilmente e facilmente, a dire bugie.

Ed è quello che è successo alla povera Jole Santelli. Non che prima dell’assidua frequentazione occhiutiana, la pifferaia del piffero – il riferimento è alla nota leggenda del XIII secolo “Il pifferaio di Hamelin” divenuta favola dopo la trascrizione della storia da parte dei fratelli Grimm, e meglio conosciuta come “Il pifferaio magico” – non dicesse le bugie, ma quantomeno, all’epoca, mitigava, con qualche contenuto politico impararato a memoria, cumuli di fesserie che per anni ha riversato, per non dire vomitato, sulla testa della gente. E poi c’era una certa eleganza nel dirle. Con Occhiuto la menzogna è cruda, svestita, grezza, oltraggiosa, sbattuta in faccia, e Jole è questo che ha imparato: ha perso quell’eleganza e quella raffinatezza che in qualche modo addolciva le sue continue menzogne, per far spazio ad uno sgarbato e maleducato modo di fare, dove il naturale pudore che ognuno di noi prova in situazioni imbarazzanti, è sepolto dai tanti sassi dell’arroganza che ogni bugiardo cronico possiede in quantità.

In poche parole e senza tutti ‘sti giri filosofici: un tenanu vrigogna i cuntà chiacchiere nemmeno di fronte a Dio, tanta è la loro superbia e sfrontatezza. Na faccia i petra!

Come quella che ha mostrato Jole la pifferaia (intesa come incantatrice di serpenti) ieri, al termine dell’incontro del coordinamento regionale di Forza Italia, e dopo la foto di gruppo annuncia: Forza Italia in Calabria è unita e il candidato alla presidenza della Regione Calabria è Mario Occhiuto.

Una frase che è un concentrato di bugie.

Ma vediamole: l’incontro di cui parla la Jole, più che una “direzione regionale”, si può tranquillamente definire un incontro tra diverse paranze di Forza Italia, non tutte presenti al summit di ieri. Infatti a smorzare i toni trionfalistici di Jole, ci ha pensato Abramo e la sua paranza, presente all’incontro, che dice: “La direzione regionale di Forza Italia, che si è tenuta ieri pomeriggio, non ha siglato nessun accordo ufficiale in merito alle candidature per le prossime elezioni regionale ed europee. Nello specifico, per quanto riguarda la mia persona, non è stata proprio presa in considerazione la possibilità di una candidatura al Parlamento Europeo. Ci sarà tempo e modo per ufficializzare il candidato alla presidenza della regione Calabria, figura che dovrà essere inclusiva e rappresentativa di tutte le componenti del partito e della coalizione”.

Più chiaro di così si muore: Jole aveva annunciato l’avvenuto accordo tra Abramo e Occhiuto: Abramo candidato alle Europee e Occhiuto candidato alla Regione. Bugia! Come potete leggere voi stessi, lo dice Abramo. Jole ha anche parlato di unità di Forza Italia. Altra bugia. La direzione di ieri rappresentava solo una parte di FI, mancavano i Cinghiali, l’ala reggina, tutto lo Jonio cosentino e tanti altri pezzi importanti del partito che da tempo hanno già intrapreso altre strade.

La pifferaia ha continuato, per tutta la giornata di ieri, senza vergogna alcuna, a diffondere bugie, e fake news: Occhiuto è il candidato a presidente della Regione Calabria di Forza Italia. Una super bugia. Occhiuto non è candidato a niente, e non è il candidato di nessuno, se non di Jole e dei soliti creditori di Occhiuto che “tifano” per la sua “candidatura” nella speranza di recuperare ancora qualcosa. Dunque quello di ieri è un annuncio farlocco fatto per anticipare i tempi e sviare la gente che Jole continua a credere stupida. A decidere e ufficializzare la candidatura di Forza Italia, in Calabria, e lo ha già detto Berlusconi, se mai ancora esisterà Forza Italia nel 2019, è solo uno: Tajani.

Insomma Jole prima ancora che dagli avversari è stata sbugiardata dal suo stesso partito che bolla la sua dichiarazione di ieri come: affrettata e fuori da un percorso inclusivo, e questo potrebbe creare seri problemi con gli alleati.

Ed infatti la batosta vera e propria per Jole e tutta la franzamaglia del suo partito, è arrivata, quasi in contemporanea con la pagliacciata messa in scena ieri dagli Occhiuto, da Milano, e precisamente dalla convention di Fratelli di Italia. Dal palco Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, pronuncia un discorso destinato a cambiare per sempre il corso della storia politica di questo paese: “L’ esperienza politica del centrodestra è conclusa. Il centrodestra, oggi, è solo un contenitore che va archiviato. Serve un nuovo soggetto populista e sovranista”. E aggiunge: “l’alleanza di Governo è stabile, ed è in questa direzione che guardiamo”.

Anche qui, più chiaro di così si muore.

La Lega, come vi abbiamo già raccontato, non ha nessuna intenzione di ritornare ad imbarcare personaggi come Berlusconi (che il trappolone delle Lega lo ha già sgamato da tempo) e tutta la sua pletora, e mettersi di nuovo in casa dei soggetti che potrebbero crearli non pochi problemi, visti i tanti conflitti di interesse di cui sono portatori. Questo Salvini, visto come il salvatore della Patria e dei cittadini, lo sa, e sa che la gente lo vota proprio per non vedere più certe facce e certi personaggi.

Ritornare a proporre una alleanza, ai cittadini, specie al sud, con quella mummia di Berlusconi, quando l’alleanza di governo funziona alla grande e Salvini fa quello che gli pare, sarebbe da scemi. E Salvini scemo non è. Magari razzista, ma non scemo. Anche perché l’operazione fagocitare Forza Italia, è già partita da tempo. E in Calabria sta funzionando alla grande, tant’è che Pietro Spizzirri, l’ideatore del movimento “Forza Salvini”, che in pochi giorni ha raccolto moltissime adesioni, segno evidente della fuga in massa da Forza Italia, è stato, per questo suo “gesto”, subito sospeso dal partito. Saranno gli elettori stessi di Forza Italia a spostarsi, spontaneamente, con Salvini, e questa è l’occasione giusta per mollare al proprio destino tutta la nomenklatura politica di Foza Italia. Tenerli in coalizione significa continuare a dare potere ad un partito che potere più non ha.

Al discorso di Giorgetti, che ha suscitato panico, si è subito aggregato Toti, l’ex delfino di Berlusconi, già pronto a passare armi e bagagli sul carro di Salvini.

Tutto va nella direzione che vi abbiamo già raccontato – nonostante i puerili tentativi della Santelli di sviare l’opinione pubblica, attraverso il solito asservimento di qualche giornalino locale che oramai non legge più nessuno – e la fine dei partiti tradizionali è quasi arrivata. Alle Europee scompariranno del tutto e di loro non resterà niente. In questo quadro che la Jole si ostina a ignorare, l’unico luogo dove si può candidare Occhiuto è la portineria di qualche casa circondariale.