Calabria 2019, parlare a nuora (Mario) perché suocera (Jolanda) intenda

Parlare a nuora (Mario) perché suocera (Jolanda) intenda!

Il senatore forzista Marco Siclari, braccio destro di Tajani si è espresso. Antonio Tajani è vicepresidente dì Forza Italia, carica istituita apposta per lui da Silvio Berlusconi nel 2018. L’unica circoscrizione alle Europee dove Silvio non si è candidato è stata proprio Italia Centro, dove capolista ha voluto fosse Antonio Tajani. E se parla Siclari in Calabria è come se parlasse Tajani, che per la cronaca sabato era stato invitato a Cosenza per una farsa sul credito ma non si è fatto vedere.

E mentre compaiono le prime foto dell’incontro al museo multimediale cosentino, ecco che arriva un fulmine a ciel sereno: una nota stampa che sembra più “un avviso” a Mario Occhiuto – e per questa volta non è un inizio di altre indagini per le sue malefatte… – e ha lo stesso effetto dirompente sulla strada in salita verso la candidatura tanto desiderata dal Cazzaro. “Mario, aspetta prima il SI da Berlusconi e poi da Meloni e Salvini” firmato il senatore Siclari.

Il messaggio è chiaro: Jolanda, al secolo Jole Santelli e Fra’ Gaudenzio, al secolo Roberto Occhiuto, frenino con ‘sta storia di Mario Occhiuto Presidente a tutti i costi, altrimenti sono fuori dal partito. Nella nota stampa prima Siclari mette le mani avanti… “come Forza Italia, siamo i fondatori del centrodestra e siamo i primi a voler tutelare quest’alleanza con la Meloni e con Salvini”. Poi ammette d’aver dato “parere favorevole alla proposta della candidatura di Mario Occhiuto ma, appunto, è una proposta da valutare prima con i vertici nazionali del nostro partito e successivamente con i nostri alleati della coalizione di centrodestra e, non di certo per correre da soli”. Parole sue.

Ma Siclari aggiunge un secondo avvertimento: ”Se qualcuno corre da solo, sono certo, che non sarà il candidato di Forza Italia perché il candidato per la Regione Calabria si fa in coalizione come accaduto nelle altre regioni”.

Il riferimento è chiaro, il cazzaro ha capito che non ha raccolto la benevolenza degli altri partiti della coalizione di centrodestra e neanche quella di tutto il partito di Forza Italia, quindi cambia strategia, consapevole che la carriera politica è l’unica alternativa alla richiesta del Reddito di Cittadinanza, riunisce i suoi e tenta l’ultimo assalto a Fort Apache, la parola d’ordine è “insistere sulla candidatura”. Da oggi bisogna dire apertamente che “il progetto non si ferma” e va avanti lo stesso, con liste civiche. Un segnale in tale direzione, per chi non credeva nell’azione da kamikaze del cazzaro, è stato il momento triste a Catanzaro, con il lancio dei comitati civici per Mario Occhiuto.

Anche li a dire il vero gli unici presenti erano dipendenti e consulenti con qualche assessore e consigliere di Cosenza, ma non importa. I vertici forzisti lo conoscono bene e chi ha sale in zucca lo ha lasciato solo (vedi Sergio Abramo, sindaco e Presidente della Provinvia di Catanzaro). Le avvisaglie erano arrivate prima delle Europee e la rottura si è consumata subito dopo la lettura delle schede elettorali. Forza Italia è andata male e Berlusconi nella città di Cosenza è arrivato anche secondo! Le possibilità che il centrodestra candidi alle Regionali il cazzaro sono ridotte al lumicino, e allora parte l’azione kamikaze, ma il muro dove sbattere la testa lo sta aspettando…