Calabria 2020, M5s: qualcuno si è accordato con i nostri avversari (di Matteo Olivieri)

di Matteo Olivieri

Ora che è ufficialmente scaduto il termine per la presentazione delle liste elettorali, emerge in maniera prepotente l’assoluta inconsistenza politica della pattuglia parlamentare del M5S, tutta preoccupata a riempire le liste della parentopoli nostrana, in cui trovano collocazione figli e figliocci locali.

Ora capiamo perché per mesi hanno fatto orecchie da mercante di fronte alle ripetute richieste di confronto – a norma di regolamento – provenienti dagli attivisti. Cinque anni non gli sono bastati per far crescere una squadra di attivisti, che tuttavia si è continuata a spendere generosamente fino all’ultimo per il M5s e soprattutto per la Calabria e i calabresi. Mi domando chi manderemo in Consiglio regionale a rappresentare con competenza e credibilità quelle istanze di un cambiamento epocale in materie di bilancio, lavoro, sanità, ambiente, trasporti, di cui il M5s a parole si è sempre detto favorevole.

Davanti agli occhi ho in questo momento i volti amici di quanti hanno denunciato le pratiche amministrative illegali che si compivano nel Comune di Cosenza con la complicità della magistratura, della Soprintendenza e del Consiglio comunale. Ho davanti agli occhi i volti di attivisti, in prima linea per denunciare la corruzione e le enormi irregolarità politiche-amministrative compiute dalla Regione Calabria in tema di programmazione e spesa dei fondi comunitari, piano dei trasporti, piano dei rifiuti, grandi appalti connessi alla sanità e alle aziende regionali come Calabria Verde, Calabria Lavoro, Fincalabra, Sorical. Includo anche me, che avrei potuto portare avanti le mie battaglie ovunque avessi voluto, ma che ho preferito intraprendere un viaggio assieme a chi si dichiarava contrario alle pratiche della vecchia politica.

Nessuna di queste persone ha trovato posto nelle liste del M5s, che ora però ci chiedono di votare. Ma mentre gli attivisti erano convinti di combattere contro un avversario comune, qualcun altro ci scendeva ad accordi, e prendeva decisioni non condivise né condivisibili. Addirittura, ora ci ritroviamo in lista persone che fino a pochi mesi fa erano nostri avversari. Ridicolo. Improvvisamente, tutto ciò per cui abbiamo combattuto negli anni, tutto ciò in che abbiamo creduto, tutto ciò che ci ha appassionato, è stato scosso dalle fondamenta. Ma questo scossone è provvidenziale perché in questo modo, non solo noi, ma tutti i corregionali, possono aprire gli occhi sulla posta in gioco e su cosa ci sta realmente a cuore.

Ma lo scossone non ci farà vacillare, anzi ci spinge a trovare in noi energie insperate per ripartire daccapo, in modo da anteporre ad ogni cosa l’unità del gruppo, non lasciando che i sacrifici di anni di lavoro vadano dispersi invano.