Calabria 2020: Roberto Occhiuto, Invernizzi e le fake news della disperazione

C’è un tempo per ogni cosa: un tempo per sponsorizzare Occhiuto, e un tempo per capire che continuare a scrivere certe cose nuoce gravemente alla propria dignità. C’è un tempo in cui bisogna rassegnarsi agli eventi, ma sembra che Massimo Clausi, del Quotidiano del Sud, proprio non ci riesca. Perseverando su un argomento che la politica ha già, di fatto, chiuso: la candidatura a presidente della Regione Calabria di Mario Occhiuto prima, e di Roberto Occhiuto oggi. Fa specie che Clausi continui a scrivere articoli dove non c’è niente di concreto che supporti la notizia di oggi, ovvero “esce Mario entra Roberto”, se non le chiacchiere che giornalmente la famiglia Occhiuto gli suggerisce nelle orecchie. Comprese quelle della Santelli. E la responsabilità del diffondersi di chiacchiere e messaggi subliminali, come quella di stamattina, non è certo degli Occhiuto che fanno il loro lavoro, ma di chi ancora si presta a fare da megafono alle loro cazzate, e ai loro giochi di potere. Fa specie che Clausi ancora non abbia capito questo. Fa specie che ancora si presti a servire un padrone che ha prodotto più danni che utili. Anche al suo giornale. Qual è il vantaggio per Clausi, e per il Quotidiano del Sud, nel diffondere una falsa notizia come l’accettazione della candidatura da parte della Lega di Roberto Occhiuto, al posto di Mario su cui pesa il mastodontico veto di Salvini? Ognuno può immaginare ciò che vuole.

Clausi fa credere ai pochi lettori che gli sono rimasti che l’accettazione di Roberto è cosa fatta, senza specificare dove ha letto il sì della Lega e di Fratelli d’Italia. E lo fa basandosi su un comunicato della Santelli che propone al suo interno, cioè a Forza Italia, non alla coalizione, il nome di Roberto al posto di Mario. Perché Roberto a differenza di Mario, non ha procedimenti penali pesanti sul groppone, e quindi dà per scontato la sua accettazione da parte degli alleati. Perché se il problema della Lega sono i carichi pendenti, il problema con Roberto è superato. Quindi Roberto, per Clausi e la Santelli, è ufficialmente il candidato del centrodestra per la carica di presidente della Regione Calabria.

La realtà è altra. La Lega all’oggi non ha ricevuto nessun nome di candidato da parte di Forza Italia. E sarà difficile per Invernizzi accettare, qualora la Santelli avanzasse il nome di Roberto al tavolo della coalizione, la “sostituzione”. Non solo perché il “cambio” appare come una forte presa in giro ai cosentini e ai calabresi tutti, ma soprattutto perché Roberto Occhiuto, dopo il no della Lega al fratello Mario, non ha fatto altro che insultare Invernizzi, personalmente e attivando personaggi come i fratelli Granata, e decine e decine di fake. Fino a concludere i suoi minacciosi post contro Invernizzi (commissario della lega in Calabria) con questa frase: “Noi non moriremo salviniani”. Che sta ad indicare tutto il disprezzo di Roberto Occhiuto nei confronti della Lega.

E non finisce qui, Roberto va oltre e dice ad Invernizzi e a Salvini, in merito alla candidatura di Mario: «Non c’è alcun piano B. Mario non è stato scelto per il cognome che porta ma perché da sette anni è il sindaco di una città che, grazie alla sue capacità amministrative, è diventata un punto di riferimento nella regione. Quindi non è vero che un Occhiuto vale l’altro. E’ risibile pensarlo».

Salvo poi, oggi, leccare il culo, secondo Clausi, alla Lega, che supinamente dice sì a Roberto. Ma come… non aveva detto (Roberto) che Mario è insostituibile?

Ma c’è di più: la candidatura di Roberto al posto di Mario, non è stata neanche “ratificata” dalla direzione nazionale della stessa Forza Italia. Infatti non appena gli Occhiuto hanno iniziato fare girare la voce della sostituzione di Mario con Roberto, Sergio Abramo, ieri, come un fulmine è volato a Roma. Segno evidente di seri problemi all’interno di Forza Italia.

Dal canto suo la Lega fa sapere di non dare retta al Quotidiano del Sud e domenica Invernizzi sarà a Cosenza proprio per discutere con gli attivisti della questione candidature.

Se mai ce ne fosse bisogno, ribadiamo ancora una volta, con argomenti concreti e prove inoppugnabili, lo squallore della famiglia Occhiuto. Il balletto sulla candidatura di Mario a presidente delle Regione Calabria per il centrodestra unito, non fa altro che confermare la nostra tesi. È talmente vitale restare in politica per la famiglia Occhiuto, che è disposta a fare di tutto e di più. Pur di non perdere la vigna della minna pubblica, da cui dipende la loro esistenza, non si fanno scrupoli a mentire quotidianamente ai cittadini, avvalorando (a loro insaputa), la loro inaffidabilità umana e politica. Quello che dicono oggi non vale domani. E sono sempre pronti, alla bisogna, a smentire anche se stessi. Mario e Roberto sono talmente inguaiati economicamente (28 milioni di euro di debiti) che non hanno via d’uscita: o gestiscono denaro pubblico, per lucrarci sopra, o sono finiti. I creditori questa volta non gli daranno scampo.

Non sanno fare altro, se non rubare ai cittadini. Non hanno mai vissuto del proprio lavoro. Vecchie sanguisughe attaccate ai cittadini che da oltre 20 anni si “nutrono”, come parassiti, del lavoro degli altri. E tutto questo per mantenere uno stile di vita lussuoso fatto di ville, macchinoni, ristoranti, vacanze caraibiche e settimane bianche. Manco glielo avesse ordinato il medico…