Calabria 2021. La grande assente della campagna elettorale: la sanità pubblica

dalla pagina FB di FEM.IN. Cosentine in lotta

La grande assente della campagna elettorale calabrese: la sanità pubblica
Di sanità calabrese nessuno ha parlato abbastanza in questa campagna elettorale, ma soprattutto nessuno dei candidati e delle candidate ne ha parlato con cognizione di causa.
C’è chi rinnega il proprio passato, come Roberto Occhiuto, che dimenticandosi di essere stato il braccio destro di Scopelliti e di aver appoggiato pubblicamente la chiusura o il forte depotenziamento di 18 ospedali in nome del risparmio, oggi come se non fosse successo niente promette la riapertura e il potenziamento delle strutture chiuse dal piano di rientro. In barba alle enormi difficoltà che le persone incontrano nei loro percorsi di cura e alle morti causate dalla carenza di ambulanze e da prontosoccorsi troppo lontani, il candidato della destra si permette di dire tutto e il contrario di tutto.

C’è chi, come Amalia Bruni e Luigi De Magistris, inneggia all’annullamento del debito e al superamento del commissariamento, trattando entrambe le cose più come dei facili slogan che come delle procedure studiate e ragionate per risollevare il nostro servizio sanitario. Nessuno dei due, infatti, si è speso in particolari spiegazioni su come questi due obiettivi verranno perseguiti, né sono entrati nel merito delle specifiche problematiche che ogni territorio vive.

Infine, Mario Oliverio, affetto dagli stessi vuoti di memoria di Occhiuto, afferma con leggerezza che tutti quelli che oggi parlano di sanità sono coinvolti nel disastro, senza però considerare sé stesso come parte del problema. Quando era Presidente della Regione non ricordiamo alcun miglioramento del servizio sanitario regionale, quindi perché questa volta dovrebbe essere diverso?

Quello che evidenziamo, a tutti gli effetti, è che le ricette per risolvere le piaghe sanitarie della nostra regione sono identiche per tutti candidati e le candidate. Leggendo le varie dichiarazioni, si fa fatica a distinguere da quale schieramento politico provengano, perché semplicemente sono tutte uguali e provano malamente a scimmiottare le parole d’ordine delle grandi proteste che hanno animato e animano ancora oggi la Calabria, portate avanti dalle cittadine e dai cittadini. Parole rubate dai nostri striscioni, parole svuotate di senso.
Ancora una volta, ma forse questa volta ancora di più, la campagna elettorale non è un’occasione per presentare delle soluzioni, per fornire delle risposte esaustive o se non altro credibili, ma è un momento che somiglia alla tifoseria, che si affida ai pacchetti di voti, alle influenze di quel partito o di quell’altro in un determinato territorio. E se anche non si volesse guardarla in modo così pessimistico, quello che registriamo è l’assoluta mancanza di risposte rispetto al tema della salute, e questo, aldilà delle simpatie politiche, è il dato che ci resta.
Per questo, l’unica certezza che ci resta è quella di perseverare nella rivendicazione dei nostri diritti, perché di fronte a qualsiasi parola spesa nei palazzi istituzionali o su un palco elettorale, noi continueremo a lottare per ottenere fatti concreti.

RETE CALABRESE PER LA SANITA’ PUBBLICA