Calabria 2021. Ma lo sanno i 5Stelle che la Ventura è contraria al reddito di cittadinanza?

Se non bastano le opacità che gravano sulla famiglia Ventura, in materia di legalità e correttezza professionale; se non basta che il fratello della signora Ventura candidata alla presidenza della regione Calabria dal Pd e dai 5 Stelle, è stato condannato per aver violato la legge sul finanziamento ai partiti, corruzione e turbativa d’asta (è vero: le responsabilità penali sono sempre personali, ma se sei il candidato a presidente della regione Calabria, non è proprio il massimo avere un fratello condannato perché “regalava” denaro ai partiti in cambio di favori. E poi ci piacerebbe sapere quali sono i partiti finanziati dal fratello. E scusate se è poco); se non basta l’interdittiva antimafia emessa dalla Dda di Lecce nei confronti dell’azienda di famiglia; se non basta la risaputa appartenenza della famiglia Ventura a logge massoniche; se non basta la sua arcinota simpatia per i partiti di destra; se non basta la sua appartenenza allo zoccolo duro di Confindustria Calabria (la signora Ventura, per ciò che dice e per ciò che fa, è stata definita “la Marcegaglia de noantri”: sempre a  favore di tutto ciò che va in “quel posto” agli operai); se non basta tutto questo per far retrocedere il Movimento 5 Stelle da questa quantomeno discutibile scelta del candidato ( il Pd lo sappiamo di sinistra non ha più niente, perciò la signora Ventura va bene, anche se è dichiaratamente di destra), ci chiediamo cosa serve di più?

Eppure i 5 Stelle, e ce lo ricordiamo tutti, per molto ma molto meno hanno gridato allo scandalo nei confronti di questo o quel politico. Bastava un semplice, quanto ordinario avviso di garanzia, per essere additato come “corrotto” dai 5 Stelle. Devono a questo il loro “successo”. Che dire poi dei requisiti richiesti per far parte del Movimento: chiedevano il casellario giudiziario di tutta la famiglia, fino alla settima generazione. E guai a chi si azzardava a criticare a Gratteri (lo stesso magistrato che ha condotto l’inchiesta che ha visto il rinvio a giudizio del fratello della signora Ventura che evidentemente ora si può criticare), il loro idolo. Non per niente sfondarono all’ultima tornata elettorale nazionale al grido: “apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno… mai alleati con i partiti”. Etica sociale e morale politica, prima di ogni altra cosa. Le campagne elettorali del movimento 5 Stelle dove si inneggiava alle manette, ce le ricordiamo tutti.

Tutte cose che evidentemente appartengono al passato e che non costituiscono più, per i 5 Stelle, un tabù. Dal qualunquismo più sfrenato, al finto garantismo praticato dai capibastone dei partiti da “sciorinare” solo quando a finire nelle maglie della giustizia è qualche pezzotto di partito o un amico degli amici, è stato un attimo.

Dunque, se la “rettitudine morale (intesa come condotta di vita irreprensibile, in tutti gli ambiti. A maggior ragione se dalle tue azioni dipende il destino di centinaia di famiglie operaie… non ci riferiamo all’essere imputato, chiacchierato o attenzionato, ma se sei o no quello che il senso comune definisce una brava persona)” non è più un requisito indispensabile per aderire ai 5 Stelle, e se sta bene a loro va bene così, ci chiediamo se almeno i pilastri dell’azione politica del Movimento, in questo turbinio di alleanze e mutazioni politiche, sono rimasti sempre quelli. E una ragione politica per abbandonare un candidato lontano anni luce dai principi politci del Movimento gliela diamo noi.

Cari Melicchio, Nesci, Parentela, Orrico, e tutto il gregge, lo sapete che la vostra candidata, la signora Ventura, proprio per la sua appartenenza all’ala dura degli industriali, è contraria al reddito di cittadinanza? Provate a chiederglielo, o chiedetele di fare un pubblico intervento sull’utilità o meno del reddito di cittadinanza. Provate, potrebbe, pur di mantenere il personaggio e portare a termine la sua vera missione: boicottare con il vostro aiuto, la vittoria di De Magistris, dire di sì, pur di farvi fessi e contenti, del resto una bugia in più o una in meno, in campagna elettorale, non la nota nessuno (il che ovviamente non cambia il convincimento della signora Ventura sull’inutilità del RdC. Pensiero più volte espresso dalla signora Ventura negli ambienti da lei frequentati: salotti politici e associazioni di industriali).

Se non basta neanche questo per farvi fare un passo indietro, allora vuol dire che siete complici, perché consapevoli di appoggiare una donna di destra, di tutto l’apparato massomafioso che si muove nell’ombra per meglio controllare il risultato finale delle imminenti elezioni regionali.

P.S. non vediamo l’ora di vedere i manifesti elettorali del Movimento con la faccia della signora Ventura come candidata, magari assieme a quel bel faccione del deputato, sempre in giacca e cravatta, Melicchio.