Rende, Talarico: “La cittadinanza ad Aleida Guevara è solo propaganda: la giunta è serva dei boss della sanità privata”

BENVENUTA DOTTORESSA GUEVARA, ONORE A TUTTI I MEDICI CUBANI, MA LA CITTADINAZNA NON L’HO VOTATA

Nel dare il benvenuto alla dott.ssa Guevara ed esprimere la più sentita gratitudine ai medici a al Governo di Cuba, ho il dovere di chiarire le ragioni della mia mancata partecipazione al voto per il conferimento della cittadinanza onoraria a Aleida Guevara. Può apparire una contraddizione che un uomo di sinistra, che rappresenta nel Consiglio comunale una parte importante di essa, assuma tale posizione. Le ragioni sono di ordine formale e politico.

Vi è da dire che nei giorni precedenti l’approvazione della delibera di conferimento della cittadinanza, proposta dalla maggioranza di centro – destra, non vi è stato alcun contatto con i gruppi consiliari, nessuna discussione, così come l’evento in programma avrebbe richiesto.

Ognuno di noi rappresenta un parte piccola o grande della città. Sarebbe sufficiente mettere insieme solo due dei  gruppi di opposizione, per arrivare addirittura al50% dei cittadini rendesi rappresentati in questo consiglio. E’ uno schiaffo al buon senso e al bon ton istituzionale assegnare le cittadinanze onorarie, coinvolgendo grandi personalità, a colpi di maggioranza. La cittadinanza onoraria la conferisce la città e non una parte di essa.

L’iniziativa messa in atto è un’iniziativa di propaganda.

Siamo difronte a una grande ipocrisia: mi viene difficile credere che autorevoli esponenti della destra che siedono nel Consiglio comunale di Rende abbiano cambiato idea e partito dopo aver sostenuto legittimamente le virtù della Sanità privata. Di colpo, pare, siano rimasti attratti dalla presenza esclusiva di quella pubblica, mentre nel Consiglio dell’ONU il Governo italiano multicolore vota a favore dell’embargo a Cuba.

E’ un’evidente ’operazione di bassa cucina mediatica forse tendente a strizzare l’occhio a qualche ingenuo rivoluzionario che crede (sbagliando) che quella di Rende sia una giunta di sinistra; forse l’iniziativa serve a gettare fumo per nascondere le evidenti e insuperabili difficoltà nell’azione di Governo.

E’ stupefacente ascoltare la giaculatoria sui beni pubblici e nel contempo registrare che in questa città negli ultimi anni si sia consumata la più grande e spregiudicata privatizzazione dei beni pubblici della Calabria: Stadio Lorenzon, Marchesino, Tennis, finanche il cimitero.

Gli stessi che oggi applaudono alla sanità pubblica cubana  e a una delle sue apprezzate eroine, hanno presumibilmente regalato a un imprenditore privato della Sanità circa 25 mila metri cubi per realizzare, a Rende, un ospedale privato che non è, nè complementare, nè integrativo nelle funzioni, alla sanità pubblica, ma solo sostituivo.

Per questo non sono d’accordo. Non sono d’accordo a svilire un modello di Sanità mondiale a un’operazione di piccolo cabotaggio. Non sono d’accordo a utilizzare in maniera strumentale una delle pagine più belle della storia contemporanea in un fatto di localismo becero.

Non sono d’accordo ad accettare l’ipocrisia di diventare rivoluzionari per qualche ora, in ossequio alla contingenza politica – elettorale, per poi ritornare dopo pochi minuti a ossequiare e servire i boss della Sanità privata.

No, non ci sto. Rendo omaggio alla dottoressa Guevara per la sua grande opera profusa in tutti i paesi del mondo. Rinnovo la mia adesione ai valori originari della rivoluzione castrista: pace, fratellanza, giustizia sociale. Esprimo indignazione per l’embargo che ancora persiste contro Cuba e i cubani.

Mimmo Talarico

Consigliere comunale – AttivaRende