“Il lavoro prima di tutto”: è con questo slogan che Raffaele Mammoliti candidato Pd nel collegio centro (CZ-KR-VV) ha incantato gli elettori fino ad entrare in Consiglio regionale a rappresentare i sindacati venduti al potere. Mammoliti è un uomo che non ha mai lavorato in vita sua (circostanza molto diffusa nel sottobosco della politica ma anche ai veritic), essendo parassita di stato nel ruolo di sindacalista della Cgil e che ha costruito le sue fortune economiche dal 1985 al 1990 come consigliere e poi assessore e supplente al Comune di Acquaro in provincia di Vibo Valentia. Raffaele Mammoliti sa di essere nel mirino della Dda di Nicola Gratteri in quanto ritenuto “molto amico” del boss Francesco Maiolo, 37 anni, il latitante ricercato e poi catturato dai Carabinieri, il 15 giugno del 2016 proprio ad Acquaro, il suo regno, nell’entroterra vibonese, dove si nascondeva indisturbato come latitante. Acquaro è uno dei comuni con la più alta percentuale di iscritti al sindacato di Raffaele Mammoliti, la Cgil, quella stessa organizzazione sindacale che gli garantisce coperture romane, prebende, ma soprattutto che controlla i voti dei propri iscritti.
Basta fare un giro nei patronati Caaf-Cgil di Lamezia Terme, Catanzaro, Vibo Valentia e si scoprirà che i funzionari galoppini dipendenti della Cgil, per giunta lavoratori operanti in nero senza alcuna legittima assunzione, tengono sotto scacco tutta l’utenza che si rivolge ai patronati.
Questa pratica avviene quotidianamente ed abbiamo “registrato” eventi nei quali, al povero disoccupato, al bracciante agricolo, all’indifeso pensionato, ed alla mamma in difficolta, viene detto loro: “…allora noi come Cgil possiamo iniziare la pratica ( bonus bebè, bonus energia, reddito di cittadinanza, integrazione agricola, etc.) soltanto dopo il 5 ottobre, intanto lasciateci i documenti; però dobbiamo dirvi che dovete votare il nostro sindacalista RAFFAELE MAMMOLITI candidato nella lista Pd alle elezioni regionali…..diversamente ci viene difficile potervi fare accettare la pratica” .
Ecco come il candidato del Partito Democratico, Raffaele Mammoliti ha costruito il suo consenso elettorale, imponendo con tanto di ricatto morale alla povera gente il voto clientelare del sindacato Cgil. La procura di Catanzaro dovrebbe accendere i riflettori su tutti i patronati Caaf-Cgil di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone dove i lavoratori in nero della stessa organizzazione sindacale per paura di ritorsioni e cacciate improvvise si prestano al ricatto elettorale a favore di Raffaele Mammoliti.
Nelle precedenti elezioni regionali del gennaio 2020, Raffaele Mammoliti prese più di 5000 voti, e fu votato oltre che nell’area Vibonese soprattutto anche nelle sezioni elettorali di Lamezia Terme, Falerna, Gizzeria, Nocera Terinese. Qui i suoi sponsor ‘ndranghetisti travestiti da colletti bianchi, sindacalisti ed esponenti della politica locale, al mammasantissima, cigiellino del Pd Raffaele Mammoliti lo hanno votato e fatto votare. Tra i capi elettori più sovraesposti, accusati poi a vario titolo di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta, vi sono anche le sette persone finite in carcere, nell’ambito dell’inchiesta “Alibante”, e dieci ai domiciliari, fra cui diversi amministratori come Francesco Cardamone, ormai ex vicesindaco di Nocera Terinese, il carabiniere in servizio ad Amantea, Giovanni Costanzo, ex sindaco di Falerna e in passato anche consigliere provinciale e Luigi Ferlaino, ex sindaco di Nocera Terinese.
Ed ancora Mammoliti nel gennaio 2020 è stato sostenuto elettoralmente dai Bagalà, ‘ndrina ‘ndranghetistica impegnata nel settore turistico attraverso il prestanome architetto Vittorio Macchione, formalmente imprenditore, in realtà da sempre uomo del clan, grande procacciatore di consenso elettorale per il sindacalista Cgil Raffaele Mammoliti. Oggi l’amministrazione comunale di Nocera Terinese è stata sciolta per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei Ministri, quindi i patronati Caaf-Cgil hanno “lavorato” ancora di più per poter raccogliere col ricatto voti in più per il sindacalista, colluso, parassita di stato Raffaele Mammoliti. Viva il codice etico del Pd.