“Cucine da incubo” realizza… un sogno a Roseto Capo Spulico con lo Chef Cannavacciuolo

Ama riempire di pacche (pesanti… ma amichevoli) i suoi interlocutori e “ribaltare” i destini delle cucine più disgraziate di tutta Italia. Lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo è fatto così. Oltre a essere un cuoco con i fiocchi, ormai è il volto di due cooking show di Sky: “Masterchef” e “Cucine da incubo”. Ed è proprio il secondo dei due programmi culinari che gli ha permesso di rivoltare in lungo e in largo lo Stivale, nel tentativo di scovare ciò che c’è di buono nelle cucine e… negli animi dei cuochi-titolari di alcuni dei locali che, col tempo, hanno perso appeal e rischiano anche di chiudere.

Ci riesce attraverso iniezioni di entusiasmo, riorganizzando, stimolando e fornendo consigli culinari: non solo agli chef ma anche ad assistenti, camerieri e tutti coloro i quali orbitino sul pianeta della ristorazione. C’è riuscito anche a Roseto Capo Spulico, meraviglioso centro marittimo della provincia di Cosenza, quasi al confine con la Puglia. Stasera su Sky (21.15) e in streaming su NOW TV, lo chef Cannavacciuolo mostrerà la sua esperienza in Calabria e come ha risollevato le sorti del ristorante “Da Mario”.

Si tratta di un “ristorante pizzeria bar” fondato dal signor Mario ma adesso gestito dal figlio Ciro, un cinquantenne che ha sempre vissuto in Calabria: dopo una gioventù trascorsa in Marina, si è ritrovato costretto a rimboccarsi le maniche e a sostituirsi al padre ormai anziano per continuare l’attività di famiglia.

Inizialmente Mario si è occupato delle pizze e del forno, poi ha sperimentato tutti i ruoli: “a sentire lui – totalmente autodidatta in cucina e geloso dei suoi piatti – il suo luogo ideale è la sala ma, visto che non si fida di nessuno e non ritiene nessuno in grado di essere un buon cuoco, si vede costretto a stare in prima linea in cucina dove, da qualche anno, passa le sue giornate”. Insieme a lui c’è la sorella minore Cinzia“appassionata di ristorazione e tornata da poco a Roseto – carica di progetti e idee – dopo un’esperienza tra studio e lavoro a Napoli”. I due fratelli però, pur volendosi molto bene, non riescono professionalmente a trovarsi d’accordo e la ragazza, quindi, tende spesso a fare un passo indietro.

Altri membri dello staff sono Rita“la cui ansia di controllo oltre che la sfiducia nelle capacità di chi la circonda prendono spesso il sopravvento”Michele, un barese trapiantato in Calabria, “che si era offerto come aiuto-cuoco ma è stato presto relegato a preparare panini e insalate”; e Domenico, anche lui in sala, “che viene sgridato se osa leggere le comande al pass o spostare qualche tavolo per i clienti”. In origine, alla metà degli anni Settanta, il locale era una baracca in cui si offrivano pescato fresco e fritto. Situato su una strada di passaggio, la clientela è spesso stata caratterizzata da gente senza particolari pretese, quindi il ristorante potrebbe riempirsi ma sia la cucina che la gestione passa sotto il controllo di Ciro che però non è perfettamente in grado di gestire la situazione. Una puntata da non perdere, con la Calabria protagonista.