Calabria 2021. Odio per il Sud e patti con la ‘ndrangheta: Salvini è un paraculo, mandiamolo dove merita

di Alberto Laise

Domani Salvini sarà ancora una volta in Calabria. Farà tappa nella città di Corigliano-Rossano ed in particolare a Schiavonea. Un luogo che, simbolicamente, racchiude tutte le infinite facce della nostra terra. L’accoglienza verso lo straniero ed il forestiero, la solidarietà verso i più deboli, il bisogno disperato di lavoro e di riscatto sociale e la rabbia e l’esasperazione per i mille e mille schiaffi che questa terra riceve ogni giorno. Sentimenti contrastanti che difficilmente restano sopiti tra slanci di generosità infinita e ostilità violenta.

La visita di Salvini sarà benzina sul fuoco che cercherà d’alimentare, attraverso menzogne e populismo becero, il lato peggiore di una comunità ferita. Ci racconterà, con il suo fare mellifluo e la sua faccia da minchione appena svegliato, di un Paese che ha tradito il Sud, ci racconterà di ciò che lui, quando andrà al governo, farà per il Mezzogiorno e come fermerà gli sbarchi di clandestini, come sconfiggerà la mafia e di come, d’incanto creerà posti di lavoro per i giovani. E noi vorremmo credergli… lo vorremmo davvero perché la situazione è tragica nella nostra Terra. Il Covid ci ha devastato, l’economia stenta a riprendere e le prospettive future sono nebulose.

Vorremmo credergli perché abbiamo bisogno di credere che finalmente qualcuno pensi veramente al Sud, che ne faccia una questione nazionale ed europea. Ed allora perché non dare fiducia a Matteo Salvini? Perché non credere che sia lui la risposta giusta? Beh, intanto perché c’è la sua storia a dirci “ma cosa cazzo può rispondere sto coglione?”… uno che è da trent’anni in politica e, pur occupando posti importantissimi, non ha mai fatto nulla né per il Sud né per il Paese.

Poi per la sua narrazione infarcita di razzismo contro i meridionali: i suoi lacchè l’avranno dimenticata, o meglio preferiscono far finta che non sia mai esistita, ma è là con i suoi insulti, con le sue offese e con i furti alla nostra comunità. Come dimenticare il denaro tolto alla Ss106 e destinato alle quote latte? Mica siamo tutti gonzi come quelli che strillano perché non ci fanno la strada e poi si fanno i selfie con chi ci fotte i soldi… O come dimenticare il denaro tolto al porto di Schiavonea ed alla rotta per Catania e mandato a finanziare la pedemontana lombarda? È tutto lì negli atti del Parlamento e del governo a firma del suo partito.

E come fidarsi di chi è rappresentato in Calabria da gentaglia che è implicata in fatti di ndrangheta o che agilmente salta dal Pd alla Lega sotto la regia di Nicola Adamo? Noi crediamo che non ci sia da fidarsi e che, mettendo al bando le ipocrisie di facciata, queste cose le dobbiamo iniziare a dire. Magari anche per far capire a tutto il centrosinistra che il nemico di questa terra sta da una parte ben precisa. E non c’è da fidarsi perché, da ministro degli Interni di un governo che aveva una maggioranza amplissima, per questa terra e per il Sud non ha fatto nulla.

Non c’è da fidarsi perché, dopo una sbronza colossale di mojito, non ha avuto remore a tradire i suoi alleati dimostrando d’essere incapace di capire ciò che gli accade intorno. Non c’è da fidarsi perché sono mesi che, infischiandosene della realtà del Covid, alimenta la disperazione degli italiani mettendoci uno contro l’altro rispetto a cosa fare contro la pandemia. Non c’è da fidarsi perché ha rotto una macchina che, tra mille difficoltà, stava gestendo la pandemia per affidarci ad un fesso (il generale Figliuolo) che vuole fermarla pregando a Santa Rita mentre le vaccinazioni restano pericolosamente basse (è di oggi la notizia che in Giappone, a causa della variante Delta, le Olimpiadi non saranno aperte al pubblico… giusto per rendersi conto di cosa si rischia a settembre). Soprattutto non c’è da fidarsi di chi ha un solo padrone: Confindustria.

Altro che denaro alle partite Iva, altro che Sanità, altro che aiuti ai lavoratori. La Lega ha voluto lo sblocco del divieto dei licenziamenti, denaro del Recovery Fund alle imprese e continua a cercare di sottrarre le risorse previste per Sanità e green economy. Questo è Matteo Salvini… odio per il Sud e servilismo verso i padroni. Razzismo, fascismo, omofobia e patti con la ‘ndrangheta sono il tessuto del suo partito in Calabria. Ed allora lunedì sera non sarebbe male che spontaneamente il Palmeto di Schiavonea si riempisse di gente che democraticamente e pacificamente lo mandasse a cagare. Poi potremo discutere di cosa non va, di chi sia il colpevole e di quali siano le ricette per uscire da una crisi di sistema infinita… ma di fronte a Salvini… di fronte a quest’uomo ogni altra ragione perde importanza. Da meridionali: Salvini non ammette discussione, non ammette né “se” ne “ma”… ammette solo un rifiuto intellettuale, morale e fisico.