Calabria 2021. Spirlì fa le scarpe ad Occhiuto: se non è zuppa è pan bagnato

Checché ne dicano la Carfagna e la Gelmini, il processo di fusione tra Berlusconi e Salvini è già in atto. Del resto zio Silvio se vuole sopravvivere politicamente non ha altra scelta. E poi con l’ascendente che zio Silvio ha su Salvini (il debito di riconoscenza di Salvini verso Berlusconi è grande), entrare nella Lega significa prenderne in qualche modo anche le redini. L’idea è quella di fondare un bel partitone che tenga a bada tutti gli alleati del centrodestra, Meloni compresa. La posta in gioco è la “candidatura a primo ministro” alle prossime elezioni nazionali. Una partita che la Meloni intende giocarsi fino alla fine. E Salvini, visto il calo di consensi, per scongiurare il sorpasso di FdI sulla Lega, corre ai ripari chiedendo a Berlusconi di riversare quel che resta di Forza Italia nel contenitore della Lega cosi da recuperare un po’ di punti percentuali nei sondaggi, indispensabili per affermare la sua leadership nel centrodestra. Il tutto sta bene ovviamente a zio Silvio, che con l’entrata nel partitone si garantisce un bel po’ di posticini di rilievo nell’eventuale governo a guida Salvini.

Lo avevamo scritto: una prima richiesta della Lega a zio Silvio è quella di sostenere un loro candidato alla presidenza della Regione Calabria. E infatti il “lancio” di Nino Spirlì come candidato unitario del centrodestra non si è fatto attendere. A lanciare Ninuzzu il vicepresidente della Lega Andrea Crippa e il viceministro Stefania Pucciarelli, in occasione dell’incontro degli stati generali della Lega a Zambrone.

Dice Crippa: “Sono convinto che in questa regione abbiamo tutte le capacità e possibilità che il candidato della Regione sia della Lega, quindi una persona che fino ad oggi ha operato in modo impeccabile: Nino Spirlì”.

Rilancia la Pucciarelli: “Oggi abbiamo di fronte nuove elezioni in questa regione, e sinceramente il candidato l’abbiamo già. Ed è quella persona che ha affrontato un’emergenza pandemica senza precedenti, rimboccandosi le maniche ogni giorno, imprimendole un nuovo passo che le ha consentito di ridurre il gap e in non pochi casi di raggiungere quelle più fortunate. La prossima amministrazione sarà ufficialmente portata avanti da un presidente a marchio Lega e non ci sono dubbi”.

“Non ci sono dubbi sulla candidatura” di Nino Spirlì per la Lega, segno evidente di un accordo già chiuso tra Salvini e Berlusconi, che estromette di fatto Roberto Occhiuto. E la Meloni, che ha capito dove vogliono andare a parare, prova a mettere zizzania, ribadendo che la scelta del candidato per le regionali in Calabria tocca a Forza Italia. Ma sa anche che serve a poco ribadire ciò se l’accordo tra Salvini e Berlusconi è già chiuso: Forza Italia non esiste più.

Berlusconi per far ingoiare il rospo a Roberto Occhiuto gli ha promesso che nel prossimo governo Salvini/Berlusconi, ci sarà per lui un bel posticino da sottosegretario. Un modo “elegante” per dire a Roberto Occhiuto che l’accordo tra Berlusca e Salvini, vale molto di più della sua candidatura. E che è meglio che si rassegni. Ogni tentativo di far comunella con la Carfagna per far saltare il piano di zio Silvio, sarà punito severamente.

Peccato, noi avevamo puntato tutto sulla candidatura di Roberto come degno rappresentante della stantia classe politica calabrese, da trent’anni col culo sulla poltrona, responsabile dello sfascio sociale, economico e culturale della Calabria: un impresentabile. Ma va bene anche Spirlì, che non sarà “colluso” col vecchio sistema, ma resta una della macchiette più rappresentative del folklore leghista che con la cultura verace e sincera calabrese non ha niente a che fare. E questo i calabresi lo hanno capito. Come hanno ben capito che tra Occhiuto e Spirlì un si vota u riastu, o se preferite “se non è zuppa è pan bagnato”. E va bene anche così.