Calabria 2021. Tansi e il pensiero trasformista (di Alberto Laise)

di Alberto Laise

Il “né di destra né di sinistra” di cui parla Tansi è la sintesi del pensiero trasformista, post democristiano, che schizza l’occhio al populismo di destra. Torna buono per accettare, come ha fatto Tansi, incarichi da chiunque e, oggi, cercare voti da chiunque. Non perché, come dice lui, gli altri sono “del partito della torta” (tra l’altro se parla di torta viene il dubbio anche che l’abbia, nel corso degli anni, abbondantemente assaggiata, cosa che, tra le altre cose, hanno altrettanto abbondantemente fatto alcuni suoi candidati nella nostra città di Corigliano-Rossano) ma perché lui è totalmente privo di un’idea (e di un ideale… ma qui andremmo oltre) politica. Si muove con pistolotti, spesso sconclusionati, infarciti di un giustizialismo fine a sé stesso ma mai una volta spiega la sua – molto presunta – diversità.

L’attacco a Lucano, frutto della frustrazione dell’essere, già oggi, relegato ad un ruolo marginale (scommetto che alla fine nemmeno presenterà le liste), è volgare perché rivolto ad un uomo a cui, moralmente, non potrebbe nemmeno allacciare le scarpe, ed è stupido perché rivolto ai suoi ex alleati ed a un uomo che lui per primo aveva cercato e lodato.
È un atteggiamento che certamente è profondamente condizionato dall’idea che le urla ed i social, i populismi ed il tintinnio delle manette siano la risposta politica che oggi serva per fare carriera politica. È anche un atteggiamento che reagisce ad un dialogo che in tanti continuano a chiedere all’area di centrosinistra calabrese: trovare un accordo che unisca. Ed in quell’accordo Tansi diventerebbe una variabile trascurabile.