Calabria 2021. Caro De Magistris, ora stai attento (di Saverio Di Giorno)

di Saverio Di Giorno 

Caro De Magistris, ora stai attento. Ora che non hai più ostacoli a coalizioni con Pd e M5s devi stare attento. Che mezzi scappati di casa di sinistra, gente senza seguito o con la paura di essere “seguiti” da inquirenti stesse provando a riciclarsi nelle tue fila non era più un mistero, ma era altrettanto facile individuarli. E tenerli fuori. Ora sarà molto più difficile.
Andiamo con ordine. Ho atteso prima di scrivere queste righe perché era difficile giocare a fare l’analista freddo e distaccato e allora ho preferito svestirmene completamente e scriverti in prima persona. Quindi perché dare importanza a queste righe? Perché prima di scrivere ho voluto sentire amici, persone fidate o che stimo e il grido che emerge è un corale e univoco “stai attento”. E tra questi c’è anche qualche sostenitore di Tansi curioso e perplesso, anche se lui fa finta di non vederlo…

Il mio sostegno ho preferito subito metterlo in chiaro pubblicamente, per correttezza verso i lettori. Un sostegno maturato leggendo le indagini, soppesato vivendo a Napoli quando questa traboccava di turisti nel centro ed è diventata un laboratorio nuovo e diverso, ma con le contraddizioni alle periferie che non mi è mancato di ricordarti in una breve intervista. Un sostegno rafforzato guardando le persone che sono “salite” sul carrozzone: Lucano su tutti.

Che l’epilogo fosse questo era preannunciato da settimane. Tansi tirava la corda consumandosi nel suo psicodramma di frecciatine e avvertimenti rifugiandosi nella sua linea di purezza radicale (che poi è veramente così?), ma è chiaro a chiunque che la politica è altro. Le idee perfette restano perfettamente inutili. La politica è fatta di compromessi (e che siano solo politici!), di freddi numeri, soprattutto in Calabria dove c’è una legge elettorale che mi chiedo spesso quanto sia costituzionale. Se vuoi incidere seriamente non c’è altra strada. Tu hai dimostrato da tempo di essere da politico bravo quanto da magistrato.

Tansi ha sbagliato (o forse ci ha provato seriamente perché gli vanno riconosciuti una serie di sacrifici innegabili …). Ha sbagliato nelle premesse con la sua purezza, ma ha mollato anche per i motivi sbagliati: se molli perché Lucano è impresentabile è chiaro che non hai capito come vengono montati i processi in Calabria. Mentre il mondo ci guardava con rispetto, le procure calabresi per sbavare Salvini si inventano amenità. Ma Tansi non conosce Riace o Camini per sapere dei laboratori innovativi che abbiamo in Calabria? Se molli perché Vetere è uomo di Oliverio (o perché lui ti ha mollato?) ti manca un approfondimento sull’azione dei sindaci nel territorio e chi si vede o non si vede nelle battaglie comuni. Lui non ha mai nascosto l’amicizia con Oliverio e d’altra parte con Oliverio ha avuto a che fare anche Tansi alla Protezione Civile.

Una volta Vetere mi disse: “Oliverio ha fatto l’errore di circondarsi di persone sbagliate”. Non è andato oltre, ma non c’era bisogno che lo facesse per capire a quali pezzi di Pd si riferisse. Gli stessi indagati in Why Not d’altra parte. Sempre loro. Ecco, anche se non ne hai bisogno, spero che Vetere faccia lo stesso monito a te: non circondarti delle persone sbagliate o di quelli che fanno le loro veci. Tansi, pur con le sue fisse e le sue manie, faceva da contraltare.

Non farti fregare dalle indagini come fa Tansi. Siamo ancora in attesa che la storia chiarisca il perché del “pregiudizio accusatorio” su Oliverio nell’indagine che ha accuratamente nascosto le responsabilità di Occhiuto, distruggendo solo il governatore e lasciando fuori i suoi amichetti. La Santelli ebbe la strada spianata. D’altra parte, tempo fa, ricordavi tu stesso delle denunce in cui ci sono magistrati ancora operanti che qualcuno dovrebbe pur riprendere. Quindi le indagini … dipende chi le fa.

Non farti fregare dai 5s, ma anche dagli ex. Serpeggiano giovani vecchi che hanno evitato di agire quando potevano (o non potevano?) come per le ispezioni nelle procure e nei tribunali, che parlano solo di quello che gli conviene o hanno abbandonato giovani e attivisti sulle battaglie un tempo comuni (come la 106 ter sullo ionio).

Per il Pd che dire? Vale la dicitura: “maneggiare con cautela”. È facilissimo rimanerci invischiati. Basta ricordare la fine che ha fatto Callipo: aveva provato a setacciare i nomi da candidare, nelle sue liste, ma nelle altre si sono trovate vecchie sacche putrescenti. Rispetto a Callipo si può agire con più libertà, più abilità e questi vecchi arnesi con cliniche allo sfascio, finanziamenti limitati hanno ben poco da promettere e meno forza contrattuale. Bisogna esautorarli. Ora, prima che la valanga di soldi del Recovery dia altro fiato e altre promesse a cui abboccare.

Stai attento. Percorri una strettoia ispida e scivolosissima. Se fatta bene può convincere e incidere, ma basta un passo falso per perdere chi queste persone e i loro mille alter ego li ha sempre combattuti. Certo, scrivere ti dà una libertà che agire (politicamente) toglie: puoi essere estremo, solitario, puoi fare l’inquisitore più intransigente e soprattutto puoi dare “buoni consigli come Gesù nel tempio”.

Evitate la vittoria a tutti i costi se questi costi rendono la vittoria insopportabile, se la trasformano in una sconfitta. Bisogna entrare, piazzare belle persone e presidiare, bloccare se serve, controllare e denunciare cosa avviene. Tante persone nella storia hanno dimostrato che si può non solo fare, ma addirittura determinare, anche dall’altra parte. E l’altra parte, quella ostinata e contraria, dopo tutto è un luogo che molte delle persone che ti seguono sono abituate a frequentare.