Il procuratore facente funzioni della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha illustrato in conferenza stampa i dettagli del blitz “Recovery” condotto questa mattina da carabinieri, polizia e finanza, con l’emissione di 142 misure cautelari. “Abbiamo smantellato – ha detto – quella che riteniamo essere una organizzazione in grado di muoversi in modo diffuso sul territorio, almeno questo quanto emerso dall’indagine condotta con una stretta collaborazione tra le Procura di Catanzaro e quella di Cosenza”.
COSENZA, BLITZ RECOVERY, I NOMI DEGLI INDAGATI (https://www.iacchite.blog/cosenza-blitz-recovery-i-nomi-degli-indagati/)
Capomolla ha poi spiegato che “la misura cautelare ha riguardato soggetti non interessatati dalla maxi inchiesta “Reset” del settembre 2022 di cui comunque è appendice, confermando di fatto una sorta di confederazione di ‘ndrangheta nel quadro già descritto proprio con Reset… Tra i reati ci sono le condotte estorsive che hanno continuato ad asfissiare commercianti e imprenditori ma anche l’associazione finalizzata al traffico diffuso di droga di qualsiasi tipo. L’organizzazione, infatti, aveva il monopolio nel sistema controllato dagli appartenenti alla ‘ndrangheta”. Controllo del territorio come terreno fertile anche “per le estorsioni grazie alle articolazioni diffuse sul territorio mentre i canali di fornitura della droga, collaudati e consolidati nel tempo, erano legati ai rapporti con i clan del Reggino e il versante tirrenico e jonico… Quello scoperto era a tutti gli effetti un “mercato totalizzante”, con una clientela diffusa e variegata. Per lo spaccio, inoltre, sono stati sfruttati anche dei minori, forse uno degli aspetti più inquietanti”.