Calabria 2025. Occhiu’, i tuoi veri nemici sono… i tuoi “amici” (di Gioacchino Criaco)

Il rancore poco istituzionale dell’ex presidente e il vuoto cosmico dell’Opposizione

di Gioacchino Criaco 

Come quando definì “stupidi” quelli che si opponevano al Ponte, stupidi a perdere un’occasione così ghiotta. E’ la cifra di un governatorato transitato fra infiniti annunci e raccolti scarsi, in cui si è rincorsa la polemica invece di applicarsi agli obiettivi: qualcosa non andava a buon fine sempre per colpa dei gufi, degli odiatori, gli sciacalli, gli oppositori. Chiudersi contro il nemico, arroccarsi e resistere all’assedio, Troia senza gli Achei alle porte, che alla fine il Cavallo era abbondantemente dentro le mura della Cittadella: pasciuto dall’erba dell’esclusione. Tutto in mano alla guida unica. La politica non è questa, non lo è soprattutto quando si diventa Istituzione, quando si è l’Istituzione più potente, con un consenso straordinario, un’opposizione in vacanza permanente. Hai tutto in mano, ma i problemi sono così quasi irrimediabilmente grandi che bisognerebbe dirlo che serviranno decenni, sacrifici, lavoro, che necessiterà una corsa a perdifiato per provare a farcela e non è detto che ci si riesca. Invece di tuffarsi nel lavoro si ripiega negli annunci, gli slogan, le promesse e si crea un nemico immaginario che impedisca ogni passo in avanti.

La Calabria aveva e ha bisogno d’altro.
Il nemico sono i tuoi, perché un po’, un bel po’, li hai messi al margine. Si preparano a sostituirti e le inchieste non arrivano in tuo aiuto. Arriva l’ombra di un ex sindacalista che è così ingombrante da poter oscurare il sole, l’ombra rassicurante di una politica di lungo corso che sa come si parla e come si rassicura l’amico e il presunto avversario.
Ecco che si rovescia il tavolo.
Richiamati dalle colonie estive, gli oppositori, danno prova degli studi in vacanza per le riparazioni di settembre: sparano nomi a caso, giusto per avere l’accesso all’annata prossima…