“Il Riva Restaurant & Lounge Bar è una raffinata location sul mare a Falerna che va oltre la tradizione e si impegna a garantire il benessere totale degli ospiti offrendo un’esperienza a 360 gradi”. Così si legge sul sito ufficiale del Riva, il locale di tendenza che attira come il miele gli uomini e le donne che contano della Calabria parassita che si nutre di denaro. Potremmo elencare decine di “meraviglie” che giustificano questo innegabile successo imprenditoriale. Si mangia bene a quanto pare, c’è la musica e pure una drink list d’autore unita all’antica arte del sabrage. “Il tutto circondato dalla splendida vista sulla Riviera dei Tramonti”, che non guasta mai. Ci vanno tutti i Vip: cene e incontri aziendali, convegni, persino matrimoni.
E naturalmente tutto questo ha un “capo”. Ma prima di arrivarci, è appena il caso di sottolineare che proprio al Riva è di casa Roberto Occhiuto, che dimora nell’albergo “fratello” – il Marechiaro di Gizzeria – a due passi e fruisce dei servizi del locale, compresa la location del suo ultimo collegamento in diretta a Rete4 per Quarta Repubblica.
Tornando al “capo”, ecco che si profila una vecchia volpe del business borderline della Calabria parassita: Domenico Maduli, deus ex machina della holding Pubbliemme e tycoon de LaC. Tra Maduli e Occhiuto ci sono state un po’ di incomprensioni, qualche dispetto e magari anche qualche articolo non proprio gradito a Sua parassità(nza) per andare incontro ai desiderata dell’acerrimo nemico Orsomarso. Ma pare che le cose si stiano apparando.
Ci risulta che il Riva sia stato acquistato in quota a Maduli e ad un imprenditore a lui vicino assieme a Gallo, l’attuale proprietario. E sembra che questo stesso trio stia acquisendo anche l’Ashley di Lamezia Terme di proprietà di Mercuri Renato per 2 milioni e mezzo di euro, che gli sia stata dato già un anticipo da 500.000 € e che a breve dovrebbero fare l’atto finale di acquisto. Si dice anche che questo imprenditore non sia un personaggio proprio trasparente, ma in ogni caso Maduli trova sempre le persone giuste con le quali fare gli affari.
E la chiusura dell’affare deve aver magicamente risolto anche le “incomprensioni” – chiamiamole così – tra Occhiuto e Maduli. Magari insieme alle rassicurazioni fornite da Orsomarso e dai suoi tirapiedi in merito a certe “carte segrete” che sono ormai diventate come… il segreto di Pulcinella. Da un mesetto, dunque, l’accordo sul Riva lo stiamo chiamando col suo nome ovvero “il patto di Falerna”. E pare che se ne siano accorti anche altri soggetti che svolazzano sulla comunicazione calabrese. Eh sì, perché è impossibile non vedere quanto succede nella vicinissima Lamezia. In molti ancora non capiscono perché una società come Pubbliemme piena di debiti e senza… un futuro certo possa diventare unico referente all’aeroporto per la pubblicità in esclusiva senza che la Regione Calabria ma anche moltissimi comuni (Cosenza in primis per esempio) tenga conto di tutti i debiti non pagati in tutti questi anni della stessa società che oggi ha il monopolio della pubblicità in aeroporto. Che naturalmente è quella di Maduli…
Sembra che questa ridicola “esclusiva” sia una cosa che ha fatto direttamente l’amministratore unico della Sacal (la società che gestisce l’aeroporto) Franchini contro il parere dei dirigenti che invece volevano dividerlo in lotti e di proprio pugno. Ma il prode Franchini ha deciso di darla in esclusiva, ma a cifre estremamente basse rispetto alla quantità industriale che ha installato di fatto… E in più non c’è un avviso pubblico e in concreto nessuno può partecipare nemmeno a parte dei lotti e la circostanza sta facendo andare in bestia molte aziende concorrenti a quella di Maduli.

E in tutto questo, il megapresidente Occhiuto che fa? Pare che non vede e non sente e non ci vuole uno scienziato per capire che ci devono essere soldi e anche “carte” di mezzo… Mentre ormai anche le pietre hanno saputo di una cena romana nella quale è stata scritta la pace. E così, nella sua ultima intervista a LaC, Occhiuto non solo ha spadroneggiato ma si è preso addirittura il lusso di prendere per il culo il direttore della testata della (sempre molto presunta) corazzata (?!?) dell’informazione calabrese che da Laratta è diventato La… gatta pressarula con tutto quel che segue. Ben gli sta a questo minchione di Laratta, così impara la prossima volta a pubblicare le cagate di Orsomarso, al quale stiamo aspettando ancora che spuntino gli attributi. Perché al momento ancora non si vedono. Quanto a Laratta o a Lagatta – come preferite – la sua testa viene offerta a tutti… e il suo editoriale di ieri mattina sembrava il remake della mitica canzone degli Squallor dal titolo “Berta” e non aggiungiamo altro per carità di patria. PER I PIU’ CURIOSI ECCO BERTA (https://www.youtube.com/watch?v=WD3G4NVNA58)











