Calabria allo sbando: fermate Roberto lo zar(ro)

di Saverio Di Giorno

Fermate Roberto lo Zar. C’era un documentario su youtube, che è costato la vita al dissidente Navalny che denunciava la ragnatela di potere che si è costruito intorno Putin. La rete di società affidate ad oligarchi in combutta con mafiosi e via di questo passo. Ormai si potrà fare una cosa analoga anche per il piccolo Zar in salsa calabrese: Roberto Occhiuto. Che non ammazza i dissidenti come Putin ma cerca di mandarli in galera o di farli radiare dagli Ordini… E occorre che la Basilicata stia attenta perché nel delirio di commissariamenti e annunci potrebbe scappargli anche la voglia di organizzare un’invasione.

Nonostante abbia vinto con una percentuale e una distribuzione di voti che è praticamente la copia sputata di quelli della Santelli è uno dei presidenti di Regione con più potere nella recente storia. Sicuramente c’è la congiuntura storica particolarmente favorevole e cioè la pioggia di milioni del PNRR che in Calabria si traduce come manna dal cielo da distribuire a chi si mostrerà più fedele. Inoltre, a lui sono riuscite magie che ad altri non erano riuscite tra cui la carica di commissario della sanità. L’impresa era stata tentata pure da Oliverio. Impresa ghiotta perché consente di “orientare scelte, decisioni e probabilmente nomine” e di “avere maggior potere decisionale”. E non lo scriviamo noi, ma Gianluca Gallo nel 2017. Ora è assessore e non lo dice più, ma se lo dicono loro che quella carica serve a questo, noi ci fidiamo.

Dunque, ha soldi e nomine da distribuire e il tutto accentrato nelle sue mani. La congiuntura astrale si diceva: gli avrà dato alla testa e si sarà sentito un nuovo Zar anche se da fuori sembra più uno Zarro (Treccani: individuo dai modi rozzi e chiassosi; tamarro). Leggende dicono che per essere ammessi alla sua corte occorra fare mezzora di anticamera. Come Putin anche Roberto lo Zar(ro) pare sia malato, infatti, annuncia di continuo che sta per risolvere tutti i problemi: è incontinenza – comune a tanti leader – a stadio avanzato; ogni due tre ore non resiste e gli scappa qualche annuncio. E intanto commissaria di continuo qualsiasi cosa gli capiti a tiro: le matite sulla sua scrivania sono state commissariate e sostituite con alcune di sua fiducia. E lo fa solo perché pensa che la dicitura “Commissario straordinario” non sia una carica, ma un complimento a lui rivolto. D’altra parte, il sottobosco di lecchini che circola in Cittadella non aiuta a contenere l’ego.

Bando alle ciance. Più per lui che per altri, per riportarlo con i piedi per terra occorre fare un esercizio che la stampa inglese e quelli che parlano bene chiamano: fact checking. In altri termini, le chiacchiere stanno a zero e vediamo come stanno realmente le cose sulla base delle carte e dei documenti.

Quello di certo finora di questa legislatura sono le spese al personale, i famigerati Co.co.co. Poco meno di un milione e quattrocentomila in aumento rispetto alla scorsa. Passiamo ora alle questioni più discutibili.

Sanità e ospedali

Dunque: ha promesso la riconversione degli ospedali pubblici chiusi (in particolare ha parlato di Praia a Mare e Cariati), gruppi di lavoro … a lavoro, riunioni nei ministeri, queste effettivamente fatte, ma al momento l’Asp procede con delle delibere che danno il via a studi di fattibilità per la realizzazione di Case della Salute, altro che ospedali veri. Il programma operativo di Occhiuto al momento latita, è fantasma e si resta sul vecchio schema di depotenziamento. Anche se qualcosa avvenisse ormai sarebbe tardi per affrontare la stagione estiva (il periodo più duro) che infatti ha messo a dura prova i Pronto soccorso. Di assunzioni, che servirebbero, nemmeno a parlarne. In compenso i dipendenti vedono arrivarsi lettere minatorie dalla dirigenza a chiunque riveli degli appalti e le magagne che serpeggiano.

Strada Statale 106, Ferrovie della Calabria e Sacal

La Relazione sull’attività del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) relativa all’anno 2021, presentata il 19 luglio 2022: nelle 91 delibere del Consiglio dei ministri adottate nel 2021 sono 22 le delibere adottate in materia di infrastrutture stradali. Vengono finanziate ed approvate strade in diverse regioni d’Italia ma sulla strada Statale 106 non c’è neanche un centesimo di euro. Sono destinati alla Statale 106 solo parte dei fondi relativi al Contratto di Programma ANAS 2021-2025. Tuttavia, anche qui, viene chiarito che tali risorse saranno impiegate solo per la manutenzione programmata della rete, il programma sicurezza e monitoraggio di ponti, viadotti e gallerie e per il completamento opere già appaltate. Quindi, niente nuove opere. E niente nuovi soldi nemmeno negli ultimi 3 Consigli dei ministri. Intanto quella dannata statale continua a chiedere il suo tributo di sangue e le ‘ndrine hanno già accordato la spartizione.

Per quanto invece riguarda Ferrovie della Calabria qui effettivamente ci ha messo mano, le carte parlano e che dicono? Che è stato nominato amministratore unico Ernesto Ferraro, nipote di Michele Di Puppo, notoriamente braccio destro di Ettore Lanzino e indicato nel 2018 nelle carte del processo Rinascita Scott per essere stato il referente della ‘ndrangheta cosentina in un summit di grande importanza. Uno che si è fatto le ossa nei carrozzoni dei trasporti urbani locali sotto l’ala degli Occhiuto tanto per essere sicuri che ci fosse uno competente in sperperi e commistioni. Come dire: meglio quando annuncia e non fa.

Veniamo alla Sacal e quindi al sistema aeroporti. Nuova dirigenza stesso vento (come recita il comunicato di Usb proprio di ieri) per i lavoratori: continuazione formale della cassa integrazione, in altri casi vengono negate e/o ridotte le ferie (e poi fatte risultare come cassa integrazione) e le assunzioni di stagionali sono tardive e comunque non in linea con le necessità. Quanto al management, è arrivato il solito manager di serie… D pronto ad assicurare alla parte politica di Occhiuto tutte le stesse nefandezze di quelli precedenti con l’aeroporto di Lamezia che non solo non fa passi avanti ma continua a perdere importanza tra gli scali nazionali e – ahinoi – internazionali. Quanto agli altri scali, Crotone e Reggio, ce la possiamo cavare con un “telegramma”: non pervenuti.

Depurazione e mare

Altro campo spinoso e ovviamente commissariato. I provvedimenti di Occhiuto finora si sono rivolti essenzialmente ai depuratori e all’annuncio di un battello, la cui funzione appare poco chiara, con il compito di analizzare e pulire. La Regione ha consegnato un documento a 14 comuni (tra Tortora e Nicotera) con indicato quello che occorre aggiustare negli impianti. Documento che molti comuni non hanno reso pubblico e quindi è impossibile da verificare cosa è stato fatto. Ma la Regione? Ha chiesto accertamenti o consegnata la carta e fatto il post è finita là? I problemi della depurazione in realtà non provengono solo dai depuratori. Un grosso buco nero sono gli allacciamenti fognari delle abitazioni, delle strutture private e di imprese e aziende agricole: da singole abitazioni, a interi villaggi e lidi. Su questo, per onestà intellettuale, occorre dire che tocca ai sindaci essere ligi e non fare i soliti favoritismi ai piccoli imprenditori locali. Ma si può legittimamente dubitare che i sindaci facciano qualcosa visto quanto racconta l’inchiesta Archimede: impianti monopolizzati da imprenditori amici (si veda De Summa a Diamante), sostanze sversate e via di questo passo. E si può legittimamente dubitare che Occhiuto voglia creare troppi problemi a imprenditori e sindaci amici chiedendo verifiche. Occhiuto vorrebbe, infine, darsi il merito di un controllo sugli auto-spurgo che però alla luce del fact checking era una norma già esistente.

Terme Luigiane

La vicenda è lunga e tortuosa ma in buona sostanza Occhiuto decide di comprare spendendo milioni di euro una realtà soprassedendo su una sentenza del TAR che imponeva la restituzione di tutti i beni per far riaprire le Terme. https://www.iacchite.blog/terme-luigiane-lennesimo-flop-del-parassita-e-il-mercato-dei-posti-di-lavoro/ L’inaugurazione  ha “inaugurato” una realtà ben diversa e se ne sono accorti tutti ma veramente tutti. Meno servizi e meno occupati. Perché è sempre meglio poterla gestire personalmente un’attività redditizia in modo da poter fare il solito ricatto del lavoro in cambio del voto. E chissenefrega se non ci viene più nessuno!

Parafrasando il Benito al quale molti dei suoi sostenitori sono legati: lecchini e disastri di terra, di mare e dell’aria! Il controllo totale di fondi significa un controllo totale di voti. Ormai lo sanno pure i bambini. Mance da dare e fondi da distribuire. E ci sono tante nomine e assunzioni ancora da distribuire per lui e per i suoi “camerati” che le stanno promettendo a cani e porci soprattutto in quelle città dove a giugno si vota come Corigliano-Rossano e Vibo Valentia: intelligenti pauca.