Calabria, è sempre tempo di assunzioni clientelari: tutte le chiacchiere di Robertino il parassita

Pare che alla Cittadella regionale di Catanzaro tutti ma proprio tutti si siano messi a ridere a crepapelle quando Robertino il parassita ha affermato urbi et orbi che lui, maestro delle clientele e degli intrallazzi, le clientele non le farà più e che nelle (tante) assunzioni che da qui a poco ci saranno a Catanzaro lui non metterà becco perché gestirà tutto il Formez, in nome della trasparenza e del merito.

Ma a chi pensa di prendere in giro? Ma davvero crede che noi calabresi abbiamo l’anello al naso come vorrebbe lui? Lo sanno tutti che in questi anni il Formez e la Deloitte si sono trasformati in carrozzoni al servizio del presidente di turno per poter assumere in camera caritatis e senza l’evidenza pubblica di delibere e decreti clientes et parentes che per forza dovevano trovare una collocazione, passando indisturbati davanti agli altri. Perché si sa che in Calabria l’andazzo è questo: fare campagna elettorale per poter contare aggratis su un posto al sole.

Così è stato per Oliverio. Così è stato per la bonanima di Jole Santelli. Così sarà per Robertino che pensa di prenderci per cretini. Quando la Santelli si era da poco insediata andava dicendo che a Catanzaro si erano intruppate truppe di persone assunte di cui non si sapeva bene che cosa facessero: secondo voi si riferiva ai dipendenti della Regione o ai clientes imboscati di qua e di là assunti da Formez e Deloitte?

Sono gli ormai famosi 800 imboscati grazie a 16 società di super consulenza, tra cui Almaviva, Cogea, Formez, Engineering, Deloitte, Ernest & Young, Kpmg, che spesso poi subappaltano e favoriscono così il fenomeno degli imboscati nei vari dipartimenti regionali.

Una denuncia che fece scalpore, salvo poi cedere anche lei a questo andazzo. È andata così per Luigi De Rose, oggi alla corte del parassita (segreteria), passato dal Formez dove è entrato grazie ai buoni rapporti con la Santelli. È andata così per la dolce consorte dell’ex consigliere Filippo Pietropaolo da Catanzaro, oggi assessore alle risorse umane (sic!) nella giunta di Robertino.

È andata così per il leggendario Luca Mannarino, spregiudicato ex presidente di Fincalabra con i soldi nostri, che dovrebbe fornire prestazioni di consulenza al dipartimento Programmazione comunitaria nelle mani di Maurizio Nicolai, celeberrimo genero di Cesare Mairni, anche lui oggi alla corte di Orsomarcio.

È andata così per l’altrettanto leggendaria maestra di sci Simona Piccitto, che grazie ai suoi rapporti particolari con Luciano Vigna, eterno capo di gabinetto notoriamente esperto di cinema, passa elegantemente da Municipia (la società di Vigna che al Comune di Cosenza gestisce la torta delle riscossioni) ai corridoi della Regione.

E che dire dell’esperto comunicatore al servizio della peggiore gentaglia Lenin Montesanto, anche lui in quota Formez? È andata così anche per Angelina De Marco, in quota alla Ecoteam di Nicolai e ci fermiamo qui per carità di patria.

Insomma, siamo davanti a un sistema di scatole cinesi, una matrioska che serve a piazzare gli amici degli amici senza troppi intoppi burocratici o grazie ad avvisi farlocchi, proprio come è stato nel caso di Luca Mannarino, quello stesso Mannarino oggi a processo per peculato e distrazione dalle casse della Regione di più di 45 milioni di euro.

E noi secondo Robertino il parassita dovremmo credere alla favoletta che sarà proprio il Formez a gestire le nuove assunzioni in modo imparziale? Piuttosto ci piacerebbe sapere sulla base di quali criteri in questi anni sono state assunte schiere di nullafacenti, amici del potente di turno, buoni solo a scialacquarsi uno stipendio senza fare nulla alla faccia nostra. Robertì, va piglia ppi fissa ad ancunatru…