Situazione critica per gli ex tirocinanti ministeriali: “Attendiamo da un anno l’uscita del D.P.C.M., facciamo appello alla politica”
La difficile situazione di stallo degli ex tirocinanti calabresi dei Ministeri della Cultura e della Giustizia ha avuto origine in seguito all’ingiusta esclusione avvenuta a causa del concorso per 1956 tirocinanti, tenutosi lo scorso 26 luglio 2022, che si è svolto con modalità discutibili e tali da impedire una corretta valutazione delle esperienze pregresse.
La vertenza riguardante ben 266 famiglie, ad oggi, a distanza di oltre un anno dall’approvazione dell’emendamento 19.13 posto sul decreto Sud (DL 124/2023), avvenuta il 26 ottobre 2023, sarebbe dovuta già essere conclusa, invece stiamo ancora aspettando inutilmente l’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, necessario ad avviare la fase successiva riguardante la redazione di un bando di concorso per una contrattualizzazione di 18 mesi a 18 ore settimanali.
Il D.P.C.M. è stato preparato già da tempo, ma l’inserimento nell’ordine del giorno delle conferenze Stato-Regioni che si sono susseguite non è mai stato possibile, in quanto, ogni volta, in prossimità della data della conferenza sono stati rilevati passaggi mancanti o necessità di modifiche. Attualmente la procedura risulta ancora bloccata e ogni volta si dà una spiegazione diversa. In un primo momento la giustificazione che ci è stata fornita riguardava la modifica delle figure professionali da parte del Ministero della Cultura, che richiedeva, pertanto, un adeguamento del testo del DPCM ai nuovi profili. Successivamente, dopo aver superato la suddetta criticità è stata sollevato un altro problema, ovvero la mancata indicazione dei capitoli di bilancio da parte del MiC, nonostante con l’emendamento fossero già previsti i fondi e il concerto del MEF; adesso, in ultima battuta, ci è stato detto, per giunta, che al MiC non hanno bisogno di assumere personale. A questo punto noi ci chiediamo: com’è possibile affermare ciò dato che lo stesso Ministero sta bandendo altri concorsi in cui richiedono le nostre stesse figure? Qual è il reale problema? Dopo aver lottato per più di due anni pensiamo di meritare una risposta a questa domanda…Siamo tutte persone grandi con responsabilità verso le nostre famiglie, abbiamo enorme difficoltà a trovare un lavoro soprattutto in Calabria e in fondo stiamo chiedendo di rifare una prova per un posto a tempo determinato, non di avere un posto a vita.
Ci sentiamo abbandonati da tutti e senza via di uscita. Arrivati a questo punto e dopo tutta questa attesa chiediamo aiuto a tutta la classe politica, e in particolar modo, ai politici calabresi affinché questa situazione si sblocchi e si possa risollevare la nostra difficile situazione economica, ottenendo il lavoro per il quale eravamo stati formati e riconquistare speranza e dignità.