Calabria, fallimento Abramo Customer Care. I dipendenti: “Intervenga lo stato”

Abramo Customer Care - Ex Datel Crotone

Adesso è davvero ufficiale. Dopo le voci dilaganti dei giorni scorsi, è arrivata la conferma. La Abramo Customer Care ha chiesto il concordato preventivo al Tribunale di Roma. La notizia è stata ufficializzata dalla stessa azienda che ha informato le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistyel Cisl e Uilcom Uil. Una scelta che, secondo i sindacati, rappresenta “il culmine di un insieme di incertezze sul futuro che a partire da gennaio scorso hanno visto generare forti preoccupazioni tra i lavoratori. La situazione – per le organizzazioni sindacali – rischia di prendere una piega non prevedibile”.

“Abramo Customer care – scrivono i sindacati in una nota – riconduce tutte le responsabilità di questo rocambolesco cambiamento ad un dietro front da parte delle banche e della finanza che hanno, a suo dire, abbandonato il progetto nelle ultime settimane”. L’azienda aveva anche comunictao ai dipendenti le difficoltà a pagare interamente lo stipendio di settembre. Una situazione di incertezza che coinvolge oltre 3.000 lavoratori tra Calabria (dove il sito di Crotone è quello più numeroso con quasi 1.200 dipendenti), Lazio e Sicilia. Per questo i sindacati “si attiveranno presso il Ministero del Lavoro per l’apertura di un tavolo di crisi che, attraverso il coinvolgimento delle committenze, traguardi un percorso che metta in sicurezza l’intero perimetro occupazionale”.

LA LETTERA DEI DIPENDENTI

CROTONE- Questo territorio  non merita il colpo di grazia che rischia di essergli inferto.

Lo scrivono i dipendenti del sito di Crotone dell’Abramo Customer Care all’indomani della notizia che la società ha chiesto al Tribunale di Roma il concordato preventivo a causa delle sue difficoltà finanziarie.
“Siamo ormai in balia di una situazione – si legge nella lettera – che ci vede come spettatori in attesa di sapere che destino faremo e questa situazione non è accettabile. Il Concordato Preventivo, presentato dall’azienda al Tribunale di Roma, sarebbe disastroso per un territorio che ormai è sempre più abbandonato a se stesso, un territorio dove Abramo da anni ha rappresentato l’unico faro in una nebbia chiamata mezzogiorno”.

C’è la paura di vedere sparire da un momento all’altro tutto quello che si è costruito in 24 anni per migliaia di persone. Solo a Crotone la Abramo dà lavoro a 1.200 persone: “Perdere la nostra azienda, il nostro lavoro, ciò che fino ad ora ci ha permesso di lavorare e guadagnarci “il pane” – scrivono i dipendenti- manderebbe sul lastrico un numero impressionante di persone, di famiglie, rappresentando di fatto la disfatta di questa società che sta abbandonando sempre di più il mezzogiorno. Sarebbe la capitolazione per una città come Crotone in cui Abramo per anni ha rappresentato la motrice principale della forza lavoro dando sostentamento a una popolazione che di fatto ormai è abbandonata da qualsiasi istituzione”.