Calabria. I cinque giorni di Tridico per “prendersi” l’Inps e quel dossier che scotta

Correva l’anno 2018, mese di febbraio. Luigi Di Maio, voluto da Grillo a capo del M5s, indica tra gli altri Pasquale Tridico (indipendente di sinistra non iscritto al Movimento) come futuro ministro del Lavoro e Giuseppe Conte (indipendente, anche lui non iscritto al M5s) a capo del Ministero della Pubblica Amministrazione e del merito.

Tridico è professore associato e aspira ad un posto di professore ordinario e il 10 novembre 2018 organizza la sua irresistibile ascesa. Viene nominata una commissione universitaria formata da tre membri, compreso il suo grande e fidato amico Francesco Aiello. Trattasi di soggetto molto vicino a Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio, che nel 2015, da uomo della sinistra, come Tridico, aveva offerto la sua disponibilità a Oliverio e Renzi per un posto da assessore alla Regione Calabria. E che nel 2021 poi, per favore ricambiato, era stato candidato a presidente della Regione per il M5s.

C’è un solo posto a disposizione per quella procedura concorsuale per prof ordinario che interessa a Tridico e una sola domanda viene presentata, cioè la sua. Così Pasquale Tridico diventa professore ordinario al Dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre.

Il 15 febbraio 2018 la Repubblica scrive: “Mauro Nori, già direttore generale Inps dal 2010 al 2015, presidente dell’Inps, indicato dalla Lega e Pasquale Tridico (sconosciuto docente di Economia dell’Università Roma Tre) vicepresidente indicato dal M5s”. L’accordo sembrava fatto, il braccio di ferro vinto dalla Lega di Salvini e Duragon su Di Mario, Buffagni, Fantinati, Morra, Cominardi e Tridico, in quanto vice, destinato a non contare niente ed entrare nel dimenticatoio.

Ma in appena cinque giorni tutto viene ribaltato perché nel frattempo accade qualcosa che fa saltare l’accordo e infatti il 20 febbraio 2019 le agenzie giornalistiche Ansa ed Agi riportano: “Il tavolo delle trattative è saltato e ci sarebbe un nuovo accordo. Tridico presidente e Nori vice”. “Accordo chiuso su Tridico, Nori fatto fuori e costretto al ritiro”. Sembra che durante le trattative sarebbe magicamente spuntato un dossier commissionato e confezionato ad arte contro Nori. Inchieste ingombranti e qualche scheletro negli armadi: Nori è costretto a gettare la spugna e da quel momento Tridico inizia la scalata.

Grillo lo ha imposto a capolista per le Europee anche contro il parere iniziale di Conte e Tridico ha iniziato a girare per cercare consensi invadendo, per esempio, anche il campo calcistico con le sue frequenti comparsate allo stadio Marulla in compagnia del patron Guarascio, a sua volta grande amico di Doris Lo Moro, che guarda caso si candida a tornare sindaco di Lamezia.

Ma da presidente Inps, Tridico non si è fatto mancare niente. In piena pandemia ha trasformato la sede Inps di Rossano da semplice agenzia a filiale provinciale per favorire qualche dirigente amico e senza nessun aumento della produttività. Ha inaugurato il “punto visite mediche Inps” per l’accertamento delle invalidità civili in una angusta stanzetta della sede dei vigili urbani di Diamante per fare un favore al suo amico Magorno e ovviamente a se stesso. Senza dimenticare l’ultima tragicomica uscita della fidata Baldino, che è entrata a gamba tesa nella faida familiare dei Magorno-Casella, schierandosi apertamente per i magorniani. E neanche l’altrettanto tragicomica investitura di Doris Lor Moro, di cui sopra, a candidato sindaco di Lamezia, commissionata ad Anna Laura Orrico, che appena qualche settimana aveva escluso questa ipotesi.

Ma, sempre parlando di Tridico, ci sono anche situazioni pirandelliane come nel caso riportato da Etruria News a dicembre 2020. L’Inps di Tridico secreta i contributi figurativi a carico dell’Inps versati ai consiglieri della Regione Lazio e allo stesso governatore Zingaretti. Perché, nonostante una richiesta di accesso civico presentata da un consigliere di minoranza ai sensi del decreto 33 del 2013 e indirizzata a Pasquale Tridico, lo stesso non ha inteso rispondere? Cosa vuole nascondere?”.

Per alcuni sarebbe intervenuto il fratello Vincenzo, già consigliere comunale e segretario dei Democratici di Sinistra e proposto dal Pd quale sindaco di Orbassano. Per altri nei corridoi della direzione generale dell’Inps di Roma, sarebbe stato personalmente interessato alla vicenda e alla mancata divulgazione dei dati relativi ai contributi. Il motivo è molto semplice. Tridico, nella sua qualità di professore ordinario di Politica economica presso l’Università Roma Tre, ha più volte dichiarato che dal 14 marzo 2019 e fino al 23 maggio 2023 è stato posto in aspettativa senza assegni e senza contribuzione a seguito della nomina a presidente Inps, nel rispetto del Dpr 11-7-1980 n. 382 (Aspettativa obbligatoria per situazioni di incompatibilità). Nonostante tale divieto risulterebbe, invece, che l’Università Roma Tre avrebbe continuato erroneamente a versare i contributi e la retribuzione. Di sicuro c’è che Pasquale Tridico in primis è stato nominato presidente dell’Inps in quota M5s con il beneplacito del Pd e della Cgil, dal 14 marzo 2019 con uno stipendio iniziale di 65.000 euro annui circa. In secundis che con un decreto del 7 agosto 2020 a firma dei ministri del governo Conte (che ha sempre dichiarato di non saperne nulla), Nunzia Catalfo (M5s) e Roberto Gualtieri (Pd) ha ottenuto, con effetto retroattivo, una retribuzione pari a 150.000 euro annui fino al 23 maggio 2023, fine mandato.

In terzis, qualora avesse continuato a ricevere indebitamente anche lo stipendio di professore universitario, nonostante il periodo di aspettativa obbligatoria, potremmo assegnare ironicamente a Tridico il nomignolo di Pasquale… Triplico. O in maniera più blasfema Uno e… tridico o Tridico uno e trino.

Voci di corridoio riferiscono che di questa vicenda, così come di quella relativa al dossier che ha “eliminato” Nori dalla presidenza dell’Inps, si stia interessando il centrodestra nazionale e che ci voglia mettere becco finanche il famigerato Gasparri. Noi non sappiamo come andrà a finire ma sappiamo che chi di dossier ferisce, spesso di dossier…. perisce. Buona fortuna!