I “MOSTRI” CALABRESI DEL FERRAGOSTO 2024
I Mostri è un bel film del 1963 di Dino Risi, sono 20 episodi che mostrano i difetti degli italiani del boom economico. Il film ebbe tanta fortuna che ci fu un seguito con I Nuovi Mostri del 1977 con episodi questa volta diretti da registi diversi: Dino Risi, Mario Monicelli, Ettore Scola. Entrambi i film mettono alla berlina il carattere di certi italiani alla ricerca del successo facile, del mettersi in mostra, dell’egoismo e della sfrontatezza.
Noi per il Ferragosto 2024 vogliamo semplicemente mettere in mostra quei calabresi che di più hanno brillato per alcune iniziative e uscite veramente esilaranti.
ROBERTO OCCHIUTO: LO SPACCONE
Ormai in Calabria non abbiamo un presidente di regione, abbiamo molto di più. Abbiamo un vero e proprio showman, un uomo di spettacolo che – anche se non sa parlare in “idaliano” – passa con noncuranza dal Capodanno “trash” di Amadeus, alla premiazione “kitsch” di Kevin Costner con la Colonna d’oro, al pietoso duetto con Fabio Rovazzi per promuovere la Calabria. Ormai la Calabria gli va stretta, così come la
politica regionale e nazionale. Lui ha proposto a Kevin Costner di girare un film in Calabria. Noi, invece, pensiamo che il suo futuro è a stelle e strisce. Lo vediamo protagonista ad Hollywood del remake di un grande film con Paul Newman, Lo Spaccone. Premio Oscar assicurato. Ovviamente… con i sottotitoli.
MATTEO SALVINI: l’incapacità al potere
E’ da sabato scorso che il nostro Cazzaro verde spadroneggia sui social sulla necessità di costruire il Ponte sullo Stretto: “Ore e ore di coda con turisti, cittadini e pendolari bloccati, ma per i signori dl No Ponte, l’opera non serve perché secondo loro, bastano 20 minuti per attraversare lo Stretto”. Salvini vuole costruire un ponte per i ritardi agli imbarchi di Villa San Giovanni verificatisi nella giornata di sabato 10 agosto… Questa estate è stata caratterizzata dai ritardi e cancellazioni di aerei e treni, quindi seguendo il suo ragionamento dovrebbe prevedere la costruzione di linee ferroviarie, autostrade, aeroporti da Nord a Sud. In ogni caso qualcuno lo informi che il Ministro dei Trasporti è lui e che toccherebbe a lui far funzionare meglio i trasporti in tutta Italia. Treni e traghetti compresi. La colpa non è della malasorte, ma della sua incapacità totale.
Antonio Giulio Grande: Omen nomen, presagio errato
Presidente nonché commissario della Calabria Film Commission. Con lui. braccio esecutivo di Robertino showman, la Calabria è diventata la manna dal cielo per tante produzioni televisive. Arrivano tutti qui. Un giorno siamo la Malesia di Sandokan, un altro Lamezia diventa la sua Labuan, un altro ancora siamo la Palestina di Giuda, Milano lo siamo già stati l’anno scorso. La Calabria è tutto un set. Tutti arrivano e tutti se ne vanno ricoperti di sponsorizzazioni e soldoni. Adesso lui se ne va e vedremo chi farà arrivare il nostro Robertino di Calabria.
Gli auguriamo che il suo nome sia presagio di grandi successi come stilista… perché come manager meglio sorvolare. Un consiglio al nostro Robertino: finché gioca con qualche milionata data a questo o a quel film, a questo o a quell’evento, è un conto. La sua smania di grandezza ci regalerà giorni molto tristi se continuerà nel progetto folle di voler costruire gli studios permanenti, la cosiddetta città del cinema. Qualcuno gli racconti la storia di Umbria Studios voluti da Roberto Benigni e ceduti a Cinecittà subito dopo per i debiti accumulati. E nella famiglia Occhiuto i debiti sono… di casa, lo sanno anche le pietre.
GianMelo Casadonte: ma che colpa abbiamo noi
Per uno che se ne va, uno, purtroppo che rimane. Doveva andare negli States, peccato che poi è arrivato nella sua terra natia. Non c’è nulla da fare, siamo proprio sfigati noi calabresi. Solo al pensiero che nei prossimi anni dovremo subire ancora il MAGNA MAGNA FILM FESTIVAL, c’è da rabbrividire. Ma che colpa abbiamo noi, cantavano i the Rokes, mai preveggenza fu più azzeccata.
Fabrizio D’Agostino: dilettanti allo sbaraglio
Il nuovo presidente dell Federalberghi Calabria ha dichiarato che la stagione turistica sarà eccezionale. Certo, ha premesso, maggio e giugno non sono andati come le attese. Su luglio ha pesato il fallimento dell’FTI. Però agosto è quasi sold out. E’ il quasi che ci frega. Qualcuno informi il neo presidente che negli anni passati in agosto c’è stato sempre il sold out. Anche negli anni del covid. Comunque contento lui…
Domenico Bevacqua: scrivi come mangi
Anche lui si è messo a scrivere libri. Se scrive come parla siamo a posto… Speriamo che con il libro sia allegato anche un traduttore simultaneo automatico dal bevacquese…
Carletto Guccione: mancu li cani
Prima di Bevacqua si è cimentato anche lui nella scrittura. Da quando ha lasciato il consiglio regionale è diventato il grande esperto di sanità. Speriamo che abbia appreso qualcosa da tutte le minchiate fatte in Consiglio regionale. Certo, di fronte al suo amico/nemico Nicola
Adamo le sue due legislatura in Consiglio sono cose da pezzenti, però il ricordo è vivo. Mancu li cani.
Antonello Talerico: l’uomo a due dimensioni
Un uomo a due dimensioni. Altro che l’uomo a una dimensione di Marcuse. Lui è nello stesso tempo di centrodestra a Reggio Calabria, poi, la sera, ritornando nella sua natia Catanzaro diventa di centrosinistra…
Per fortuna che è ancora giovane, e non soffre di perdita della memoria. Altrimenti immaginatevi voi che pasticci avrebbe combinato. ma in fondo aveva ragione Giorgio Gaber. Cos’è di sinistra, cos’è di destra? A volte uguali sono. E poi il motto del sindaco Fiorita non era cambia il vento? Ah no… Cambiavento…
Saverio Strati: un grande scrittore, auguri
Robertino ino ino, dall’alto della sua laurea in Economia Aziendale “comprata” all’Unical, pensa di mettere mano alla grandezza di Saverio Strati e viverne dii riflesso. Prima dimezza il contributo, poi promette di ridarlo per intero, intanto impone la sua Calabria Film Commission a capo dell’organizzazione di tutte le iniziative. Per adesso, a 24 ore del centesimo anniversario della nascita di Saverio Strati non si hanno atti ufficiali. Solo promesse. Sembra che perfino il palio di Ribusa sarà inserito nelle celebrazioni. La grandezza di Saverio Strati non verrà intaccata minimamente da simili atteggiamenti
padronali. Lui resta un grande scrittore italiano, l’altro un piccolo parassita sociale. Auguri a Saverio Strati.











