Calabria, il concorso truccato per il capo di gabinetto di Mancuso: ora è (anche) dirigente del Consiglio

Quella che vi raccontiamo è la storia di un altro bando “ad personam” che il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso della Lega Nord in complicità con la segretaria generale più pagata d’Italia Stefania Lauria, super potente burocrate dell’Astronave, ha appena piazzato in rigoroso silenzio da un paio di mesi all’interno della sede del Consiglio regionale.

L’opera d’arte il Presidente del Consiglio l’ha realizzata o meglio l’ha fatta realizzare al suo capo di gabinetto e uomo di fiducia, il dottore Domenico Macrí, che nel silenzio e nel caldo della scorsa estate e nella confusione e frenesia delle elezioni politiche ha imposto, alla Segrereria generale (forte del suo ruolo di comando) la pubblicazione di un bando di mobilità per 1 posto di dirigente amministrativo (guarda caso) al Consiglio regionale.

Infatti il dottore Macrí, prima di diventare capo di gabinetto, era dirigente alla Cittadella regionale e ad onor del vero ci dicono molti con scarsi risultati ma il motivo è presto spiegato. Infatti il dottore Macrí oggi si ritrova ad essere il più alto burocrate che il Consiglio regionale abbia con una laurea in Veterinaria … già proprio così in Veterinaria!

Cioè un burocrate che dovrebbe avere decennali esperienza amministrativa si ritrova a fare il dirigente alla Cittadella con una laurea tecnica in veterinaria.

Ma c’è di più! Nel mese di maggio il signor Domenico Macrí aveva tentato con un primo bando di ottenere la mobilità ma in Cittadella parecchi dirigenti provenienti dalla provincia di Reggio Calabria appena appresa la notizia lo hanno subito denunciato attraverso il sindacato FEDIRETS (Federazione dirigenti e direttivi) che con il suo segretario nazionale in data 15 giugno 2022 aveva intimato attraverso una forte missiva indirizzata al presidente Roberto Occhiuto, concorrente in questo scandalo, al presidente Mancuso e alla segreteria generale di bloccare il bando in quanto mancavano i requisiti minimi previsti dalla legge.

Insomma Domenico Macrí, il dottore in Veterinaria si era cucito questo bando “ad personam” con requisiti che solo lui aveva in Calabria! Miracolo! Questo primo bando viene subito ritirato e fatti passare un paio di mesi succede che l’11 agosto (settimana di Ferragosto) viene ripubblicato con qualche modifica questa volta meno sfacciata.

Che il bando lo vincesse Domenico Macrí il veterinario, lo sapevano tutti. Tanto che proprio per essere sicuro dei suoi fatti un paio di mesi fa ha provveduto nel frattempo a prendere una laurea online alla UniPegaso (sì, avete capito bene!!!) in Scienze economiche attinente ovviamente al nuovo bando. Questa mossa serviva solo per giustificare la vittoria del bando riproposto ma è la classica pezza peggiore del buco.

Non è finita qui… nel bando c’era scritto nero su bianco che sarebbe stata una commissione esterna a giudicare i candidati e sapete perché? Perché all’interno di palazzo Campanella a Reggio Calabria i dirigenti attuali non si sono voluti prestare a questa forzatura, al contrario delle altre mobilità, viste le dubbie titolarità che il dottore Macrí avrebbe acquisito a discapito degli altri autorevoli candidati e nessuno dei dirigenti a Reggio quindi ha voluto assolutamente avallare questo scempio e questo atto di forza che il Macrí dall’alto della sua posizione di comando sta commettendo.

Ma la ciliegina sulla torta Domenico Macrí la fa nel comporre la “sua” commissione giudicatrice. Infatti dei tre membri trovati ed usciti nel bollettino regionale si nota subito come due sono docenti della stessa università telematica con la quale Macrí si è laureato (la UniPegaso) poco prima – guarda un po’ il caso – dell’uscita del bando che chiedeva proprio una laurea amministrativa…
Ieri pomeriggio la commissione ha svolto l’ultimo iter dei colloqui farsa e in barba ai tanti dirigenti che da 20 anni viaggiano tra Reggio Calabria e Catanzaro o tra Vibo e Catanzaro. Macrì è riuscito a sistemarsi una volta terminato il suo mandato da capo di gabinetto così da potersi avvicinare a casa e diventare in un solo colpo il dirigente più anziano dell’Astronave e quindi ambire a ruoli chiave come Direttore Generale! Alla
Faccia del cambiamento voluto da Occhiuto!
Pare che qualche sindacato insieme ad alcuni dirigenti abbia già inviato alla Procura della Repubblica una documentazione dettagliata sul bando… ma si sa quanto sia lenta la legge dalle nostre parti.

Per una migliore comprensione dei fatti: Domenico Macrì è il capo di gabinetto di Mancuso,  grazie alla mobilità ora è dirigente del Consiglio regionale della Calabria (appena conclusa la pratica del trasferimento dalla giunta al Consiglio regionale della Calabria). Il  Consiglio regionale ha fatto il bando di mobilità perché gli mancano 6 dirigenti su 16.

Ora, il Macrì che percepisce da capo di gabinetto del leghista Mancuso circa 183.000 euro dovrebbe dimettersi per fare il dirigente del Consiglio a circa 135mila euro. Ma lo farà? Oppure resterà capo di gabinetto? È noto che è stato assunto alla Regione quale veterinario negli anni 2000. Poi si è preso con una università telematica a distanza UNIPEGASO la laurea in Scienze economiche o magistrale (si dice in 9 mesi quando il corso è biennale…). Quindi al Consiglio regionale mancherà sempre un dirigente e probabilmente lui continuerà a fare il capo di gabinetto. Ma come mai uno di Vibo sì trasferisce a Reggio quando lavora a Catanzaro? Ai posteri l’ardua sentenza.