Niente da fare, non c’è verso. La Calabria ai tempi di Robertino il parassita continua a riempirsi di soggetti chiacchierati e borderline. E così dopo i clamorosi e anche pietosi casi dell’assessore Marcello Minenna, cacciato dall’Agenzia delle Dogane, poi arrestato e sospeso e ora tornato in carica: dopo l’ex assessore Mauro Dolce, altro soggetto incappato in vicende giudiziarie e disciplinari e dopo la consulente esperta in materia di organizzazione di sistemi sanitari complessi Petropulacos Kyrialoula cacciata in malo modo dal suo ruolo di dirigente generale del Dipartimento Salute della Regione Emilia-Romagna dal presidente Bonaccini, eccoci al nuovo caso-barzelletta.
Ad appena 48 ore dalla nuova nomina strombazzata ai quattro venti dal parassita di cui sopra di Carlo Maria Medaglia a commissario dell’Arpacal, oggi apprendiamo che… è stato arrestato nella sua qualità di membro del Consiglio d’amministrazione e presidente della scuola per le attività Undergraduate e Graduate della Link Campus University di Roma. Non proprio un fulmine a ciel sereno, dal momento che tutti sapevano che questo ente è stato attraversato in un recente passato da alcune inchieste incentrate su esami facili e su progetti di ricerca fantasma.
Beh, sputa che ci indovini, poche ore fa abbiamo appreso di due arresti e un sequestro da 24 milioni di euro – guarda un po’ il caso – all’università Link Campus. Sono questi gli effetti dell’inchiesta della procura di Roma e della Guardia di Finanza, che indagano da mesi su una maxi truffa all’erario: i reati contestati sono quelli di indebita compensazione e dichiarazione fraudolenta mediante fatture per operazioni inesistenti. Secondo i pm e finanzieri del comando provinciale di Roma, l’evasione delle somme dovute alle casse dello Stato porta la firma di uno dei vertici dell’università privata, il Nostro neo commissario… Arpacal Calabria Carlo Maria Medaglia, già prorettore alla ricerca e docente di una istituzione universitaria privata, e di una sua collaboratrice: grazie alla Link e a un consorzio a questa collegata, sono accusati di aver garantito l’avvio di falsi progetti di ricerca e sviluppo a oltre 20 società, consentendo a queste ultime l’illecito utilizzo di crediti d’imposta.
Durante le indagini sono state prese in considerazione le posizioni di 29 persone e 20 società. Così è venuta alla luce la gigantesca frode allo Stato: il docente finito in manette aveva messo in piedi un sistema di veri e propri pacchetti di risparmio fiscale con false fatturazioni utilizzate in dichiarazione per abbattere i debiti erariali e beneficiare di crediti d’imposta mai maturati. L’Università e il consorzio, oltre all’erogazione di benefici fiscali non dovuti, avrebbero utilizzato a loro volta fatture per operazioni inesistenti per abbattere il carico di imposte da versare. Anche grazie a un giro di società che facevano sempre riferimento allo stesso docente.

Laureato in Fisica, classe ‘74, Medaglia ha una lunga esperienza come manager pubblico. Nel 2016 era riuscito contemporaneamente ad essere presidente e amministratore delegato dell’Agenzia per la Mobilità di Roma Capitale e anche capo della segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (Udc), grande amico del parassita-presidente della Regione Calabria, che ha addirittura “lavorato” (si fa per dire) nella stessa segreteria tecnica guidata dal Medaglia. Il Nostro poi si era “trasferito” a far danni all’università Link Campus di Roma ma prima di “scapparsene” in Calabria è stato fermato dalla “legge”. Delle due l’una: o Roberto Occhiuto se li sceglie col lanternino oppure… porta male. Fate voi.
Inchiesta su “falsi progetti di ricerca”. L’Università degli Studi Link precisa:
“Uscite notizie su fatti precedenti al cambio di proprietà. L’Ateneo è parte lesa”
Da questa mattina diverse testate on line stanno riportando notizie lesive dell’immagine e della reputazione dell’Università degli Studi Link. Si tratta degli sviluppi di un’indagine legata a fatti avvenuti prima dell’estate del 2020, quando la Link Campus University aveva un’altra governance e un altro management.
Da oltre tre anni a questa parte la Link ha un nuovo Presidente, un nuovo Rettore, un nuovo Direttore Generale, un nuovo Cda e un nuovo Senato Accademico. Sono pochi, però, gli organi di stampa che lo ricordano.
La “confisca di conti correnti e beni per il valore totale di 24 milioni di euro” non riguarda l’Ateneo, che non è stato raggiunto da alcuna richiesta o da alcun provvedimento da parte degli organi inquirenti.
L’Università degli Studi Link è dunque parte lesa per il grave danno di immagine che le notizie, così come sono state riportate, stanno producendo.