di Eraldo Rizzuti, geologo
Con L’OPCM del 20 Marzo del 2003, sono stati pubblicate e aggiornate le zone per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.
Fino ad allora solo la provincia di Reggio Calabria era classificata zona sismica di prima categoria, il resto della Calabria era classificata area simica di seconda categoria.
Dal raffronto delle due classificazioni si evince come la provincia di Catanzaro e la valle del Crati, in provincia di Cosenza avevano un rischio sottostimato.
Con la nuova classificazione la prima zona sismica è stata notevolmente ampliata comprendendo il 64% del territorio calabrese
Nel 2008 con il D.M. del 14 gennaio, vengono approvate le nuove norme tecniche per le costruzioni.
Queste norme sono state aggiornate con il D.M. 17 gennaio 2018 e con il Decreto n. 24 del 09.01.2020 sono state pubblicate le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni e le modalità per l’attestazione da parte dei professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi effettuati con le modifiche al DM 58 del 28.02.2017.
Dal 2003 le aree classificate a rischio 2 sono state aggiornate a rischio 1, comunque, si è continuato a rilasciare progetti con la vecchia normativa sottostimando il reale rischio sismico di queste aree.
Tutti gli edifici costruiti con la vecchia normativa e progettati in zona sismica a classe 2 (rischio sismico medio alto) e oggi riclassificate a rischio sismico molto elevato (rischio 1)sono a norma o fuori norma ?
Vanno migliorati o adeguati sismicamente ????
Il sismabonus e i vari contributi hanno adeguato gli edifici alla nuova normativa ?
Gli edifici esistenti ricadenti in zone sismiche riclassificate, sono adeguati e sicuri alle azioni sismiche attese??????