Non importa se quel “miracolo” è semplicemente fare il proprio lavoro — roba che in qualsiasi altra Regione sarebbe considerata routine amministrativa, qui diventa epica, tridimensionale e soprattutto… a sua firma.
E così, mentre Roberto Occhiuto va in tournée social a raccontarci l’ennesimo miracolo contabile (“ragazzi, abbiamo risanato tutto, siamo fighissimi!”), la realtà – quella della Corte dei Conti – arriva come la mazzata sui coglioni (quelli dei Calabresi!) dopo una sagra della ‘nduja.
Occhiuto ha trasformato la propaganda in Scienza Occulta.
Per lui non esiste una Calabria senza la sua faccia sopra: ospedali, depuratori, treni, aeroporti, pure il cielo, il mare, i pini della Sila, se potesse metterci il marchio “Occhiuto®”, lo farebbe.
✅ Primo atto: annunciare che farà qualcosa.
✅ Secondo atto: fare un post dicendo che la sta facendo.
✅ Terzo atto: dire che l’ha fatta, anche quando non è vero un cazzo.
✅ Quarto atto: incolpare qualcun altro se non funziona.
✅ Quinto atto: riannunciare la stessa cosa dopo 6 mesi con un nuovo slogan.
È il loop perfetto del “Governo Perpetuo Secondo il Vangelo di Occhiù”.
🎭 La Favola del Bilancio “Risanato”
Occhiuto si è presentato davanti ai calabresi come Mosè che apre le acque del disavanzo. Peccato che gli servisse un dettaglio: la Corte dei Conti ha parificato sì il rendiconto 2024, ma con riserve e criticità della serie “non applaudite troppo, che non è il caso”.
Per “appiattire” i numeri, hanno dovuto cancellare oltre 5 milioni di residui attivi perché inesigibili – cioè soldi che non vedremo mai più.
Non solo: la Corte non ha parificato 4.472.599,12 € nel comparto sanitario perché dovevano essere coperti con soldi veri, non con fantasia creativa da contabile del sabato sera.
E mentre Occhiuto sui social lucida la medaglia per la “normalità ritrovata”… la verità della Corte dei Conti lo fa sembrare per quello che è: un prestigiatore da quattro soldi più che un presidente che porta risultati concreti e visibili:
💥 Sanità: smantellata, commissariata, in perenne terapia intensiva. Ma il Presidente si auto-celebra per “aver aperto 12 posti letto e un ambulatorio” come se avesse costruito il San Raffaele a Camigliatello.
💥 Aeroporti: annuncia rotte come se fossero scoperte geografiche. Una compagnia accetta? È merito suo. Una scappa? Colpa degli altri.
💥 Trasporti: per lui far partire un treno regionale puntuale è evento mistico: “Grandi risultati per la mobilità!” — e manco è veloce, eh… è solo puntuale, cioè fa quello per cui esiste.
Acqua e rifiuti: pure se piove è grazie ai suoi piani strategici, se puzza la spazzatura… è colpa dei sindaci.
🚑 Sanità: Se Questo è un Miracolo, Padre Pio Chiede i Danni
La Calabria diventa così il Black Friday della sanità: tutti vanno altrove a “comprare salute”, perché qui è tutto esaurito.
La mobilità passiva – cioè la fuga sanitaria dei calabresi verso altre regioni – vale 308 milioni di euro. E non è una spesa una tantum: è un +21% rispetto all’anno prima.
Tradotto: più la Regione “risana”, più i calabresi scappano dagli ospedali.
💥 Colonscopia? 190 giorni.
💥 Mammografia? Fino a 12 mesi.
💥 Fondi per ridurre le liste d’attesa? Quasi 38 milioni su 43 milioni rimasti a prendere polvere.
Praticamente il denaro era lì… ma qualcuno ha dimenticato di schiacciare il tasto “INVIA”.
🏥 Ospedali Nuovi? Sì, Nei Rendering
Per gli ospedali di Vibo Valentia, Piana di Gioia Tauro e Sibari, ogni conferenza stampa è un parto. Ogni anno: “ci siamo, ci siamo quasi, è l’anno buono”.
La Corte però ricorda che i cronoprogrammi slittano tra il 2026 e il 2031. In pratica, nasceranno quando tua nipote oggi all’asilo starà scegliendo l’università.
Altro che “contabilità risanata”:
> 22 interventi del ciclo europeo precedente ancora da chiudere e trascinati nel nuovo.
> La Corte segnala lentezze sul PNRR e fondi UE: una Calabria che viaggia in autostrada con la Panda scalcinata mentre tutti gli altri hanno almeno una Clio GPL.
È cosmetica di bilancio.
È come pulire casa buttando tutto sotto il tappeto prima che arrivino gli ospiti.
La Calabria non merita un influencer col potere, ma un Presidente che porta risultati senza farne una messa cantata ogni 48 ore.
Perché, caro Presidente, se ogni traguardo che annunci fosse vero…
la Calabria oggi sarebbe Dubai col peperoncino.









