Calabria, pre apertura della caccia. Una strage annunciata

Come primo bilancio della pre apertura della stagione di caccia in Calabria (la prima regione a permettere ai cacciatori l’espletamento del loro hobby/sport basato sulla morte di esseri viventi innocenti e l’ultima a chiuderla a febbraio) possiamo dire che siamo stati da record anche questa volta, ovviamente in negativo.

Dalle denunce filmate dei volontari del CABS (Centro Anti Bracconaggio) di Reggio Calabria e provincia, sono state evidenziate moltissime irregolarità ad opera di bracconieri che, non avendo a disposizione specie cacciabili da uccidere (a causa della più volte denunciata scomparsa di migliaia di esemplari della nostra fauna dopo l’estate di incendi e siccità…) “si sono accaniti contro specie di uccelli nei cui confronti l’attività venatoria non era consentita, come Quaglie, Tortore dal collare e Piccioni domestici, abbattendone a centinaia” queste le parole riportate dai volontari.

Grande è stato il coinvolgimento del Comando dei Carabinieri Forestali della zona, che si è mobilitato velocemente per accogliere le denunce del CABS e procedere alle indagini in base alle prove video che riportavano i bracconieri che facevano incetta di centinaia di volatili protetti riposti in buste usando illecitamente armi da fuoco.
Persino un rapace protetto, un falco pellegrino, è stato impallinato e poi ritrovato senza vita di fronte a un centro recupero della zona del Reggino …anche un giovane fenicottero è stato impallinato a Palmi e ora è stato spedito al CRAS di Messina per le cure.

Perché, ci chiediamo, dovremmo tollerare in silenzio questo massacro, permettendo a cacciatori e bracconieri di annientare la vita della nostra fauna, semplicemente per l’espletamento del loro hobby privato?
La vita presente sotto molti aspetti nei nostri boschi, colline, pianure, paludi fa parte del patrimonio naturalistico collettivo e non è un “parco giochi a cielo aperto” di individui che semplicemente pagando una tassa e ottenendo un porto d’armi credono di poter disporre della vita di ogni animale.

Se fino a questo momento la nostra Regione sembra avere dimostrato una disattenzione superficiale in questo ambito, perché ha autorizzato il calendario venatorio il 25 luglio attenendosi a un datato piano venatorio del 2003 e ha ignorato poi le sollecitazione dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che ricordiamo essere un ente governativo) adesso è giunto il momento che risponda alle richieste dei 10.000 cittadini che continuano a firmare e condividere la petizione che abbiamo creato per bloccare la stagione venatoria in Calabria.
Siamo ancora in tempo per fare un passo indietro e arrestare questo sfacelo ambientale prima che sia troppo tardi. Basterebbe soltanto dare voce alla –coscienza- e non subire le pressionI della lobby dei cacciatori che, a quanto pare, deve avere un grosso peso nelle scelte e nelle decisioni di chi ci amministra.

Se così non fosse, per quali motivi occulti siamo arrivati ad autorizzare tutto questo dopo l’estate di fuoco e devastazione che abbiamo appena vissuto? Cos’altro doveva succedere?
Rimane la nostra proposta di aprire un tavolo di confronto e di approntare quanto prima, piani specifici e dedicati di salvaguardia e protezione della nostra fauna “superstite” che, soprattutto in vista del’inverno e dei climi rigidi, avrebbe bisogno di ricevere aiuto da noi esseri umani e non pallini e terrore.

Aspettiamo anche con ansia la pronunciazione dell’esito del ricorso presentato al TAR Calabria dall’avvocato Angelo Calzone presidente del WWF di Vibo, del 14 settembre, anche se ormai la nostra richiesta di riscatto e tutela ambientale non potrà più essere placata. L’eco di dolore e devastazione che ormai si propaga nei nostri territori per i più disparati motivi (sociali, politici, di mafia etc…) adesso si è tristemente arricchita anche delle migliaia di animali innocenti che trovano la morte senza alcun motivo plausibile.
Segnale questo, di un degrado umano e spirituale di una Terra unica e meravigliosa, tenuta in ostaggio da una sub umanità senza scrupoli e senza coscienza. Personaggi che non amano il nostro territorio e le sue ricchezze e fanno di tutto per scardinare settore per settore, i gioielli che lo rendono così’ unico e “prezioso”.
Siamo una delle poche regioni a poter vantare una tale ricchezza faunistica …cosa facciamo per tutelarla in concreto?

Salvatore Belfiore Presidente Associazione Culturale GALA 
Angelo Calzone Presidente WWF VIBO