Un’altra strage sul lavoro: in Sicilia 5 operai uccisi dalle esalazioni durante alcuni lavori alle fognature

Cinque operai morti e uno gravissimo, intubato. È il bilancio del tragico incidente sul lavoro avvenuto a Casteldaccia, nel Palermitano. Un altro operaio risulta ferito lievemente: i vigili del fuoco stanno cercando una settima persona. L’incidente è avvenuto nell’impianto Amap di sollevamento delle acque reflue sul lungomare di Casteldaccia, accanto alla sede della società vinicola. Gli operai sono di una ditta esterna che aveva in appalto la manutenzione.

Si tratta di dipendenti della ditta Quadrifoglio group srl di Partinico (Palermo). La ditta lavorava su mandato della municipalizzata palermitana Amap che si occupa della gestione idrica in città e in alcuni comuni della provincia. La municipalizzata, a corto di personale, da anni ha ormai esternalizzato alcuni servizi e utilizza o operai di ditte private o lavoratori interinali in attesa di terminare le procedure di concorso per nuove assunzioni pendenti dal 2022. Le vittime sono Epifanio Assazia, 71 anni, che dovrebbe essere il contitolare della ditta Quadrifoglio; Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, di 50 anni, Ignazio Giordano, di 59 anni e Giuseppe La Barbera. “Quella è la macchina di mio padre… è la sua”. Così una donna in lacrime sorretta da una parente appena arrivate nel luogo della strage dei 5 operai a Casteldaccia. La donna piange a dirotto davanti all’auto ancora parcheggiata lungo la strada, una Alfa Romeo Stelvio.

I decessi sarebbero avvenuti per le esalazioni tossiche prodotte dalle acque nere. Gli operai sarebbero morti uno dietro l’altro calandosi in un tombino dell’impianto fognario. È questa la prima ricostruzione della strage. Dopo che il primo operaio è rimasto nel sottosuolo senza venir fuori, gli altri si sono calati per capire cosa stesse succedendo. Il settimo componente della squadra, non vedendo uscire i colleghi, ha dato l’allarme. Quattro vittime sono operai della Quadrifoglio di Partinico, tra di loro figurerebbe anche il titolare della ditta; il quinto è un lavoratore interinale dell’Amap. Le vittime, verosimilmente, hanno subito una intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento.

“Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso tutto questo non sarebbe successo”. Lo ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio Fiandra a proposito dell’incidente sul lavoro di Casteldaccia costato la vita a cinque operai. Bentivoglio ha confermato che a uccidere le vittime sono state esalazioni di idrogeno solforato e ha escluso che ci sia stato un crollo all’interno delle fognature.

Lavoravano dentro una vasca di depurazione

«Non è ancora chiaro per quale motivo gli operai fossero dentro la vasca», ha spiegato all’AGI Antonio Bertucci dei Vigili del fuoco. Si tratta di un impianto di sollevamento di acqua reflue dell’Amap, che si occupa della rete fognaria nel palermitano: gli operai erano alle dipendenze dell’Amap e di una ditta esterna e sono stati colti da malore all’interno della vasca di depurazione di acque reflue. «Le analisi sull’operaio trasferito in ospedale – ha continuato Bertucci – faranno probabilmente capire quali sono state le cause dell’intossicazione. Quando sono in gioco le acque reflue, vi possono essere diversi elementi, dal metano all’idrogeno solforato».

Meloni: fare piena luce sulla tragedia di Casteldaccia

«Sconvolge la notizia degli operai coinvolti nel tragico incidente avvenuto a Casteldaccia, nel palermitano. Alle famiglie delle vittime il mio profondo cordoglio, unitamente al sentimento di vicinanza verso il lavoratore che si trova attualmente nel reparto di Rianimazione all’ospedale Policlinico di Palermo. Sia fatta piena luce su questa tragedia». Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni su X.