Calabria, rischio idrogeologico: sequestrati beni per 2,8 milioni a due dirigenti

Beni immobili, conti correnti, quote societarie e attività finanziarie per 2.851.889 euro sono stati sequestrati dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, su disposizione della procura regionale della Corte dei Conti per la Calabria, a Domenico Percolla, ex commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico della Calabria (attualmente commissario prefettizio di un comune siciliano) e al suo principale collaboratore, Francesco Carmelo Vazzana. 

I due dirigenti, secondo gli inquirenti, nel periodo 2011-2015, avevano indebitamente utilizzato fondi pubblici erogati dal ministero per l’Ambiente e la tutela del territorio e del mare, destinandoli irregolarmente alla realizzazione di rilievi cartografici e satellitari per lo studio della pericolosità idrogeologica del territorio calabrese. Dalle indagini è emerso che il servizio era stato commissionato senza alcuna procedura di evidenza pubblica, a prezzi superiori a quelli di mercato, ad un ente che non aveva i requisiti per essere considerato di diritto pubblico. Per queste condotte, nel settembre 2019 la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria aveva condannato i due dirigenti pubblici a risarcire il ministero, rispettivamente, per 2.164.089 di euro e per 687.800 euro.