Calabria, sanità barzelletta: al manager Profiti 83mila euro (!) per i primi sei mesi di “lavoro”

Azienda zero, la creatura voluta da Roberto Occhiuto per migliorare la sanità calabrese e sostanzialmente ‘commissariare’ il dipartimento regionale Tutela della Salute, non è ancora entrata in funzione. Probabilmente dovrà attendersi l’anno prossimo e proprio questo ritardo è stata una delle ragioni ‘esplicite’ che hanno portato a giustificare l’ennesima proroga del Decreto Calabria. Eppure c’è da pagare il commissario, Giuseppe Profiti, che è stato uno degli attori protagonisti di numerose attività della sanità calabrese degli scorsi mesi.

Profiti fu nominato a capo di Azienda Zero a fine maggio con decorrenza da inizio giugno. Un decreto firmato, nei giorni scorsi, dal dg del dipartimento Iole Fantozzi ha stabilito il suo compenso lordo – relativo al periodo giugno/dicembre – in poco meno di 83 mila euro. Al commissario di Azienda zero (da decreto di nomina) si corrisponde il 90% del compenso dei direttori generali. Quest’ultimo, a partire da agosto, è stato ‘adeguato’ al rialzo per i vertici delle Asp e delle aziende ospedaliere calabresi portandolo da 124 mila euro a 155 mila euro all’anno. Al pari degli altri commissari straordinari, Profiti ha quindi beneficiato del livellamento dello stipendio dei manager.  

Altro aspetto interessante che emerge nel decreto del dipartimento riguarda la tipologia di incarico del commissario di Azienda Zero, poiché in molti facevano notare l’assenza di un vero e proprio contratto. A dipanare i dubbi viene citato un parere del segretario generale che recita testualmente: ’l’incarico del commissario straordinario è di natura strettamente pubblicistica (munus pubblicum) che non instaura un rapporto di lavoro, né autonomo, né tanto meno subordinato e non dà luogo a stabilità del rapporto, che cessa al mutare delle ragioni che ne hanno determinato l’insorgenza. Il compenso dovuto per l’incarico trova fonte ed è disciplinato – si legge ancora – dall’atto pubblicistico di conferimento dell’incarico. Nel caso di specie, quindi, la situazione giuridica soggettiva in capo al Prof. Profiti, trova la propria fonte nel predetto D.C.A. di nomina”. Fonte: La Nuova Calabria