Calabria, sanità mafiosa: Jolanda l’educanda ha perso la memoria

Un dato, al di là di tutte le “polemiche politiche” nate dopo la firma di ieri del decreto d’urgenza sulla sanità calabrese, resta acclarato e incontrovertibile: lo sfascio della sanità calabrese è “cosa antica”. O meglio negli ultimi 30 anni la politica ha trasformato la sanità calabrese, e non solo, in una sorta di bancomat per gli amici degli amici, e in un postificio dove sistemare a vita parenti e parenti dei parenti dei politici che con la sanità nulla hanno a che fare. In poche parole negli ultimi 30 anni il denaro destinato a curare i calabresi malati è finito sistematicamente nelle tasche di ‘ndranghetisti, politici corrotti, e prenditori di ogni risma.

Tutti i partiti che hanno governato l’Italia e la Regione Calabria negli ultimi 30 si sono serviti della sanità calabrese come strumento per “fabbricare” voti, distraendo fondi alla sanità pubblica per dirottarli sulla sanità privata completamente in mano a cordate affaristiche spesso sponsorizzati dalla politica locale. Tutto questo nessuno lo può smentire, altrimenti come spiegare una sanità da incubo? Coma ha fatto la sanità calabrese a ridursi cosi, forse per opera dello Spirito Santo? Non credo.

Oggi gli stessi personaggi che si sono resi responsabili degli orrori a cui è sottoposta la sanità calabrese, gridano allo scandalo, accusando l’attuale governo di fare solo propaganda sulla pelle e sulla salute dei calabresi, tant’è che il decreto varato ieri dal Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria per personaggi come Jolanda l’educanda, al secolo Jole Santelli, altro non è che una furbata per aumentare gli stipendi ai commissari e sistemare gli amici degli amici nei posti di comando per averne un tornaconto personale.
Detto da Jolanda un po’ il voltastomaco viene. Verrebbe da chiedergli: ma tu, Jolanda, negli ultimi 30 anni dove sei stata? Te lo ricordiamo noi: è dal ’94 che stai in politica. E da 20 anni siedi in Parlamento. È stata due volte sottosegretario, alla Giustizia e al Lavoro e alle Politiche Sociali.

Allora, cara Jolanda, ti chiediamo: cosa hai fatto per evitare il degrado in cui è finita la sanità calabrese? Cosa hai detto quando i tuoi compari di partito saccheggiavano le risorse destinate ai malati calabresi? Quali strumenti hai usato per opporti alla becera assegnazione agli amici degli amici di finte cliniche e finti ospedali? Niente, non hai mai fatto niente. Non hai mai pronunciato una sola parola a favore dei malati calabresi di cui fino a ieri non ti è mai fregato niente. Spiega ai calabresi qual è stato il tuo impegno in 30 anni di politica per una sanità efficiente e libera dal malaffare.

La verità è una sola, ed è quella che se siamo in queste condizioni la responsabilità è proprio di personaggi come la Santelli che governano l’Italia da trent’anni, e l’unica cosa che sono riusciti a fare nella loro squallida carriera politica, fatta sulla pelle della gente, è stata quella di arricchirsi senza porsi minimamente il problema delle sofferenze altrui. Tanto a loro che gliene frega se la sanità in Calabria invece di curarti t’ammazza, quando stanno male loro vanno a curarsi nelle migliori cliniche estere, alla faccia di chi per fare una Tac in Calabria aspetta 10 anni.
La Santelli, vista la gravità della situazione, dovrebbe avere il buon gusto di stare zitta e se conosce la vergogna nascondersi dietro una maschera, invece di continuare a starnazzare come un’oca a cui stanno tirando il collo.