Calabria Verde, tolti i rimborsi spese ai cosentini: le manovre dei “papponi”

Giuseppe Campanaro, un altro fascio che se la fa con i falsi comunisti

Venerdì scorso nella sede centrale di Calabria Verde a Catanzaro si è tenuta un’assemblea fra tutti gli impiegati che aveva come oggetto le problematiche ataviche che l’azienda sta attraversando dalla data di costituzione ad oggi.

Riunione con toni accesi e nella quale si è messa in evidenza la cattiva gestione di ‘O Principale, al secolo Paolo Furgiuele (peccato che le lamentele e le critiche siano sempre con il morto in casa).

'O Principale
‘O Principale

Comunque si è evidenziata da parte di tutti la necessità di un cambio di passo e soprattutto di un coinvolgimento più fattivo da parte dei distretti periferici.

I toni si sono infuocati quando gli ex dipendenti delle comunità montane hanno evidenziato la loro totale esclusione nelle attività che ricadono nel settore della forestazione,  dove il pluricompromesso (bandi ed altro) ingegnere Alfredo Allevato ha preferito coinvolgere solo gli impiegati ex Afor, che nella maggior parte dei casi risultano sprovvisti dei requisiti minimi per svolgere le funzioni assegnate loro e quasi sempre i progetti sono tutti ricadenti nel territorio cosentino.

Gradita la presenza del Commissario Gallo che certamente porta un po’ di tranquillità ma come abbiamo sempre detto a Calabria Verde c’è sempre un MA.

Il MA questa volta è rappresentato dalla strategia che il gruppetto di ex dirigenti che fanno Capo a ‘O Principale stanno ponendo in essere.

Infatti nella riunione è stato rivelato  che ai dipendenti cosentini sono stati tolti, dall’Arlia e da Furgiuele, i rimborsi spese e le posizioni organizzative (come abbiamo scritto più volte i rimborsi  e le posizioni organizzative non sono previsti dalla legge se non dopo concertazione sindacale).

Calabria-Verde

Tutto giusto, ma perché proprio ora?

Dire a nuora perché suocera intenda.

Perché si vuole  mandare un messaggio al Commissario Gallo. Infatti gli Allevato, i Campanaro, la Zurzolo e l’Arlia e finanche il dirigente amministrativo ‘O Principale Paolino Furgiuele gli dicono ”o fai come diciamo noi o mandiamo l’azienda in confusione” (come se fosse necessario…).

Infatti questi zelanti dirigenti per anni ed anni hanno mantenuto questa situazione di illegalità a favore di alcuni. Oggi, revocando questi benefit, fanno sì che l’azienda non si troverà più quei funzionari che svolgevano delle attività vitali (pagamenti stipendi, buste paga, redazioni listini e così via) nella sede centrale perché, non vedendosi pagare le trasferte, rimarranno nei distretti di appartenenza.

Eccoli questi signori dirigenti, che dopo neanche un anno hanno provocato una voragine mostruosa nei conti aziendali ed ora pur di garantirsi le loro posizioni (e soprattutto i loro sporchi affari) preferiscono paralizzare l’azienda.

Vedremo come reagirà il Commissario Gallo.

Ma i sindacati che fanno?

I sindacati fanno qualche comunicato stampa per far sentire che esistono e nient’altro.

Perché innanzitutto alcuni non possono neanche permettersi di aprire bocca (vedi viaggi pagati a Roma per visita al Papa), altri invece preferiscono il silenzio, altrimenti qualche bugiardo giornalista gli ricorderebbe che loro sono presenti nel Comitato d’indirizzo (con relativo gettone di presenza) e non hanno indirizzato niente, ma più di tutto non hanno mai controllato nulla.

Ma sopratutto perché non si sono mai scagliati con rabbia nei confronti della gestione dittatoriale del loro amico ‘O Principale Paolo Furgiuele?

Perché sanno benissimo che se si fossero permessi a proferire verbo, il buon Paolo avrebbe applicato la legge (gli operai, com’è giusto che sia, sarebbero passati nel comparto della  funzione pubblica, il tutto giustificato dalle innumerevoli cause vinte dall’ufficio legale dell’Azienda Calabria, ma soprattutto dal fatto che Calabria Verde è un ente pubblico non economico) e il pozzo senza fondo rappresentato da migliaia di operai grazie alle loro deleghe si sarebbe prosciugato.

Chissà perché gli stipendi dei sindacalisti del comparto non sono pubblicati in nessun sito?

Campanaro pensaci tu, uomo trasparenza e di anticorruzione (risate e applausi!)

Secondo alcuni piccoli calcoli, lo stipendio di questi sindacalisti sta lì lì con quello che prendeva il mitico Furgiuele (12 mila euro lordi al mese) da Direttore Generale.

Quindi, tutti zitti ed acqua in bocca.

E poi dicono che i sindacalisti (di sinistra, di centro, di destra: è la stessa cosa!) non sono venduti!!!